Elden Ring Nightreign, la recensione dell'avventura standalone

Un'espansione eccellente che arricchisce il vasto universo creato da FromSoftware.

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Quando From Software annunciò una nuova espansione sul mondo di Elden Ring tutti abbiamo pensato ad un altro DLC, ma la casa giapponese non solo ha esplorato e battuto terre incontaminate, ma le ha fatte diventare le ennesime oasi felici dove rifugiarsi per chi cerca il connubio tra il capolavoro del gioco originale unito ad una nuova versione dell’Interregno. Iniziamo così la recensione dell’ennesimo lavoro della casa nipponica, perché è davvero impossibile non apprezzare la bontà e la grandezza della nuova opera appena sfornata. A capo del progetto troviamo Junya Ishizaki che, grazie anche ai consigli del maestro Miyazaki, ha portato a termine un progetto di grande impatto e assolutamente riuscito: Elden Ring Nightreign.

Dopo il colossale DLC Shadow of the Erdtree, l’immenso mondo di Elden Ring ci regala una nuova avventura, senza dubbio più particolare, non solo come esperienza che come meccaniche, ma anche nel gusto vero e proprio di lanciarci a capofitto nella nuova missione che dovremo affrontare.

Elden Ring: Nightreign è un'espansione stand-alone che reinterpreta l'universo di Elden Ring con un focus sul gioco cooperativo e meccaniche roguelike. Rispetto al gioco originale, Nightreign introduce diverse innovazioni e semplificazioni. Andiamo ad analizzare le principali differenze, in modo da comprendere pienamente in cosa andremo a cimentarci. Partiamo sicuramente dal nostro alter ego.

Elden Ring Nightreign, la recensione dell'avventura standalone
Una scena di Elden Ring Nightreign. Crediti: FromSoftware, Bandai Namco Entertainment.

Elden Ring Nightreign: progressioni, personaggi e sistema di combattimento

L’eroe che andremo a scegliere è un personaggio diverso per tante cose dal gioco originale. In Elden ring avevamo un protagonista completamente personalizzabile, con classi, statistiche e build individuali. In Nightreign dovremo scegliere uno degli otto eroi predefiniti, ognuno con abilità uniche e ultimate. La progressione è automatica, con statistiche migliorate casualmente ad ogni livello. Ciò è sicuramente una novità, in quanto le partite saranno più randomiche. 

Movimento e mobilità

Nel gioco originale il movimento è tradizionale, con possibilità di scivolamento e salto. In Nightreign viene introdotto il wall-jumping, volo limitato grazie ai falchi spettrali e assenza di danni da caduta. La corsa è più veloce e fluida, simile a quella del nostro fedele destriero, Torrent. 

Sistema di combattimento

In Elden Ring il sistema di combattimento è tradizionale, con focus point magici e gestione personale dei life points attraverso le ampolle di guarigione. In Nightreign non ci sono flaconi FP; la guarigione è limitata e si trova solo in chiese o presso i luoghi di grazia. Le armi non hanno peso, permettendo una maggiore libertà nell'equipaggiamento.

La struttura del mondo in Elden Ring Nightreign

In Elden Ring l’open world era statico, ed infatti inficiava in minima parte, visto che i cicli di giorno e notte non limitavano le esplorazioni del nostro pg e non c’erano imprevisti di sorta. In Nightreign FromSoftware ci offre una visione lugubre ed angosciante di Limgrave, ora chiamata Limveld. In questa mappa l’ambiente diventa dinamico, con eventi casuali come impatti di meteoriti, eruzioni vulcaniche e sciami di insetti pronti a metterci i bastoni tra le ruote, offrendo un’esperienza molto più casuale ed inaspettata. Le location esplorabili includono nuovi e arcani misteri da svelare, evitiamo volontariamente spoiler di ciò che vi attenderà.

Una menzione a parte merita la peculiarità assoluta di Nightreign, ovvero la Marea della Notte, una forza misteriosa che avvolge Limveld. Ogni sessione di gioco è strutturata in un ciclo di tre giorni e tre notti, ciascuno della durata di circa 15 minuti in tempo reale. Durante il giorno, i giocatori esplorano liberamente la mappa, raccogliendo risorse e affrontando nemici minori. Con l'arrivo della notte, la mappa inizia a restringersi a causa della Marea della Notte, costringendo i giocatori a concentrarsi in un'area sempre più piccola. Chi si trova al di fuori di questa zona sicura subisce danni costanti, simili a quelli di un battle royale. L'obiettivo è affrontare e sconfiggere il boss notturno che appare in questa area limitata. Superato il boss, si passa al giorno successivo, e così via fino alla terza notte, quando si affronta il "Signore della Notte" scelto all'inizio della sessione.

  • Modalità cooperativa: In Elden Ring il multiplayer è fino a 4 giocatori. In Nightreign si decide sin dall’inizio della sessione se iniziare una partita in coop (fino a 3 giocatori totali) o in singolo. Aggiungiamo che la modalità in coop è assolutamente l’anima portante del gioco. Un team ben assortito rende l’esperienza più appagante e senza dubbio più divertente rispetto al single player. Quest’ultima ovviamente è per gli amanti delle sfide, giocare in single è per i temerari che non vogliono aiuti e cercano un’esperienza più ostica e ardua.
  • Sistema di ricompense e valuta: In Elden Ring si utilizzavano le rune per l’acquisto di oggetti ed il potenziamento del personaggio. In Nightreign i potenziamenti permanenti possono essere condivisi con il gruppo. Ciò che forse non è apparso ben “bilanciato” è proprio il sistema dei drop rilasciati, apparsi non propriamente in linea con il grado di difficoltà, siamo sicuri che la cosa sarà migliorata, in quanto From Software si è sempre mostrata attenta ai feedback rilasciati dai giocatori.

Elden Ring Nightreign, la recensione dell'avventura standalone
Il combattimento in Elden Ring Nightreign. Crediti: FromSoftware, Bandai Namco Entertainment.

Recensione Elden Ring Nightreign: gameplay e considerazioni

Se siete arrivati fin qui nel leggere, beh, sappiate che non c’è solo questo in Elden Ring Nightreign. Il gioco è capace di far trasparire la stessa atmosfera non solo del gioco originale, ma anche di Shadow of the Erdthree. La bravura di From Software probabilmente si palesa proprio in questo frangente. Ci sembra sin da subito di stare per compiere la stessa impresa titanica, come quando giocammo per la prima volta a Elden Ring. Ciò è possibile per le sensazioni che trasmette il gioco, non solo a livello visivo e di gameplay, ma proprio per la natura epica che compone tutto il mondo dei Senzaluce. Sin dall’inizio ciò che stiamo per affrontare ci pare una montagna ardua da scalare, in fondo non siamo altro che dei rifiuti di questo mondo, anime senza speranze che vagano in un mondo talmente vasto da farci sentire ed apparire come microbi in qualcosa di troppo più grande di noi. La bellezza di Elden Ring forse si cela proprio in ciò. Ognuno di noi è artefice del proprio destino e può mutare il corso degli eventi, a patto di fare le mosse giuste.

Siamo abituati sin troppo bene a sapere che, in effetti, i giochi di From Sofware, raramente perdonano l’incoscienza e l’avventatezza di chi si getta a capo fitto in una situazione senza aver ponderato, calcolato e ragionato le mosse da fare. L’esperienza punitiva di morte e rinascita è l’esperienza per eccellenza di Miyazaki, e Nightreign non fa per nulla eccezione, anzi, in alcuni frangenti c’è parso anche oltre questo mero concetto. In particolare mi riferisco all’esperienza in single player.

Come detto, questa nuova espansione è concepita soprattutto per chi è dedito a condividere la gloria con altri giocatori. Oltre a far aumentare la consapevolezza ed il divertimento, in coop il gioco mostra il meglio di sé e raggiunge nuovi livelli, non solo a livello strategico per abbattere nemici e sopravvivere nelle desolate lande di Limveld, ma anche nel puro gameplay, sapere che non siamo soli ci infonde quella marcia in più per affrontare le avversità.

Aggiungiamo che, senza spoilerare nulla, alcuni guerrieri danno il meglio delle loro abilità proprio in sessioni co-op, risvegliando poteri che non si palesano nell’avventura single player. L’ambientazione e le imprevedibilità delle sessioni possono mutare gli scenari e innalzare il grado di sfida e far diventare ancora più appaganti le fasi di gioco. Particolarmente apprezzate sono le dinamiche del movement del nostro alter ego, la fluidità e l’agilità sono sensibilmente aumentate, facendo non solo diminuire i tempi morti, ma mantenendo alta la guardia, visto che Limveld pullula di non morti e nemici che ci vogliono fare le scarpe.

Avendo rimosso completamente il danno da caduta l’intento di From Software risulta lampante: portare i giocatori ad un’azione più diretta e senza fronzoli, a differenza di Elden Ring dove l’esplorazione oculata ci portava a scoprire ed avere drop in molti casi anche eccezionali. Da elogiare anche la scelta di avere dei personaggi già preimpostati e con livelli di avanzamento già determinati, una scelta volta ancora a diminuire il più possibile i tempi morti nel cercare le giuste statistiche e l’estrema personalizzazione del pg, qui non ci dovremo preoccupare di tutto ciò, l’obiettivo è favorire l’azione, considerando che la durata nel complesso è di circa 45 minuti, risulta palese di come ogni minuto possa fare la differenza tra il successo e l’insuccesso, tra la riuscita ed il fallimento. 

I difetti di Elden Ring Nightreign

Passiamo ora ai pochissimi e trascurabili difetti che il gioco presenta, essendo sicuri che le cose verranno riequilibrate per permettere ai giocatori di godere pienamente dell’esperienza di Nightreign. Alcune classi sembrano un po' troppo OP, altre meno “efficaci”, ma siamo certi che l’intento di From Software non sia quello di prediligere certi eroi rispetto ad altri, semplicemente imparare ad usarne alcuni risulta molto più immediato e pratico rispetto ad altri che vanno invece affinati col tempo. Altro punto dolente (ma ciò è alquanto soggettivo) forse è proprio la frenesia su cui è impostato il gioco. Limveld, nonostante le “ridotte” dimensioni rispetto all’Interregno a cui siamo abituati, risulta comunque troppo grande ed il tempo è cadenzato davvero in maniera troppo pressante, vi renderete ben presto conto che con 45 minuti di tempo il vostro pensiero sarà “avrei voluto fare altre 10 milioni di cose prima di affrontare il boss però!”.

A ciò aggiungeteci l’ansiogena e peculiare “Marea della Notte”, un fuoco blu mortale che man mano fa rimpicciolire la mappa e ci costringe a dirigerci nel punto dove affronteremo il nemico finale prima di terminare la nostra sessione. Concludiamo con l’ultimo punto che non ci ha pienamente convinto, ovvero la ripetitività. Nonostante la generazione procedurale delle mappe e degli eventi diversificati, alcune sessioni potrebbero risultare troppo ripetitive nel lungo periodo, considerando soprattutto l’enorme longevità che Nightreign racchiude al suo interno.

 

Elden Ring Nightreign

Versione Testata: PS5

9

Voto

Redazione

Una scena di Elden Ring Nightreign il videogioco in arrivo a maggio 2025 Crediti FromSoftware Bandai Namco Entertainment

Elden Ring Nightreign

Elden Ring: Nightreign si conferma un'espansione eccellente che arricchisce ulteriormente il già vasto e profondo universo creato da FromSoftware. Con ambientazioni oscure e suggestive, nuove sfide impegnative e un design sempre ispirato, riesce a mantenere alta la tensione e la meraviglia per tutta la durata dell’avventura. Qualche sbavatura tecnica e un livello di difficoltà talvolta punitivo non intaccano un’esperienza complessivamente straordinaria. Un must per ogni Senzaluce in cerca di gloria (e dolore).

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