Quando uscì la prima Xbox l'ipotesi che Square Enix sviluppasse giochi sulla macchina Microsoft, addirittura in esclusiva, faceva parte dei sogni più bagnati di ogni accanito fan verde crociato e, almeno a quanto sembrava, si trattava di una fantasia destinata a rimanere tale anche negli anni a venire. Molta acqua é trascorsa nel frattempo sotto i ponti e molte cose sono cambiate. Xbox 360 é una delle console più vendute nella nuova generazione, soprattutto in Occidente, e gli sviluppatori nipponici, tra cui Square Enix, si sono accorti del potenziale commerciale che la console yankee per eccellenza può rappresentare per i loro titoli.
La luna incatenata ci guarda da lassù
Capell e Aya sono i primi due personaggi con cui avremo a che fare
La battaglia ha inizio...
Quello che quindi una volta era solo un sogno irrealizzabile di un fan, ovvero vedere un gioco Square Enix in esclusiva su Xbox 360 é oggi realtà; e se si vuole restare in termini di paradossi va registrato il recente successo di vendite della console Microsoft nel paese del Sol Levante, che nella settimana conclusasi col 14 Settembre ha venduto ben 28mila macchine, primeggiando nei confronti di Wii (27mila) e Playstation3 (8mila). Senz'altro un fuoco di paglia sul trend generale, ma segno evidente che l'uscita di un rpg in esclusiva come Infinite Undiscovery (quasi 90mila copie vendute nel primo week end di lancio) può invertire, anche se per poco, le tendenze di un popolo da sempre molto restio nei confronti delle console americane.
IL GIOCO
Infinite Undiscovery narra le vicende di un gruppo di eroi, di cui entrerete a far parte in maniera piuttosto rocambolesca, impegnati nel tentativo di liberare la luna, fonte di vita e di potere per la Terra, letteralmente incatenata dal cosiddetto Order of Chains. Questa congrega oscura, comandata dal temibile DreadKnight, immobilizzando de facto il satellite nel cielo riesce ad attuare una forma di controllo su alcune pericolose creature che invadono le lande, costituendo una minaccia per tutti gli abitanti. I raccolti languono, gli alberi muoiono e i gemiti dell'umanità si levano alti, alla disperata ricerca di aiuto.
Il gioco che ci troviamo di fronte é un classico rpg di stampo giapponese, dove si é optato per tipologie di battaglie in real time piuttosto che a turni. Fin dai primi istanti la vicenda narrata risulta piuttosto interessante e rappresenta un ottimo contorno all'azione vera e propria, che viene piacevolmente agevolata da un tutorial che ci accompagnerà nelle prime 2 ore di avventura, spiegandoci per filo e per segno le meccaniche di esplorazione, di interazione tra i personaggi e le tecniche di battaglia.
Inizialmente il vostro party sarà composto unicamente dal protagonista Capell, incarcerato a causa della sua stupefacente somiglianza col celebre Lord Sigmund, e da Aya, una graziosa ragazza che lo aiuterà a guadagnare la libertà. Come ogni gioco di ruolo che si rispetti ci saranno dungeon da esplorare, forzieri da aprire e tutta una serie di oggetti che entreranno a far parte del vostro equipaggiamento o che potranno essere utilizzati su di voi e sugli altri membri del party, con i più svariati effetti.
Come già detto gli scontri avvengono in real time e l'approccio ai nemici non sarà casuale, visto che essi saranno ben visibili su schermo e quindi si potrà decidere volta per volta come affrontarli, se di soppiatto, magari sfruttando l'oscurità assicurata dal ciclo giorno-notte oppure senza troppi complimenti, scagliandosi contro di loro con tutto il party.
All'interno del vostro gruppo normalmente guiderete unicamente le azioni del protagonista, mentre gli altri personaggi, fino a 3 oltre a voi in contemporanea, saranno controllati dall'IA e potrete impartire loro condotte di comportamento di massima, tramite croce direzionale: agire liberamente, aspettare, concentrarsi sul nemico con cui state combattendo voi, risparmiare l'uso di punti magici e via dicendo. Gli unici frangenti in cui avrete un controllo più deciso sui partecipanti al vostro party coincidono con l'utilizzo del cosiddetto Connect, attivabile tramite pressione del dorsale destro e scelta del personaggio corrispondente.
...e non durerà poco
Facciamo conoscenza con nuovi personaggi
L'inventario é accessibile in ogni momento
Una volta connessi ad un altro personaggio avrete la possibilità di impartirgli l'ordine di utilizzare una delle abilità che egli possiede, dopo averlo opportunamente posizionato. Questa particolare feature si dimostrerà utile in alcuni frangenti particolari, per risolvere situazioni di gioco altrimenti praticamente insormontabili. Un altro caso in cui sarà possibile sfruttare in modo costruttivo il Connect é rappresentato dalla creazione di nuovi oggetti. Connessi col personaggio giusto infatti, potrete accedere dal menù alla voce Creation - Item che vi permetterà di combinare assieme svariati ingredienti per ottenere un oggetto dalle peculiarità desiderate. Ovviamente l'uso del Connect si presta anche ad altri scopi ma lasciamo ai lettori il gusto della scoperta in tal senso.
I combattimenti, a cui abbiamo accennato pocanzi, sono completamente in real time e si basano principalmente sull'utilizzo di 2 pulsanti, uno per un attacco veloce e più debole ed uno per un attacco più lento ma anche più potente. Ai due pulsanti in questione sono altresì associabili altrettante skill particolari, che potranno essere eseguite tramite pressione prolungata di essi. Naturalmente sarà possibile combinare la pressione dei tasti in vere e proprie combo, dagli effetti più o meno devastanti; considerato che nel contempo potrete essere connessi ad un altro membro del party ed eseguire anche mosse tramite quest'ultimo, potrete facilmente intuire che la complessità del combattimento non sia elemento da sottovalutare.
Infinite Undiscovery poggia su una struttura di gioco solida e ben collaudata, frutto delle esperienze maturate dal team Tri Ace in passato, col lavoro eseguito sulle serie di Star Ocean e Valkyrie Profile. Purtroppo ci troviamo a registrare il mancato adattamento per il mercato italiano, che vede il gioco presentato completamente in idioma inglese, sia per quanto riguarda il parlato che per quanto concerne ogni scritta presente a schermo, dai sottotitoli ai menù. Davvero un peccato, visto che senz'altro questo aspetto ne costituirà una serie limitazione alla diffusione nei paesi non anglofoni.
TECNICAMENTE PARLANDO
Dal punto di vista grafico Infinite Undiscovery non fa certo gridare al miracolo, anzi generalmente mostra svariati difetti che lo pongono decisamente al di sotto della media dei titoli per la console Microsoft. Senz'altro pregevole il character design e la modellazione dei personaggi, soprattutto quelli principali ma anche quelli secondari, che non sono stati certamente lasciati al caso. Discreta anche la complessità poligonale degli scenari, siano essi dungeon o ambientazioni aperte, anche se l'uso di alcune texture in bassa definizione in parecchi casi fa un po' storcere il naso.
Le animazioni sono generalmente discrete mentre la fluidità, che normalmente si comporta bene, presenta pesanti incertezze quando si ingaggiano i combattimenti, risultando in veri e propri blocchi dell'azione nel caso di scenari particolarmente affollate di nemici con cui il vostro party andrà a confrontarsi. La palette di colori é piuttosto sgargiante e conferisce al gioco il feeling tipico degli anime giapponesi, uno stile che senz'altro si sposa alla perfezione con la natura del titolo. Il comparto audio risulta ben realizzato. Le musiche ricreano la giusta atmosfera e sono ben orchestrate, buoni gli effetti sonori.
Il doppiaggio in inglese pur essendo realizzato discretamente ci ha un pochino deluso, visto che risulta del tutto assente in alcune cutscene, nelle quali i personaggi muovono comunque la bocca ma senza che nessuna voce sia udibile, a dispetto dei sottotitoli che comunque compariranno a schermo. Peccato per l'assenza della colonna sonora originale giapponese, che senz'altro avrebbe fatto piacere, in accoppiata ai sottotitoli inglesi, a tutti i puristi del genere.
Un esempio di creazione di oggetti
Concentrarsi sullo stesso nemico può aiutare a liberarsene in fretta
Come dicevamo alcuni scenari sono un pochino spogli
Infinite Undiscovery é sicuramente un titolo discreto, che non potrà non stuzzicare l'appetito di coloro che vivono a pane e jrpg, un genere che su Xbox 360 sta proliferando senz'altro con maggior vigore rispetto alla console di casa Sony. La struttura di gioco può contare su molte buone idee, alcune delle quali sfiorano l'eccellenza, peccato che la realizzazione tecnica non tenga assolutamente il passo con la giocabilità, mostrando alcune pecche, anche pesanti, come texture sgranate e rallentamenti, che eravamo convinti di esserci ormai lasciati alle spalle, con la generazione precedente. In questo quadro certo non aiuta la scelta di Square Enix di esimersi dall'adattamento del gioco, completamente in inglese, scritto e parlato, che ne renderà la fruizione difficile a chi, e sono molti in Italia, non mastichi alla perfezione l'idioma britannico. Un titolo discreto insomma, e nulla più, che piacerà ai fan del genere e che sarebbe potuto diventare un must con una maggior cura per l'aspetto estetico e per i dettagli.
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