Alan Wake 2 – Il Ritorno di Remedy - Recensione PC

Remedy confeziona un nuovo capitolo indimenticabile da inserire nell'RCU

Stephen King una volta ha scritto che “il mistero irrisolto è un qualcosa che rimane con noi per molto tempo, ed è un qualcosa che ricorderemo fino alla fine”. Questa citazione, tratta da un’intervista del famoso scrittore, diventò a tutti gli effetti una frase pronunciata da Alan Wake all’inizio del primo capitolo.

 A pensarci oggi, col senno di poi, sembra quasi che quest’ultima sia risultata persino profetica, come un monito dedicato a un prodotto che ha fatto parlare di sé per la bellezza di tredici anni.

In questi tredici anni ci si è chiesto più volte come sarebbe andata a finire la storia di Alan Wake: quest’ultimo sarebbe riuscito ad uscire dal Luogo Buio? E soprattutto, la Presenza Oscura è stata fermata una volta per tutte?

 Alan Wake 2 potrebbe rispondere a qualcuno di questi quesiti, insieme a molti altri interrogativi che hanno messo con le spalle al muro i fan alle prese con l’RCU (Remedy Connected Universe). Sappiate infatti che questo sequel getta le basi per qualcosa di davvero grandioso, un progetto che ci pone davanti ad alcuni metodi espositivi interessanti quanto originali.

 Remedy è infatti riuscita a creare un prodotto difficile da etichettare, per via di una serie di sfaccettature capaci di renderlo unico nel suo genere, soprattutto a livello narrativo.

Alan Wake 2 – Il Ritorno di Remedy - Recensione PC

 Alan Wake 2 – Gli Incubi Esistono al di fuori della Logica

 Per capire la storia alle spalle del secondo capitolo è doveroso produrvi un piccolo recap di ciò che accadde ormai tredici anni or sono. Alan Wake, uno scrittore di romanzi di successo, soffre di blocco dello scrittore e decide di recarsi nella tranquilla cittadina di Bright Falls con sua moglie Alice per cercare ispirazione.

 Tuttavia, la sua tranquilla vacanza prende una svolta sinistra quando sua moglie scompare misteriosamente e Alan inizia a sperimentare eventi paranormali. Per risolvere il mistero e trovare sua moglie, Alan si trova coinvolto in un'oscura narrazione sovrannaturale che sembra essere collegata al suo ultimo romanzo, Departure. Alan scopre che le parole scritte nel libro prendono vita e che deve combattere contro creature oscure utilizzando la luce come arma.

 La trama si svela attraverso una serie di episodi, rivelando gradualmente le oscure origini dei poteri sovrannaturali di Bright Falls e il profondo legame di Alan con essi. Gli appassionati sicuramente ricorderanno la conclusione di questo viaggio, che include il sacrificio di Alan nel rimanere imprigionato nel Luogo Oscuro per riportare Alice alla luce.

 “Non è un lago, è un oceano”. Gli sforzi di Alan per emergere dall'oscurità sono stati esplorati in più occasioni, inclusi contenuti aggiuntivi nel primo gioco, oltre a un DLC presente in Control, in cui Jesse conduce un'indagine su un evento legato ad Alan Wake.

Alan Wake 2 – Il Ritorno di Remedy - Recensione PC

 Tuttavia, il panorama si svela in modo del tutto inaspettato ai giorni nostri, specialmente quando iniziamo Alan Wake 2 impersonando Saga Anderson (impersonata da Melanie Liburd), un'investigatrice dell'FBI che sta conducendo un'indagine su un terribile omicidio avvenuto proprio a Bright Falls.

 Da qui avranno inizio una serie di avvenimenti che ci permetteranno di vivere con mano una storia colma di colpi scena, soprattutto pregna di tutti quegli elementi che incarnano il paranormale, senza perdere però il contatto con la realtà grazie alle fasi investigative.

 Senza dubbio, se si cercano dettagli da criticare, potrebbero emergere alcune osservazioni che approfondiremo tra poco. Tuttavia, è certo che la squadra diretta da Sam Lake ha raggiunto una forma espressiva praticamente impeccabile per raccontare la trama del gioco.

 Hanno saputo mantenere un equilibrio perfetto tra i momenti investigativi e quelli più angoscianti, conferendo al gioco un'atmosfera dalle tinte horror, capace di risultare più opprimente quando si gioca a una difficoltà superiore al normale.

 Ci sono molte ragioni per considerare Alan Wake 2 un gioco eccezionale, una produzione in grado di coinvolgere un vasto pubblico, persino coloro che potrebbero non essere soliti avvicinarsi a questo genere.

 Un esempio di questa ampiezza di approccio sono le numerose citazioni presenti nel gioco, come il nome del primo antagonista su cui Saga sta conducendo le indagini, un omaggio a Twin Peaks, in quanto "Nightingale" è uno dei brani della celebre colonna sonora dell'opera monumentale di Lynch.

Alan Wake 2 – Il Ritorno di Remedy - Recensione PC

 Alan Wake 2 – Sopravvivere all’orrore

 Come puoi sopravvivere in un mondo immaginifico pronto a divorarti? La prima cosa da fare è armarsi di una torcia. Anche se può sembrare banale, nel mondo di Alan Wake 2, la luce è un elemento fondamentale. Sostanzialmente, è un mezzo che ci consente di indebolire l'avversario del momento, poiché ci permette di farlo apparire nella nostra dimensione, mettendo in evidenza alcuni dei suoi punti deboli.

 L’impronta del gioco ha virato verso il survival horror. Non si tratta più di un action in terza persona e infatti, sia Saga che Alan, entrambi personaggi giocabili, possono difendersi solo utilizzando la luce e alcune armi, opportunamente distribuite all'interno del gioco e ottenibili risolvendo degli enigmi classici che consistono nella scoperta delle combinazioni di vari contenitori sparsi nella mappa.

 I nemici presentano purtroppo una varietà limitata, e persino gli incontri con i boss, spesso determinanti per la conclusione di un atto narrativo, lasciano un po’ a desiderare in termini di scontro armi alla mano. Quest'ultimo è spesso incentrato sull’evitare i colpi dell’avversario e restare in vita fino al momento della sua uccisione. Salendo di difficoltà l’esperienza acquista un pizzico di brio solo per la resistenza dei mostri, nonché per le batterie da consumare nell’utilizzo della torcia.

 Un po’ come accadeva nel primo Silent Hill, l’idea di rendere l’ambiente protagonista si è rivelata piuttosto intelligente. Questo nuovo orientamento si integra perfettamente con la caratterizzazione dei personaggi, che ci vengono presentati come in grado di guardare oltre l’ovvio, così da permettere a noi giocatori di trarre le giuste conclusioni dagli indizi disseminati in giro, come il nome di un inserviente o un numero scritto con vernice fluorescente.

Alan Wake 2 – Il Ritorno di Remedy - Recensione PC

 La differenza principale tra Saga e Alan è che Saga mette in evidenza il suo background da profiler dell'FBI. Le fasi più interessanti del gioco si rivelano all'interno del palazzo mentale, un luogo in cui cerchiamo risposte a vari interrogativi presenti nel gioco, unendo i puntini come farebbe un profiler in un tipico caso di genere crime.

Anche se la parte di compilazione del tabellone degli indizi offre limitate opzioni creative, essa trova una buona realizzazione grazie alle dettagliate descrizioni fornite da Saga. Tuttavia, il medesimo grado di soddisfazione non si applica alla parte di profiling, che risulta interessante non tanto per lo sforzo richiesto al giocatore (che rimane passivo dietro lo schermo), quanto piuttosto per la narrazione coinvolgente dei fatti, evocando prodotti come la serie TV Hannibal.

 Un'esperienza simile si verifica quando si gioca come Alan, ma lui può sfruttare le sue abilità da scrittore per rendere il suo palazzo mentale (lo studio dove era rimasto imprigionato alla fine del primo capitolo) ancora più intrigante, soprattutto grazie a una funzione che consente al nostro alter ego di riscrivere la scena, cambiando i soggetti coinvolti.

 Sebbene possa sembrare una descrizione riduttiva, l'effetto visivo sullo schermo è veramente sorprendente. Questo è particolarmente evidente a causa dell'incredibile attenzione ai dettagli, in particolare per quanto riguarda il meticoloso design dei livelli. Rivedere la stessa scena riscritta rivela la potenza del racconto attraverso parole e immagini, un'esperienza simile a quella che dovremmo provare ogni volta che leggiamo un libro.

 La transizione tra i due personaggi è possibile ed è interamente a discrezione del giocatore, ma solo dopo un momento prestabilito dagli sviluppatori e solo se si accede a specifici rifugi. In altre parole, è possibile recarsi in questi luoghi per passare da Saga ad Alan, ma una volta avviato un atto narrativo, è necessario portarlo a termine prima di poter effettuare il cambio.

 La scrittura di questo capitolo segue l'approccio del RCU (Remedy Connected Universe), al punto che i vari elementi sovrapposti offrono al giocatore la possibilità di immaginare situazioni diverse, alcune delle quali possono apparire addirittura complesse al di là del credibile. Questo è particolarmente evidente quando si interagisce con personaggi come l'inserviente Ahti, lo sceriffo Tim Breaker o la cameriera Rose.

 Questi nomi potrebbero risultarvi scontati, o incomprensibili, ma fa piacere notare quanto Remedy si sia impegnata a rendere ogni cosa fattibile nel proprio racconto, come se ogni tassello del puzzle debba trovare un suo posto, anche se in qualche caso persino fuori dal quadro. Nel corso del gioco, troveremo numerosi documenti, pagine di manoscritto e collezionabili che ci consentiranno di approfondire la storia di Bright Hills, ma anche del Luogo Oscuro e della mente di Alan Wake.

Alan Wake 2 – Il Ritorno di Remedy - Recensione PC

 Alan Wake 2 – La Fine dell’Incubo?

 Come accennato in precedenza, il passaggio al genere survival horror diventa evidente soprattutto quando si gioca ad Alan Wake 2 con una difficoltà Normale o superiore. È un punto rilevante da sottolineare, poiché tale affermazione potrebbe non avere senso per coloro che scelgono di giocare alla modalità Storia.

 Gran parte del pathos, o della sensazione di tensione data dagli spettri del Luogo Oscuro, perde mordente quando l’impatto sul nostro personaggio è quasi nullo, consiglio per cui vi conviene armarvi di coraggio e partire da difficoltà Normale, così da godervi l’esperienza a 360*. Sono presenti alcuni jump scare, ma la vera paura emerge dal modo in cui vengono intrecciati gli eventi, in cui non si capisce mai se le cose sono come sembrano oppure no.

 L'atmosfera inquietante permea persino nei dialoghi più semplici e nelle cutscene live-action, in cui l'eccezionale interpretazione di Ilkka Villi nel ruolo di Alan Wake crea un senso di confusione deliberata, lasciandoci con il dubbio di non aver compreso praticamente nulla di ciò che sta accadendo.

 Il gioco avanza costantemente, ma ogni passo in avanti è seguito da un personaggio che ci fa dubitare, mantenendo un costante senso di suspense in un crescendo attentamente orchestrato. Tutto ciò è il risultato di una scrittura eccezionalmente raffinata, che potrebbe essere considerata un riferimento per produzioni simili.

 Remedy gestisce in modo eccezionale questa gamma di situazioni che si muovono tra realtà e finzione. Alan Wake 2 non solo spinge il giocatore a diventare una parte attiva durante gli scontri, le esplorazioni e le fasi di combattimento, ma lo coinvolge anche come semplice spettatore di fronte alle situazioni che prendono vita all'interno della narrazione.

Alan Wake 2 – Il Ritorno di Remedy - Recensione PC

 Questa situazione è supportata da un comparto tecnico di alto livello, che metterà alla prova i vostri PC se non disponete delle tecnologie necessarie per gestirlo. I requisiti minimi hanno sollevato diverse discussioni nei giorni antecedenti all'uscita, e dobbiamo ammettere che, con la nostra GPU GeForce RTX 3070 su laptop, l'esperienza si è rivelata soddisfacente ma chiaramente il risultato di un compromesso necessario per mantenere almeno 30 fps.

In questo nuovo titolo di Remedy, il Ray Tracing è spinto ai suoi limiti estremi, offrendo risultati straordinari per quanto riguarda la credibilità degli scenari sia all'aperto che al chiuso.

Sembrano scelte di comodo, ma per un titolo che fa forte leva sulla grafica, questo era il minimo necessario a dar peso ai pregi dell’ambientazione, che variano su giochi di luci e ombre con un comparto d’illuminazione pazzesco, condito da effetti visivi stupendi.

Va menzionato anche un plauso al comparto audio: dagli effetti sonori allo splendido doppiaggio inglese, passando per l'ampio utilizzo di brani musicali cantati, alcuni dei quali integrati nelle sequenze di storia, seguiti dall'uso di temi inquietanti in sottofondo, Alan Wake 2 offre un'esperienza di ascolto straordinaria.

 

Alan Wake II

Versione Testata: PC

9

Voto

Redazione

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Alan Wake II

Alan Wake 2 è una sorpresa inaspettata, un prodotto che arricchisce il panorama delle offerte triple A con l'eleganza che solo Remedy può offrire. L'esperienza è ricca e coinvolgente, catturando il giocatore dall'inizio alla fine e creando un mondo che sicuramente lascerà un segno. Senza dubbio, il gameplay presenta alcune limitazioni, ma questo non dovrebbe in alcun modo fermare il desiderio di metterci le mani sopra il prima possibile. È un must-buy da gustare tutto in un colpo!