Fuga da Los Angeles – Recensione dell'edizione Blu-ray 4K

Il malriuscito sequel del 1996 ha un'ottima performance tecnica per la parte video

Fuga da Los Angeles - Recensione dell'edizione Blu-ray 4K

Los Angeles, 2013. Un devastante terremoto separa una vasta area dalla terraferma, motivando il governo a trasformarla in un'immensa prigione. Il Presidente degli Stati Uniti è un folle invasato religioso con una spina nel fianco: Utopia, figlia terrorista che dopo essere entrata in possesso del sistema di controllo globale della rete satellitare dirotta un aereo sull'ex metropoli, per unirsi al carismatico rivoluzionario Cuervo Jones. Con la promessa di ricevere un nuovo perdono per i reati commessi, il rinnegato Jena Plissken accetta l’incarico di recuperare il dispositivo, in corsa contro il tempo prima che il suo organismo soccomba a un virus inoculatogli a sua insaputa.

Quindici anni dopo 1997: fuga da New York tornava sulle scene l'antieroe Jena (“Snake” in americano) Plissken, con un importante investimento produttivo a cui partecipò lo stesso Kurt Russell. Carpenter raramente ebbe l'opportunità di amministrare budget di tale livello (50 milioni di dollari, circa 100 milioni nel 2025), così come si pensava che il grande regista e compositore non sarebbe mai tornato sui suoi passi per un sequel. 

Accadde nel 1996 con un racconto che provava a rinnovare la formula del precedente, senza però riuscirvi. Come in passato allo script troviamo il regista assieme a Nick Castle, ai quali si unì Debra Hill, amica e collaboratrice da sempre di Carpenter. Lo stile sardonico, solitario e retrò di Plissken è però legnoso, soggetto preistorico in via di estinzione liso quanto lo stesso giubbotto di pelle che per l'occasione Russell aveva tirato fuori dall'armadio.

La formula vorrebbe essere ancora quella: armato fino ai denti, capelli lunghi da divo rock anni ’70 e parlata macho-monosillabica. Qui però perde troppo velocemente la dotazione ma supera con sfacciata indifferenza tutti i pericoli, guidando ogni mezzo possibile e immaginabile tra Harley Davidson, surf e persino un deltaplano.

Fuga da Los Angeles – Recensione dell

A differenza della precedente avventura dove per problemi di budget non fu possibile neppure elaborare i titoli di testa, il danaro a disposizione regalò l'illusione di poter creare tramite CGI una ricca cornice scenografica. Per le ambientazioni venne scomodato nientemeno che Lawrence G. Paull (Blade Runner, Cocoon, Ritorno al futuro, Predator 2 tra i tanti), che contribuì a far nascere anarchici set post-atomici, firmando quello che non fu uno dei suoi lavori migliori. Messo a “nudo” ancor più dalla superiore risoluzione video, Fuga da Los Angeles vive malamente all'ombra del film del 1981, magia smarrita all'interno di pesanti effetti digitali. Quattro modellini in cartapesta e il genio artigiano vincono a mani basse sui computer e una creatività tanto avanzata quanto irreale, incapace di far sognare.

A peggiorare la situazione il cambio di voce del doppiatore di Russell, passato da Carlo Valli a Massimo Venturiello: senza nulla togliere alle capacità di quest'ultimo, il confronto stride rispetto alle suggestioni del primo film, ormai scolpite nella memoria (stessa cosa accadde per esempio in Apocalypse Now: Redux per Martin Sheen, con l'aggravante della manipolazione dei dialoghi). Fuga da Los Angeles è un film invecchiato male, action-SF-extravaganza dove occorre accettare la zoppicante invenzione narrativa, poco digeribile lettura di un futuro distopico in chiave satirica.

Fuga da Los Angeles – Recensione dell

Fuga da Los Angeles 4K - Come si vede

Girato analogico con cineprese Panavision (Panaflex Gold II) su negativi a elevata sensibilità (100, 250 e 500 ASA), master nativo 4K da cui si è partiti per la realizzazione di questa prima edizione UHD (3840 x 2160/23.97p), codifica HEVC su BD-66 doppio strato. Notevole balzo tecnico in avanti rispetto alla controparte Full HD/SDR del precedente Blu-ray, spettacolo visivo ponendo ulteriore accento sul dettaglio degli elementi in primo piano, meno per i particolari più distanti.

Troppo sotto i riflettori la CGI dell'epoca, con la risultante di composizioni scenografiche che risentono del peso degli anni mostrando ripetutamente il fianco. Dinamica delle luci e maggiore fedeltà cromatica in virtù del Dolby Vision, neri più convincenti e nel complesso uno spettacolo che non teme schermi di grandi dimensioni.

Fuga da Los Angeles – Recensione dell

Fuga da Los Angeles 4K - Come si sente

Il Dolby Digital 5.1 canali italiano (640 kbps) è ben poco efficace nel restituire un palcoscenico sonoro di un film di fantascienza ricco d'azione, lasciando respirare in parte almeno l'accompagnamento musicale, con limitazioni per i canali posteriori e la dinamica complessiva. Consigliata la traccia originale non solo per ritrovare la vera voce degli attori, Russell in testa, ma per sfruttare al meglio il DTS-HD MA 5.1 (24 bit) che apre a uno spettacolo sonoro di prim'ordine: anche se un gradino sotto il riferimento non mancano roboanti transizioni all'interno dell'impianto Home Theater tra bassi, dialoghi, effetti fronte-retro e una notevole presenza scenica.

Fuga da Los Angeles 4K - Gli extra

Edizione singolo disco, sovracoperta in cartonato non embossed, purtroppo priva della controparte Blu-ray 2K e come extra solo il trailer.

Fuga da Los Angeles

Rating: Tutti

Nazione: Stati Uniti

6.5

Voto

Redazione

Fuga_cover.jpg

Fuga da Los Angeles

Girato a cavallo tra il modesto Il villaggio dei dannati e prima dell'ultima, notevole, incursione cinematografica con Vampires, Fuga da Los Angeles fu un sequel tanto ambizioso quanto malriuscito, sia nella narrazione che nell'impiego di una computer grafica e la creazione di scenografie che già all'epoca avevano suscitato perplessità. Consigliato agli irriducibili di Carpenter, edizione ai minimi con il solo disco UHD, audio Dolby Digital italiano che arranca e solo il trailer come extra.

Iscriviti alla Newsletter

Resta aggiornato sul mondo Gamesurf: anteprime, recensioni, prove e tanto altro.

ISCRIVITI