Broken Age

Broken Age
In un pacifico villaggio rurale abitato principalmente da fornai e pasticceri si prepara una festa, e le festeggiate sono quattro ragazze che stanno per essere… offerte in sacrificio (é un grande onore, che pensate?) a Mog Chothra, la mostruosa divinità che ogni 14 anni pretende il suo dazio. Una di queste é Vella, la quale però si chiede se non sia piuttosto il caso di contrastare la volontà del mostro. Nel frattempo… un'astronave vaga nello spazio in cerca di un pianeta adatto alla sopravvivenza della razza umana, ma a bordo c'é solo il giovane Shay, fin troppo accudito e coccolato da un computer con spiccato istinto materno. Shay vorrebbe vivere qualche vera avventura, occasione che gli si presenta quando scopre un clandestino a bordo della nave.

Broken Age, l'avventura grafica “made in Kickstarter” fortemente voluta da Tim Schafer e Double Fine, é finalmente completa e mentre su PC viene distribuito il secondo atto l'opera completa giunge su PS4 e PS Vita. Come i “Bakers” ben sanno, il gioco é studiato per essere un'avventura “punta e clicca” vecchia scuola, in cui però i due protagonisti Vella e Shay vivranno avventure separate. Due avventure indipendenti, dunque? Due giochi differenti? Assolutamente no: sebbene all'inizio le due ambientazioni non potranno sembrare più dissimili, in realtà l'universo di gioco é lo stesso e le vicende dei due giovani si incroceranno in un punto ben preciso (la fine del primo atto, per essere più specifici) dopo cui niente sarà più come prima – ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa.

In realtà, la decisione di dividere il gioco in due sotto/giochi, più che quella di spezzarla in due atti (dopotutto, la suddivisione in capitoli esiste sin dai tempi di Secret of Monkey Island, se non prima), ha indispettito i Bakers, i quali temevano una non sufficiente profondità in nessuno dei quattro tasselli. Questo sospetto si é rafforzato affrontando il primo atto, rivelato lo scorso Febbraio: pochi oggetti, enigmi non particolarmente numerosi e certamente non eccessivamente complessi hanno fatto inarcare più di un sopracciglio.

Le cose a nostro avviso migliorano nella seconda – e nuova – metà dell'avventura: Shay e Vella, sebbene ancora separati, si troveranno di fronte a un utilizzo più creativo delle risorse disponibili, gli enigmi si faranno più vari, non mancheranno simpatiche digressioni e spesso aumenteranno i motivi per cui rivolgersi ai PNG, con nuove righe di dialogo che si aggiungeranno solo dopo aver “inciampato” su un enigma. Si respira insomma maggiormente quell'aria di “avanti e indietro” tra personaggi, locazioni, oggetti ed enigmi che ha in effetti caratterizzato il filone delle avventure grafiche degli anni '80-'90.

> Trailer di lancio DLC

E' pur vero che la scissione della vicenda in due distinti punti di vista tende ancora a trasmettere l'impressione di star giocando “due giochi distinti”, ma sempre nel secondo atto ci sarà qualche miglioramento anche in questo senso: per risolvere alcuni enigmi, per esempio, sarà necessario prima ottenere alcune informazioni tramite l'altro personaggio (non siamo ai livelli di paradossi temporali di Day of the Tentacle, ma meglio di niente) ed in generale la trama sarà molto più legata. Ciò che invece risulta un po' carente nel secondo atto sono le locazioni, visto che visiteremo sostanzialmente le medesime viste nel primo, anche se rivedute e corrette in funzione degli eventi trascorsi.

Sotto il profilo tecnico si conferma ovviamente quanto detto a Febbraio: le ambientazioni, i personaggi e le animazioni sono interamente bidimensionali ma realizzate in alta definizione e con uno stile particolarmente accattivante. Il sonoro si avvale di svariati temi musicali d'atmosfera ma ancora di più di effetti sonori e di doppiaggi in lingua Inglese di buona fattura: la voce di Shay é di Elijah Wood, quella di Vella di Masasa Moyo. La traduzione dei testi é buona, anche se purtroppo alcuni giochi di parole perdono un po' di impatto (per esempio, a proposito dei due significati della parola “light”).

Il sistema di controllo, da punta e clicca, su PS4 sostituisce semplicemente il mouse con l'analogico sinistro, rimanendo efficiente ed immediato anche se magari meno “scattante” rispetto all'originale; é comunque possibile regolare la velocità del puntatore. Le cose migliorano su PS Vita dove a questa interfaccia é stata accoppiata quella Touchscreen. Il gioco é presente su PSN in cross-buy (comprando una versione si ha diritto anche all'altra) e prevede il cross-save in cloud: questo significa che, avendo accesso a internet, uscendo dal gioco i progressi verranno salvati anche in remoto e potrete riprendere la partita sull'altra piattaforma.


L'incontro!
L'incontro!
Alcuni personaggi saranno un po', come dire... eccentrici
Alcuni personaggi saranno un po', come dire... eccentrici
Il concept di alcune locazione é veramente splendido
Il concept di alcune locazione é veramente splendido

In conclusione, Broken Age é una bella avventura, qualcosa che indubbiamente vale tutto il suo prezzo e che ha valso il tempo per cui l'abbiamo aspettata. Anzi: probabilmente é valso più aspettare il lavoro completo che non avere il primo atto in anteprima, visto che é col secondo e nella visione d'insieme che l'opera sa farsi veramente apprezzare. Certo, l'idea di “scissione” derivata dai due protagonisti permane – é sintomatico – e la complessità e genialità di alcune avventure del passato rimangono ancora lontane, ma Vella e Shay non sono affatto le ultime ruote del carro.

Broken Age
8

Voto

Redazione

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Broken Age

Preso nella sua totalità, Broken Age dimostra di essere un'avventura grafica estremamente gradevole, con un'ambientazione accattivante, una trama interessante, personaggi simpatici e uno stile grafico azzeccato. Dopo una prima metà introduttiva – e certamente un po' semplice – il team ha giocato le sue carte migliori nella seconda, pur senza raggiungere alcune vette intricate del passato. Un prodotto comunque che vale sicuramente l'attesa e la spesa da parte di tutti.