Eternal Strands: la recensione di un action indie che punta in alto
Poteri magici, mostri giganteschi e un mondo da esplorare: Eternal Strands è l'action indie

Eternal Strands, un action d'autore che prende spunto dai migliori
Eternal Strands è la prima opera sviluppata da Yellow Brick Games, team indipendente nato nel 2020 da alcuni professionisti del settore che da subito hanno saputo attirare l’attenzione dei gamer. Tra i fondatori del team spiccano Frédéric St-Laurent B, già al lavoro su Assassin’s Creed Syndicate per Ubisoft e soprattutto Mike Laidlaw, ex BioWare lead designer dei primi due Dragon Age e al lavoro anche su Jade Empire e la saga di Mass Effect. Insomma, le premesse sono state sin da subito interessanti, per quanto la natura “indie” del team e del suo progetto fossero economicamente lontane dagli sforzi produttivi necessari per creare i cosiddetti “Tripla A”.
Con la fervida mente di Laidlaw a lavoro, Eternal Strands nasce come action adventure, per quanto variegato al gusto RPG open world. Eternal Strands non fa alcun mistero di prendere spunto da capisaldi del genere come The Legend of Zelda: Breath of The Wild e Shadow of the Colossus, da cui coglie a piene mani sotto diversi aspetti. La nostra protagonista, Brynn, è una ragazza che vive in un mondo dove la magia esiste, ma è stata bannata a seguito di una terribile catastrofe chiama The Surge che, tra le altre cose, ha reso proprio i poteri magici instabili e pericolosi da usare. Brynn, però, fa parte dei Weavers, (traducibile come “Tessitori") un ristretto gruppo di maghi capaci di utilizzare a proprio piacimento gli Strands, cioè i fili che permettono di controllare ogni elemento del mondo.
Purtroppo però, proprio a causa del cataclisma di cui parlavamo qualche riga sopra, l’Enclave, il luogo dove albergano le conoscenze dei Weavers che potrebbe ridare stabilità al mondo e alla magia, è stato sigillato e reso irraggiungibile. Compito di Brynn, aiutata da un gruppo di compagni che non la seguiranno in azione, ma la aiuteranno dal loro campo base, è scoprire i misteri intorno all’ Enclave e cercare di sanare una situazione che sta portando il mondo verso il caos, tanto che ovunque si possono trovare creature corrotte che la attaccheranno a vista. Il sistema di gioco, alle prime battute, potrebbe sembrare sin troppo semplice, ma se darete qualche ora di fiducia a Eternal Strands inizierete, poco alla volta, a scoprire tutto il buono presente nell'opera degli Yellow Brick Games.
Partendo dalla base in cui si sono rifugiati gli Brynn e gli altri Weavers potremo esplorare diverse aree del mondo, ognuna caratterizzata da una diversa conformazione e colma di nemici, segreti e oggetti da raccogliere. la fase esplorativa è principalmente libera da vincoli e Brynn può esplorare e arrampicarsi a piacimento a patto di non terminare la barra della resistenza (che va a limitare diverse azioni), proprio come in Breath of the Wild, per quanto le ambientazioni siano sensibilmente più limitate nelle misure. I poteri a sua disposizione sono inizialmente pochi e semplici, ma con il passare del tempo riusciremo a padroneggiare la telecinesi nelle sue varie forme e i poteri di ghiaccio e fuoco ed è davvero sorprendente notare come le capacità della protagonista andranno ad agire sul mondo circostante e sui suoi abitanti.
Se la telecinesi ha diversi utilizzi, tra cui spostare oggetti e avversari per poi scagliarli via, gelo e fuoco, nelle loro varie modalità, andranno ad agire in modo consistente su nemici e ambiente. Usare liberamente le fiamme in mezzo a una foresta potrebbe creare un incendio sempre più grande, mentre sfruttarle in una zona congelata potrebbe aiutarci a sciogliere i ghiacci e permetterci di raggiungere zone di interesse. Bisognerà stare attenti perché un uso sconsiderato di questi due poteri elementali potrebbe, alla lunga, andare a variare l'aspetto e l'ecosistema circostante.
In modo simile potremo sfruttare le nostre capacità per combattere, considerando i classici effetti degli elementi: tendenzialmente il fuoco infligge danni e il gelo blocca i nemici, ma incontreremo svariate varianti di avversari che necessiteranno una certa strategia. Naturalmente Brynn è armata e potremo utilizzare diversi strumenti di offesa, sia da vicino che a distanza. Elemento di estremo interesse è la presenza dei giganti, quasi presi di peso da The Shadow of the Colossus. Ogni zona ha il suo “guardiano” e se riusciremo a sconfiggerlo ci porteremo a casa un nuovo potere da utilizzare. Come da copione, la forza e le misure dei giganti richiederanno una certa attenzione e tornerà il già visto meccanismo dello scalare il nemico per andare a colpirne i punti deboli cercando di non farsi ammazzare.
Tra stupendi giganti e qualche bug
Se nei normali nemici il design non dice più di tanto, con i giganti i ragazzi di Yellow BrickBrick hanno dato il loro meglio, riuscendo a dare vita a creature tanto affascinanti quanto spaventose, ognuna con i suoi tratti distintivi e con una specifica tattica da scoprire che vi aiuterà a sconfiggerli più in fretta. A tutti questi elementi dovrete aggiungere un buon sistema di crafting e di sviluppo del campo base, unito ai tanti dialoghi disponibili con i vostri compagni, discretamente caratterizzati così come la trama, per quanto senza particolari picchi. La storia è raccontata da sezioni statiche in stile visual novel, soluzione comunque comprensibile vista la natura indie del progetto, dove potremo compiere anche delle scelte su che risposte dare ai nostri interlocutori anche se, queste, non varieranno l'esperienza di gioco.
Segnaliamo che il gioco è totalmente in inglese e, avendo un discreto numero di testi, potrebbe risultare un po' ostico a chi non mastica bene la lingua. Per quanto riguarda il sonoro, le musiche e il doppiaggio sono sufficienti, mentre un plauso va fatto agli effetti audio, soprattutto quelli legati ai già citati giganti, con effetti ambientali, tipo i loro passi, che li rendono ancora più spaventosi e minacciosi. Sino a questo punto abbiamo parlato degli elementi che rendono Eternal Strands un titolo di grande interesse, ma va detto che non tutto funziona a dovere. Già dal primo impatto si nota come, per quanto l’aspetto grafico sia gradevole, non manchino alcuni problemi di frame rate, quantomeno sull’edizione per PlayStation 5 che abbiamo potuto testare. La telecamera spesso non è precisa, soprattutto quando si tratta di sfidare i giganti, rendendoci un po' difficile l'impresa di batterli. Quello che però è, probabilmente, il maggior difetto riguarda la precisione dei comandi.
Sia che si tratti del combat system, sia dell’utilizzo dei poteri (fattori che spesso vanno a braccetto), spesso si fa fatica a compiere le azioni desiderate, a partire da un sistema di “lock on” che si perde il nemico appena uscito dall’inquadratura. La mira e l’uso dei poteri, magari per mettere in difficoltà l’avversario, lascia a desiderare, con il risultato che a volte vorremmo scagliare un oggetto contro il nemico, ma questo si poggerà semplicemente ai nostri piedi. Questo è un semplice esempio, visto che il problema si mostra in più situazioni, ma le battaglie sono sicuramente i casi più frequenti in cui la telecamera traballa.
Ci sono anche alcuni bug come oggetti che rimangono sospesi per aria o simili, ma questi rimangono un fattore marginale su cui si può passare sopra senza troppi problemi, mentre i difetti del combattimento restano notevoli, soprattutto in un combat system che si basa su schivate, parate e utilizzo di magie in tempo reale. Resta il fatto che Eternal Strands è un titolo sorprendentemente pregno di contenuti, per quanto tutti molto derivativi da giochi più blasonati, ma mostra il fianco sia per fattori legati alla sua natura indie, vedi alcune comprensibili scelte tecniche sottotono, sia per carenze legate alla precisione dei controlli, soprattutto legate ai combattimenti e alle telecamere. Questi difetti non rendono insufficiente Eternal STrands, che ha davvero tante frecce al proprio arco, ma ne limitano la portata. Yellow Brick Games porta su PlayStation 5, PC e Xbox un titolo più che pregevole, ad un prezzo ridotto (appena sotto i quaranta euro) e godibile, soprattutto se avete amato capisaldi del videogame come i già citati the Legend of Zelda: Breath of the Wild e Shadow of The Colossus.
Versione Testata: PS5
Voto
Redazione

Eternal Strands
Eternal Strands, sin dai primi annunci, non ha mai fatto mistero di avere grandi ambizioni e bisogna dire che, da diversi punti di vista, si sia rivelato un progetto solito e sorprendente. Il mondo di gioco, l'intelligente gestione dei poteri, la presenza dei "titani" e le modalità in cui tutte queste features si combinano tra loro è estremamente soddisfacente, dando l'impressione di essere dentro a un progetto capace di regalare sensazioni molto vicine a "tripla A" come The Legend of Zelda: Breath of the Wild, mostrando tutta la bontà creativa del team di sviluppo. Naturalmente il budget utilizzato e la grandezza del team di sviluppo non possono rivaleggiare con titoli più blasonati, ma l'opera prima dei Tellow Brick Games he svariati "pro" da mettere sul campo che però, vanno a scontrarsi con diversi "contro". Alcuni cali di frame rate, una telecamera non sempre reattiva e, principalmente, controlli di magie e combattimento non sempre precisi, con il risultato che proprio il punto focale del gioco rischia di rivelarsi un po' claudicante. Trama e impatto artistico non hanno particolari picchi, ma sono funzionali alle circa 25 ore di gioco necessarie a vedere i titoli di coda, mentre il sonoro, offre qualche acuto in più. Se siete alla ricerca di un buon action adventure, per quanto fortemente derivativo, Eternal Strands ha sicuramente diversi motivi per cui potrebbe attirare la vostra attenzione.