Deathtrap Dungeon

Deathtrap Dungeon
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La finisco qui, basteranno? E' abbastanza glamour come introduzione? Ok, allora via con la recenza..

Diciamocelo in faccia: gli arcade-adventure in terza persona hanno ben altra dignità degli sparatutto 3D
Per il primo genere il grosso boom deve ancora esserci (vedrete a Natale!), mentre per il secondo ci sono già stati tre periodi propizi in passato: dopo Wolfstein 3D, dopo Doom e infine dopo Quake e Duke Nukem 3D, ovvero quando si poteva assistere ad un'autentica invasione di sparatutto 3D negli scaffali dei negozi, e dove vigeva la regola che bastava strillare un 3D sulla scatola del gioco (a mo' di Cronaca Vera) per poter essere con la coscienza a posto e vantarsi: "Si, anche noi quest'anno abbiamo debuttato con uno sparatutto 3D dell'ultimissima generazione che ci ha dato delle grosse soddisfazioni, tanto che per la prossima stagione abbiamo in progetto di dedicarci a tutt'altro genere, e contiamo di metter la parola "definitivo" ai simulatori di tango figurato così come quest'anno ci fregiamo di averlo fatto con gli sparatutto 3D"
Il titolo? Non ha importanza, la maggior parte erano delle operazioni "copia/incolla e attento a non farlo bene" dei titoli della ID, e anche la 3DRealms di Unreal, ai tempi, copiò pedissequamente e orrendamente Wolfstein 3D con Blake Stone e Ken's Labyrinth. Non che adesso Unreal sia un capolavoro, tutt'altro..
Comunque di titoli-spazzatura se ne sono visti a iosa: Operation Body Count, Rise Of The Triads, Virtuoso, The Legend Of Dr. Radiaki, Nam, Deathkeep, Tekwar, Exhumed, Redneck Rampage, Greed, Angst, Alien Trilogy, Eradicator e altri a non finire..
Deathtrap Dungeon
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Deathtrap Dungeon

Pregi e difetti. Che dire? Beh, avete presente Renzo Montagnani? Negli anni '70 era protagonista di gran parte della commedia sexy all'italiana di Laurenti, Cicero, Tarantini e compagnia, ma anche se era il "re del pecoreccio" in quel versante, intanto continuava a recitare Shakespeare. Gli veniva perdonato tutto, come adesso succede a Paolo Villaggio, che recita Moliere e Vanzina in contemporanea.
Beh, Deathtrap Dungeon segue lo stesso andazzo, pur con i suoi difetti resta comunque un ottimo gioco, con dei pregi che surclassano alla grande ogni sua lacuna. Ok, richieste hardware un po' esose per quello che offre tecnicamente, ma anche grande divertimento e longevità, uno degli ormai rari titoli che non gioca subito tutte le sue carte, ma che si scopre e si degusta piano piano, proprio come il tea alla vaniglia. E' anche localizzato completamente in italiano, programma e manuale! Che volete di più?!?! In definitiva mi sento di consigliarne l'acquisto a tutti quelli che amano il genere, e che non siano soliti spaventarsi di fronte a delle quest a volte non proprio immediate da risolvere e a dei combattimenti spesso belli tosti.