Kasaba: su Netflix la serie noir turca
Otto episodi nei quali il ritrovamento di un ingente malloppo di soldi sporchi getta i protagonisti in una situazione sempre più pericolosa.

Due fratelli si riuniscono dopo anni di lontananza in quella piccola cittadina di provincia che li ha visti crescere, costretti a tornare per presenziare al funerale della madre. Efe ha lasciato il paese alla volta di Istanbul per inseguire i suoi sogni, mentre Selim è rimasto indietro, intrappolato in quella realtà claustrofobica fatta di abitudini immutabili e orizzonti limitati. Con loro c'è anche Ahmet, l'amico d'infanzia che non se n'è mai andato e che rappresenta tutto ciò che i due fratelli avrebbero potuto diventare se fossero rimasti. Quando una sera casualmente si accorgono che sul ciglio della strada di campagna vi è un'auto ribaltata con due cadaveri e dei sacchi pieni di denaro sporco, la loro vita cambia inevitabilmente.
I protagonisti di Kasaba si ritroveranno alla prese con una serie di decisioni difficili, ignari del guaio nel quale si sono cacciati. Sulle tracce di quei soldi infatti non vi è soltanto il killer che aveva eliminato chi si trovava a bordo della vettura incidentata, ma anche una spietata banda criminale che è pronta a mettere a soqquadro l'intera comunità pur di recuperare il maltolto, senza scrupoli morali di sorta.

Kasaba: i soldi son desideri
Questa nuova miniserie turca in otto episodi, che va ad arricchire come produzione original il catalogo di Netflix, porta la firma di Seren Yüce, regista già noto per il suo approccio clinico al realismo sociale con Çounluk - Majority (2010), opera prima con la quale si aggiudicò il Leone del Futuro per il miglior esordio alla Mostra del Cinema di Venezia. In quest'occasione si cimenta con una storia di opportunità, di lealtà e sopravvivenza, di come il denaro facile possa trasformarsi nel peggiore dei veleni per chi ne è disperatamente affamato e sia in grado di trasformare agnelli in leoni.

Nella sociologia e nella letteratura turca il paese di provincia non è mai stato luogo d'innocenza pastorale bensì un purgatorio, una sorta di limbo sospeso tra il passato contadino e il futuro industriale della grande città, senza appartenere completamente né all'uno né all'altro. La fitta nebbia che circonda questi spazi brulli, con il ridotto agglomerato urbano a diventare paradossale palcoscenico della resa dei conti, diventa così metafora sulle diversità tra la vita rurale e quella metropolitana, con i protagonisti trascinati in qualcosa di più grande di loro, visto prima di allora soltanto nei film e che ora li vede coinvolti in prima persona.
Fino alla fine del mondo
La sceneggiatura cerca di sfruttare questo contesto sociologicamente carico di idiosincrasie per costruire un dramma morale dal taglio neo-noir, interrogante la fragilità dei legami di fronte al dio denaro. Se nel complesso il quadro generale funziona, soprattutto nella prima parte di stagione appaiono alcune forzature ben più che evidenti, che indirizzano la strada su quei binari prestabiliti. Basti vedere la conclusione del primo episodio, dove è unicamente la stupidità dei personaggi principali a complicar loro la vita e a far così proseguire l'incubo criminale.
Il malloppo diventa così un oggetto estraneo, incarnazione del caos nell'ordine stagnante delle dinamiche familiari che ben presto si espandono a quelle della cittadina. Il dilemma non è meramente legale ma esistenziale: intrappolati tra lealtà, spirito di redenzione e lotta per la sopravvivenza, ascolteranno la ragione o rischieranno il tutto per tutto nella speranza di cambiare le loro vite per sempre? Quella soluzione apparentemente facile, che non a caso si ingarbuglia in brevissimo tempo, è anche l'unica soluzione per poter uscire da esistenze all'insegna dell'anonimato, chiave di (s)volta in destini altrimenti già segnati.

Come in altre operazioni di questo tipo, anche Kasaba soffre di un'eccessiva dilatazione delle dinamiche narrative, soprattutto nella parte centrale tirate per le lunghe e con l'inserimento di alcune figure secondarie che potevano forse essere evitate. L'azione e la tensione si scatenano poi definitivamente nel convulso finale, dove l'attesa resa dei conti arriva con meno impeto del previsto, ad epilogo di una serie al contempo imperfetta e accattivante.
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Rating: TBA
Nazione: Turchia
Voto
Redazione

Kasaba
Questa serie noir turca ha il pregio di allontanarsi dalle convenzioni melodrammatiche tipiche della televisione generalista nazionale per abbracciare un'estetica più cupa e contenuta. Il casuale ritrovamento da parte dei protagonisti di un malloppo abbandonato li trascinerà in una situazione sempre più pericolosa, che metterà in discussione lealtà e verità, trasformando la piccola cittadina dove vivono nel teatro di una serrata caccia all'uomo e ai soldi. Kasaba paga alcune ingenuità e forzature narrative, con una certa lentezza in alcuni episodi, ma si riscatta con alcuni risvolti imprevedibili e con l'efficace caratterizzazione dei personaggi principali, obnubilati da quel dio denaro che reclama continui martiri.











