Dead Space

Dead Space
Premessa numero uno: Dead Space é geniale. Premessa numero due: Dead Space non é un genio. Se siete tra quelli che amano leggere le recensioni partendo dal voto, sappiate che almeno una di queste due affermazioni stona con il voto finale. Per cui lo diciamo fin da ora. Dead Space ci é piaciuto. E tanto. Però, pur essendo davvero un gran bel gioco, che presenta scorci di pura genialità é innegabile che Dead Space non porti niente di veramente nuovo al genere di appartenenza. Però Electronic Arts ha le idee chiare. Sa cosa vuole e punta dritto all'obbiettivo. Dead Space vuole farvi morire di paura, letteralmente. E chi ha svolto il lavoro sul campo sapeva esattamente come farlo.


Il sostentamento della Ishimura é garantito dalla classica sezione idroponica.
Il sostentamento della Ishimura é garantito dalla classica sezione idroponica.
Alcuni mostri sono veramente fuori scala.
Alcuni mostri sono veramente fuori scala.
Una rapida occhiata alla mappa
Una rapida occhiata alla mappa

Dead Space non vuol fare niente di più. Vuole terrorizzarvi, farvi vivere un'avventura come poche negli ultimi anni e soprattutto vuole raccontarvi una storia. Una storia che, a ben vedere, é la sommatoria di tanti classici di fantascienza degli ultimi trent'anni di cinema. Vediamo un po'. C'é un'astronave che corre in soccorso di un'altra dopo un misterioso SOS ricevuto (somiglia tanto a Punto di non ritorno). Ovviamente poi si scopre che quest'ultima é popolata da mostri della peggior specie che, letteralmente “escono dalle fottute pareti” (Alien ?). Approfondendo la trama si scopre che questi mostri sono il frutto di un'epidemia scaturita in seguito alla trivellazione nelle miniere di un pianeta disperso (qualcuno ha mai visto “fantasmi da marte?”). A ben guardare poi la struttura dei mostri, sembra proprio che “La Cosa”, abbia influenzato pesantemente i grafici di Dead Space.

Insomma, che Dead Space non sia il massimo dell'originalità é un dato fatto ma é il “come” che riesce ad essere convincente, credibile e dannatamente divertente. La struttura di gioco é quella del survival horror “moderno”, ovvero quello introdotto da Resident Evil 4 e che prevede quindi una telecamera piazzata immediatamente alle spalle del personaggio, una struttura più dinamica ed action a cui si sommano enigmi ambientali e tanta azione. Quello che Dead Space aggiunge in questo caso é un HUD “dinamico” che grazie alla speciale tutta di Isaac (anche il nome del protagonista é un omaggio a uno dei padri della fantascienza), proietterà un ologramma attraverso cui consultare la mappa di gioco, gestire l'inventario e consultare gli obbiettivi di gioco.

Ma, così come detto qualche riga più su, Dead Space mira a spaventarvi a morte. Per fare questo i programmatori si sono concentrati sul concetto stesso di terrore, cercando di concentrare in Dead Space tutte le ataviche paure dell'uomo. C'é la solitudine del protagonista, che vaga all'interno della USG Ishimura alla ricerca della donna amata, c'é il confronto con specie aliene che lo sovrastano in potenza e numero. E c'é sempre qualcosa che salta fuori all'improvviso o che di colpo vi appare alle spalle facendovi sobbalzare dalla sedia. E se tutto questo non dovesse bastare, c'é un comparto tecnico studiato in ogni minimo dettaglio per far si che il campo di battaglia sia quanto di più sanguinario e terrificante si sia mai visto in un videogame.

Alcune postazioni fisse vi consentiranno di updragare armi ed equipaggiamento.
Alcune postazioni fisse vi consentiranno di updragare armi ed equipaggiamento.
L'utilizzo delle luci é sublime.
L'utilizzo delle luci é sublime.
Ecco il menù olografico di Isaac
Ecco il menù olografico di Isaac


E non é tutto, perché anche l'eliminazione dei nostri avversari non può avvenire attraverso un semplice colpo alla testa o svuotandogli addosso qualche caricatore. Dead Space vuole che siano “smembrati”. Ecco perché vi sarà chiesto di puntare agli arti in modo da rallentarne l'avanzata, per poi essere terminati magari staccando loro la testa o spezzando in due il tronco. Ovviamente anche l'arsenale a disposizione del protagonista é realizzato ad hoc per lo scopo, in particolar modo segnaliamo una speciale sega che lancia a qualche metro da voi una lama circolare che, sospesa in aria, andrà a tagliare tutto quello che gli capiterà a tiro. Fenomenale. Ovviamente non mancheranno litri di sangue e tocchi di carne umana sparsa dappertutto. La Ishimura somiglia ad un'immensa macelleria spaziale.

Nei dodici livelli (per una decina di ore in totale), il nostro protagonista sarà impegnato a salvarsi la pelle, a cercare la sua amata imprigionata da qualche parte e a svelare il mistero che circonda quanto successo alla sfortunata astronave. Ovviamente Isaac potrà sfruttare molte delle strutture presenti sulla nave. Le armi potranno quindi essere upgradate intervenendo direttamente sulla struttura delle stesse, oppure potrà acquistare nuove armi, migliorare le prestazione della tuta o sbloccare nuove armi grazie ad alcune postazioni fisse che troverà in punti strategici della nave. Ovviamente il tutto ha un costo, per cui Isaac dovrà continuamente recuperare crediti (che saranno a volte anche rilasciati dagli stessi mostri abbattuti), o vendere il materiale in surplus raccolto nel corso della missione.
Sebbene, come detto in precedenza, il gioco sia fortemente sbilanciato verso la componente action, é comunque richiesto un minimo di strategia e approccio tattico dal momento che Isaac potrà portare con sé solo quattro armi e un numero limitato di gadgets. Fatto eccezione per il modulo “stasi” (che rallenta il moto di oggetti e mostri) e per quello che vi consente di muovere oggetti a distanza, dovrete valutare per bene quali armi e bonus portarvi dietro. Le armi, selezionabili tramite il D-Pad possiedono anche un fuoco alternativo che se utilizzato nel momento più opportuno vi consentirà di risparmiare munizioni e disfarvi del nemico nel più breve tempo possibile.

Oltre che sulla componente visiva, Electronic Arts ha svolto un lavoro egregio anche sulla parte audio, che riesce a portare il giocatore direttamente al centro dell'azione grazie ad un comparto di effetti speciali che riescono letteralmente a far rabbrividire, soprattutto se si dispone di un impianto surround che é quasi un requisito necessario per vivere nel migliore dei modi Dead Space. Ottimo anche il doppiaggio in italiano, che si avvale anche della partecipazione del maestro dell'Horror italiano: Dario Argento. Sebbene il Maestro si impegni non poco per dare credibilità al suo personaggio (uno dei responsabili del massacro), la qualità del suo doppiaggio stacca nettamente su quelli dei doppiatori protagonisti. Una buona mossa di marketing, insomma, ma tutto sommato ben riuscita e comunque apprezzabile.

Insomma, così come detto in apertura, Dead Space non vuole fare niente per essere originale o innovativo, ma punta tutto su un eccellente quadro visivo (fatto salvo per qualche aliasing di troppo) e sulla tensione costante che vi accompagnerà per tutto il viaggio all'interno della Ishimura. Il tutto, senza privarsi comunque di alcuni scorci che vi lasceranno letteralmente a bocca aperta, una complessità poligonale fuori dalla norma ed effetti particellari e volumetrici che sono usati con vera maestria. Non mancheranno poi i consueti colpi di scena nella trama degni di una vera e propria produzione hollywoodiana. E ora terrorizzatevi con il commento finale.

Il sostentamento della Ishimura é garantito dalla classica sezione idroponica.
Il sostentamento della Ishimura é garantito dalla classica sezione idroponica.
bello
bello
Il sostentamento della Ishimura é garantito dalla classica sezione idroponica.
Il sostentamento della Ishimura é garantito dalla classica sezione idroponica.
114
Dead Space
9

Voto

Redazione

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Dead Space

Dead Space é una perla che sarebbe un vero peccato lasciarsi sfuggire. Un comparto tecnico eccellente, una storia che scava nel passato del genere Sci-Fi e lo ripresenta stirato a lucido in quello video ludico, adattandolo alla grande alle esigenze e ai tempi del videogame. Un lavoro curato sotto tutti gli aspetti a cui forse si può solo imputare l'eccessivo backtracking e qualche sbavatura grafica qua e là. Nel complesso però é quanto di meglio si possa pretendere da un'avventura fanta-horror. Resident Evil é avvertito.