Fight Night Round 3

Fight Night Round 3
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Il mondo è strano e quello dei videogiochi lo è ancor di più. Electronic Arts ha infatti affidato a Fight Night Round 3 la bandiera delle proprie capacità tecniche in ambito next-gen, mettendo alla frusta dapprima Xbox 360 e successivamente PlayStation 3. Ma per quale motivo il colosso canadese si è affannato proprio con la rappresentazione in chiave videoludica di uno degli sport più in crisi del nuovo millennio? I motivi appaiono sconosciuti ai più, soprattutto se si considera l'estrema povertà di potenziali campioni in grado di attirare nuovamente gli spettatori americani e mondiali verso la boxe. I motivi della crisi sono da ricercare nella pressoché totale assenza di personaggi dalla forte personalità dentro e fuori dal ring: Muhammed Alì e Mike Tyson sono solamente bei ricordi, e il cambio generazionale non ha giovato allo spettacolo. Eppure in ambito cinematografico i recenti successi di Million Dollar Baby e Cinderella Man dimostrano che questo sport ha ancora qualcosa da dare al pubblico. La stessa cosa vale per i videogiochi, visto che Fight Night Round 3 si impone come uno dei migliori esponenti del genere, se non il migliore in assoluto...


DAL PASSATO AL PRESENTE

I tempi di Punch Out!! sono lontani, eppure le scazzottate rimangono le stesse, riviste e rimappate sulla base dei nuovi e più complessi joypad. Fight Night Round 3 sbarca su PlayStation 3 in una veste pressoché identica alla controparte per Xbox 360, arrivata sul suolo europeo circa un anno fa. Le differenze in termini audiovisivi sono minime e tendenzialmente inconsistenti, ma nonostante tutto il gioco riesce ancora ad impressionare, perlomeno in alta definizione. I movimenti realistici dei due atleti che si sfidano sul ring si fondono con texture ed effetti visivi di indubbia qualità. Il sudore imperla la fronte e i volti si riempiono di tagli e tumefazioni proprio come nella realtà. Nulla da imputare nemmeno al mero conteggio poligonale, capace di attestarsi su livelli medio-alti, perlomeno rispetto a quanto già visionato in altri titoli per PlayStation 3. Non convince appieno unicamente il pubblico, ancora troppo ancorato ai dettami della passata generazione di console. Un compromesso comunque accettabile, soprattutto di fronte all'ottima resa dei due pugili che si danno battaglia sul ring. Meno riuscito invece il comparto sonoro, rappresentato da una soundtrack spinta verso hip hop e R&B, da effetti solitamente convincenti e dalla invero poco ispirata telecronaca (in inglese) di Joe Tessitore.

Non è però il solo comparto audiovisivo a colpire positivamente l'utente che decide di avvicinarsi alla nuova fatica di EA Sports. Ciò che più impressiona è lo stile di gioco impresso a fuoco nel codice binario messo in piedi dai programmatori. La scelta di affidare alle due leve analogiche (affiancate da due dei quattro dorsali) la quasi totalità delle mosse eseguibili durante gli incontri si rivela infatti vincente, dimostrando che un sistema di controllo alternativo può dare buoni frutti. Se la levetta sinistra è ovviamente deputata alla deambulazione del proprio alter ego virtuale, quella destra ha il compito di portare su schermo i colpi che si vogliono indirizzare al corpo o alla testa dell'avversario. In pratica ad ogni spostamento delle braccia equivale un movimento più o meno marcato dell'analogico, in un tripudio di mezzelune e repentini cambi di direzione. In questo modo si possono eseguire ganci, diretti, haymaker e montanti con una invidiabile naturalezza, tralasciando tra le altre cose la solita combinazione di tasti da imparare a memoria. I pulsanti più classici sono invece confinati all'esecuzione di mosse secondarie, come il "caloroso" abbraccio all'avversario (utile per spezzare il ritmo dell'azione e uscire dalle situazioni di svantaggio) e i colpi scorretti.


IL MIGLIORE ATTACCO È LA DIFESA

Per mandare al tappeto l'avversario è necessario lavorarlo ai fianchi (in tutti i sensi) e armarsi di doverosa pazienza. Un avanzamento sconsiderato con la guardia abbassata si concretizza infatti in un KO pressoché scontato per l'utente. È quindi necessario imparare dapprima i basilari della difesa e applicarli correttamente se si vuole massimizzare l'ondata di attacchi nei confronti del pugile che si sta affrontando. A tal proposito va detto che Fight Night Round 3 propone un mix tra schivate e parate, entrambe utili per evitare di finire repentinamente al tappeto. Le schivate hanno il duplice vantaggio di aprire la guardia dell'avversario e di scoprire il fianco ad un possibile contrattacco; tale mossa va eseguita sempre con i guantoni alzati al livello del busto o della faccia onde evitare che i colpi vadano a segno, con conseguente danno in termini di energia (visualizzabile solo attivando l'HUD, altrimenti bisogna affidarsi alla sofferenza dei volti dei due atleti). L'esistenza di colpi particolarmente potenti (haymaker, flash KO e stun punch su tutti) mette ulteriormente in evidenza l'importanza di una corretta guardia, visto che basta venirne investiti una sola volta per rischiare di perdere un incontro apparentemente condotto verso i binari della vittoria.

IL PESO DEL MULTIPLAYER

Le opzioni e modalità offerte da Fight Night Round 3 sono in grado di soddisfare persino i palati più raffinati. Alla varietà si aggiunge anche una buona qualità del pacchetto ludico offerto da Electronic Arts, capace di inserire tutto ciò che si richiede a un titolo di alto livello. In singolo spicca soprattutto la carriera, affrontabile sia ripercorrendo le tappe più importanti della storia sportiva di una vecchia gloria che attraverso la creazione di un proprio alter ego digitale modellato sulle fattezze desiderate (a tal proposito va elogiato il buon editor facciale). Nel secondo caso si ottengono dei punti limitati, assegnabili alle caratteristiche base del pugile e suddivise in capacità, velocità, potenza d'attacco e resistenza ai colpi subiti. Ciò che non convince pienamente della carriera è l'assenza di incontri diversificati o di una qualsivoglia storia. Si firmano contratti, ci si allena in vista dei vari match e si combatte. Niente fronzoli né variazioni sul tema. Perlomeno si fa qualcosa di diverso nell'allenamento, che aiuta nell'innalzamento delle potenzialità atletiche del pugile e permette di impratichirsi con i comandi base del gioco.

A questa modalità si aggiungono le solite partite veloci da affrontare in compagnia di un amico in carne ed ossa e l'interessante "get in the ring", esclusiva della versione PlayStation 3 e gustosa variazione sul tema classico (si combatte in prima persona e la velocità dei colpi appare sensibilmente più elevata, elemento che modifica totalmente le strategie che si utilizzano attraverso la visuale classica). Dulcis in fundo va citato il succoso multiplayer online, viziato da un leggero lag, ma capace di intrattenere per un numero pressoché infinito di ore. È questa la ciliegina di una torta particolarmente gustosa sia in singolo che in compagnia di avversari dotati di maggiore intelletto di una IA comunque soddisfacente...

11
Fight Night Round 3
8

Voto

Redazione

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Fight Night Round 3

Fight Night Round 3 convince praticamente sotto tutti i punti di vista. Ottima la scelta di lasciare il sistema di controllo nelle mani delle due levette analogiche, così come lo stile di gioco impostato sulla lentezza e il ragionamento. Gli unici difetti di un titolo altrimenti inappuntabile sono da ricercare nei tempi di caricamento a volte troppo lunghi e in una modalità carriera che avrebbe potuto garantire una maggiore varietà. Uno dei migliori titoli della linea EA Sports e una speranza per il ritorno in auge di uno sport invero finito nel dimenticatoio da troppo tempo...