Eternights, botte da orbi e appuntamenti romantici alla fine del mondo – Recensione PC

La recensione di Eternights, il “dating action game” del neonato Studio Sai, disponibile su PC, PS4 e PS5

Eternights botte da orbi e appuntamenti romantici alla fine del mondo  Recensione PC
 

Eternights è un’opera alla ricerca della sua identità. Un titolo che ha fatto propri i trend più popolari delle produzioni nipponiche più disparate nel tentativo di far breccia nel cuore degli appassionati, proponendo un mix di generi, toni ed atmosfere, ma talvolta senza cognizione di causa.

A seconda delle vostre preferenze, Eternights potrebbe apparire come un Persona in chiave action, oppure un Devil May Cry con elementi dating sim. Gli sviluppatori dello Studio Sai hanno cercato di bilanciare le due anime del titolo al meglio delle loro possibilità, ma hanno anche palesemente peccato d’ambizione, e il risultato finale ne risente, con una formula intrigante ma poco pulita, che funziona solo a sprazzi.

Eternights, botte da orbi e appuntamenti romantici alla fine del mondo – Recensione PC

Le fonti d’ispirazione per la componente action sono piuttosto ovvie, con tecniche come lo Stinger o il vortice di spade che emulano Dante e Vergil, mentre evitando con tempismo gli attacchi il tempo rallenterà per un po', sulla falsariga del del Witch Time di Bayonetta. È veloce e immediato, tuttavia l’esecuzione lascia a desiderare. 

Il protagonista ha una sola arma e una singola combo, il resto sono abilità utili ma impossibili da concatenare, cosa che le rende più consone ad un tradizionale action-RPG, non certo al character action che Eternights cerca di incarnare. Manca poi sostanza, i colpi vanno a segno senza emozione, con effetti audio-visivi spenti o del tutto assenti, e come non bastasse il ping che dovrebbe segnalare il momento opportuno per schivare è falsato e varia da nemico a nemico (alle volte si deve scartare nel preciso istante in cui compare, alcune volte bisogna anticiparlo, in altre occorre aspettare un attimo...), rendendo la funzione più una seccatura che un aiuto.

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Per quanto riguardo invece il lato “Persona”, quello dating sim, visual novel a tratti, l’ottima caratterizzazione dei personaggi e una storia potenzialmente interessante vengono menomati da una longevità inadatta all’esperienza proposta, troppo breve per sviscerare adeguatamente gli eventi e dare a tutti sufficiente screentime. La trama è distribuita lungo 5 atti (di cui uno in vece di tutorial), per un totale di 10 ore circa, ma dal modo frettoloso in cui si svolgono i fatti appare ovvio che ne sarebbero serviti almeno un altro paio. 

Eternights abbraccia il sempreverde ciclo di vita tipico dei JRPG, dove si parte da un evento drammatico relativamente “normale” (in questo caso una sorta di apocalisse zombie), si mette su una squadra di disadattati che nel corso dell’avventura supereranno i propri traumi e stringeranno amicizia con il resto della ciurma, e infine si procede a far fuori la solita divinità di turno. Tutto molto bello, solo che il titolo Studio Sai impiega una frazione del tempo, e si vede.

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Come già accennato, la sceneggiatura corre, succedono cose per pura casualità e senza spiegazioni di sorta, diversi punti di trama vengono dimenticati, altri trasformati sul momento. Le premesse per una base narrativa solida ci sono, ma essendo tutto stipato come sardine abbiamo scene cruenti, comiche, horror, nonsense e toccanti che si intervallano nell’arco di minuti, creando una dissonanza poco piacevole se si ambisce a rimanere coinvolti. 

Vero, la cerchia di eroi è composta da adolescenti, consci di essere l’ultima speranza per l’umanità, ha senso vogliano prendersi una pausa per vivere momenti più cciovani tra un dungeon e l’altro e la costante minaccia apocalittica sullo sfondo, ma non puoi avere gente affrontare le proprie paure e scendere a patti con i fantasmi del passato per poi farli incastrare sotto il letto nella peggiore parodia *materiale per adulti* neanche 30 secondi dopo.

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C’è da dire però che alcune scene sono davvero divertenti, e altre coinvolgenti al punto giusto, merito degli ottimi dialoghi e dell’altrettanto valido doppiaggio. Quando vuole, Eternights sa emozionare e divertire, peccato che anche qui si passi da un estremo all’altro, con la regia che svalvola a caso, cannando inquadrature, dissolvenze e animazioni, e rendendo non pochi siparietti a dir poco criptici e veramente brutti da guardare. 

Durante la storia il giocatore potrà stringere un legame con 5 “confidenti” e di questi sceglierne ben 4 per intrattenere un rapporto più “intimo” (onore alla nostra spalla comica e di supporto che si è sacrificata per la causa NdR), uno alla volta per i più romantici o tutti insieme, se si gestiscono bene i tempi.

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Ogni giorno potremo invitare a uscire uno dei membri della cricca, aiutarli a trovare oggetti di prima necessità, partecipare a minigiochi, oppure sviluppare le nostre abilità sociali. Salendo di rango con i vari personaggi si sbloccano abilità attive e passive da utilizzare in battaglia, oltre a nuovi dettagli sulla loro personalità e i loro trascorsi, fino a diventare a tutti gli effetti una coppia (nulla di esplicito, se è quello che vi state domandando).

Vivere la routine al di fuori dei dungeon (obiettivo ultimo di ogni atto) conferma l’impressione del sottoscritto secondo cui Studio Sai avrebbe fatto meglio a scremare meccaniche superflue o realizzate in modo approssimativo per dare maggior respiro alle interazioni con il cast, di gran lunga il punto di forza dell’opera; ridurre il numero dei combattimenti avrebbe dato maggior risalto agli incontri chiave e camuffato così la monotonia di fondo, mentre le attività secondarie si potevano rimuovere in tronco, perché non aggiungono nulla al canovaccio.

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Dal punto di vista tecnico, i modelli dei protagonisti sono spartani, ma vantano un sacco di espressioni facciali in stile anime, essenziali, però funzionano. I già menzionati scontri mancano d’impatto e le animazioni minimali non aiutano; tuttavia, i grotteschi design dei mostri non sono affatto male, peccato si ripetano un po' troppo spesso. Discorso analogo per le ambientazioni, con corridoi e “arene” riciclate a oltranza, caratterizzate in compenso da un’atmosfera quasi onirica, donata dalle luci soffuse e dalla nebbiolina colorata che avvolge ogni angolo. Ottimi i filmati animati e gli artwork che impreziosiscono i momenti topici.

Per quanto riguarda il comparto audio, nulla da eccepire sul doppiaggio inglese e giapponese (non abbiamo sperimentato quello coreano), mentre la colonna sonora è vasta, variegata e crea la giusta atmosfera, ma gli manca un pelo di energia in occasione delle sequenze action; funziona perfettamente per scandire i dialoghi, ma si perde non appena volano legnate. Sottotono le canzoni da idol di Yuna.

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Eternights

Versione Testata: PC

7

Voto

Redazione

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Eternights

Se Eternights fosse stato perlopiù una visual novel con sporadici combattimenti o QTE (in stile Nitroplus per intenderci) avrei perdonato ogni magagna di gameplay e apprezzato di più la splendida realizzazione dei personaggi, i loro scambi di battute e la loro crescita individuale, seppur frettolosa, ma Studio Sai voleva un gioco d’azione, e su quel fronte facciamo acqua da tutte le parti. Allo stato attuale non consiglierei Eternights a prezzo di listino; detto ciò, nel complesso ho trovato piacevole il tempo trascorso in sua compagnia. Non sono però interessato a nuove sessioni, non dopo quel finale, pur trovandolo molto coraggioso (nonostante le irritanti implicazioni a livello pratico). Promosso, con qualche riserva; suggerisco di riconsiderare le priorità e dare una bella lucidata in generale.