Sopravvissuto - The Martian

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L'uomo di Marte, libro scritto da Andy Weir e uscito qualche anno fa, si é rivelato un vero e proprio caso editoriale. Non a caso Hollywood ci ha subito messo le mani sopra, con Ridley Scott interessatissimo al progetto tanto da arrivare a dirigerlo. L'attesa é finalmente finita, e dopo aver letto entusiastici commenti da parte della critica americana, abbiamo avuto anche noi la possibilità di guardare finalmente la pellicola. Cosa ne pensiamo? Ve lo diciamo qui sotto.



Scott torna a fare grande cinema



Prima di entrare in sala la preoccupazione era piuttosto alta. Nonostante il nome che si é costruito nel corso degli anni, era evidente che il regista inglese fosse in preoccupante difficoltà creativa e comunicativa. I suoi ultimi prodotti (Exodus, The Counselor e Prometheus) hanno “floppato” in termini di critica e incassi, mettendo in mostra criticità a tratti quasi preoccupanti.

Con Sopravvissuto - The Martian Scott ha invece sorpreso tutti, portando sul grande schermo una storia fedele al libro a cui si ispira grazie alla sceneggiatura adattata da Drew Goddard, e ad un cast - Matt Damon in primis - che ha saputo interpretare al meglio una pellicola che nonostante qualche elemento epico, tipico del cinema americano, ci ha sorpreso per i toni moderati con cui viene raccontata questa vicenda.

Sopravvissuto - The Martian


La storia, per chi non avesse letto il libro, racconta le peripezie del botanico Mark Watney, impegnato su Marte nel corso della missione Ares III insieme ad altre menti brillanti del nostro pianeta. Durante una tempesta sul pianeta rosso l'equipaggio decide di abortire la missione, ma nel tragitto dal campo base alla navicella di recupero si perdono le tracce di Watney e pensandolo morto gli astronauti fanno ritorno alla nave madre.

Mark però non é morto e una volta risvegliatosi dopo la tempesta, si trova solo e ferito su Marte. L'astronauta si troverà quindi costretto a cercare di sopravvivere su un pianeta arido ed inospitale, sapendo che la prossima missione che potrebbe portarlo in salvo arriverà solamente fra quattro anni…

Un incipit interessante, con quel retrogusto di sci-fi semi realistico che affascina da sempre gli amanti del genere e che Scott ha saputo perfettamente gestire sullo schermo. Si, perché Sopravvissuto - The Martian pur non mancano di alcune retoriche tipicamente statunitensi del “non si lasciamo nessuno indietro” o del “andiamocelo a riprendere”, offre una visione incredibilmente soft della vicenda.

Scordatevi momenti introspettivi, filippiche sul senso della vita o sulla solitudine dell'uomo. Mark é un chiacchierone, un uomo che anche nei momenti più difficili non si abbatte e cerca sempre di buttarla sul ridere. Una componente che offre momenti al limite della comicità (citando persino Happy Days), e che trasforma il film in un prodotto di puro intrattenimento perfettamente sostenuto da un Matt Damon, in grado di reggere splendidamente sulle sue spalle un ruolo tutt'altro che semplice.

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Oltre alla grandissima prova di Damon, troviamo anche un perfetta gestione delle situazioni da parte di Scott con l'inserimento di una colonna sonora tanto distante dal concetto di spazio, quanto calzante con quello che avviene sullo schermo: Gloria Gaynor, Abba e l'immancabile “Starman” di David Bowie. Inoltre, la contrapposizione tra quello che succede a terra per cercare di imbastire una missione di salvataggio in tempi brevi, e la leggerezza con cui Watney vive la situazione in cui si trova, é un mix davvero riuscito, tenuto sempre sul filo della credibilità senza mai rischiare di scivolare nell'assurdo. Non mancherà nemmeno l'azione, con una parte finale (il film dura circa 2 ore e 20 minuti) tutta dedicata all'azione più pura in cui, nonostante la frenesia e la difficoltà del momento, il nostro protagonista non perde il vizio di sdrammatizzare.

Buona parte del merito per la riuscita di Sopravvissuto - The Martian va dato anche al resto del cast con una Jessica Chastain in ottima forma nel ruolo del comandate della missione spaziale, Chiwetel Ejiofor nel ruolo del responsabile della missione, di un Sean Bean in grado di prendere in giro se stesso citando addirittura il Signore degli Anelli (proprio lui che interpretò Boromir) e di Jeff Daniels assolutamente credibile nel ruolo del diretto della NASA.

Infine, parliamo della fotografia e della scenografia, due elementi estremamente importanti vista l'ambientazione della pellicola. La realizzazione di Marte é assolutamente credibile e grazie alle perfette riprese di Scott tutto risulta suggestivo e a tratti in grado di immergere e affascinare lo spettatore con panorami in grado di mozzare il fiato. Incredibilmente, persino il 3D, nonostante abbissi di molto l'illuminazione dell'immagine, riesce ad avere un senso, soprattutto nelle fasi in cui imperversa la tempesta o ci si trova nello spazio.

Sopravvissuto - The Martian é quindi un film incredibilmente riuscito. La sua forza é quella di evitare momenti troppo lenti ed estremamente narrativi, a favore di momenti più di “intrattenimento” e quasi comici, rimanendo però sempre perfettamente credibile e non risultando praticamente mai fuori luogo. Sarà difficile non appassionarsi al Mark Watney portato sullo schermo da Matt Damon, un personaggio incredile e affascinante, come d'altronde lo é tutta la pellicola diretta da Scott. Ci viene da dire solo una cosa: Bentornato Ridley!

Sopravvissuto - The Martian