Delicious: il film tedesco di Netflix è un fallimento totale

Un totale fallimento, scopriamo insieme perché

Delicious il film tedesco di Netflix è un fallimento totale

Delicious è in testa alla classifica italiana dei film più visti su Netflix. Eppure sui siti più celebri, il gradimento del pubblico per il film tedesco di Netflix è bassissimo. Perché? Scopriamolo insieme, con la recensione di questa storia che vorrebbe far riflettere con una soluzione sconvolgente al divario sociale.

La trama di Delicious

Delicious: il film tedesco di Netflix è un fallimento totale

Una famiglia tedesca parte per la consueta vacanza nell’enorme e sfarzosa villa di famiglia nel sud della Francia. Di ritorno da una cena in un hotel di lusso, John (Fahri Yardim, Jerks) è alla guida dopo aver bevuto un po’ di vino. Si distrae guardando la moglie Esther (Valerie Pachner, The King’s Man - Le origini) mentre parlano. Sul sedile posteriore ci sono i figli Philipp (Caspar Hoffman, Hamburg distretto 21) e la più giovane, Alba (Naila Schuberth, La mia prediletta), una ragazzina spesso di cattivo umore nonostante tutti i privilegi di cui gode. Senza nemmeno rendersene conto, John urta qualcosa sulla strada. Sul ciglio della carreggiata deserta, di notte e senza illuminazione, c’è una ragazza: Theodora (Carla Díaz, Élite) sarebbe stata urtata dall’auto, è ferita a un braccio e perde sangue. Per non creare scalpore e incorrere in conseguenze sgradevoli, Esther convince John a portare Theodora a casa loro, dove la medicherà personalmente. Le offre dei soldi per andarsene, ma il giorno dopo Theodora si presenta alla porta della villa affermando di aver perso il lavoro per via dell’incidente. Verrà invitata a restare e lavorare come governante, ma sarà l’inizio di un incubo per la famiglia…

Provarci, senza proprio riuscirci

Delicious: il film tedesco di Netflix è un fallimento totale

L’intento narrativo è evidente: si vorrebbe, il condizionale è d’obbligo, offrire allo spettatore una versione “originale” di quelle storie intollerabili che hanno fatto la fortuna di film - di ben altro livello rispetto a questo - come Funny Games o Speak No Evil. Invece si cade nel meccanismo della banale e sterile imitazione, con un evidente (consapevole? Chissà, non se sono sicura) richiamo al celebre Society - The Horror, del lontano 1989 e a una sequela di occasioni buttate via. Si rimpiange l'infinitamente più significativo (e francese) Delicatessen.

C’è stato un certo impegno, però, perché hanno scelto la peggiore attrice possibile per il ruolo di Esther, ma andiamo con ordine.

Delicious, scritto e diretto da Nele Mueller-Stöfen, (già creatrice della miniserie TV Eden) è uno di quei film che sulla carta si presentano con tutte le credenziali per essere ricordati: un tema sociale forte, un’ambientazione volutamente dissonante, una fotografia studiata per suggerire un certo spessore autoriale. Sulla carta, dicevamo, dovrebbe essere un’opera tagliente, capace di smascherare le ipocrisie di una società spaccata dal divario economico e culturale. Peccato che tutto questo rimanga, appunto, sulla carta.

Il film si sforza disperatamente di apparire provocatorio, ma il risultato è un’opera artificiosa, che si limita a scimmiottare il cinema sociale senza mai penetrarne davvero l’essenza.

I momenti che dovrebbero colpire lo spettatore si risolvono in scene scolastiche, prevedibili, imbottite di banalità. È un tipo di narrazione che vuole scandalizzare ma non osa, che pretende di far riflettere ma si affida a una scrittura pigra, sciatta, che confonde il didascalico con il profondo.

Esther, perché Esther?

Delicious: il film tedesco di Netflix è un fallimento totale

Uno dei maggiori punti deboli come vi accennavo è l’interpretazione della protagonista: Valerie Pachner, nel ruolo di Esther, appare totalmente inespressiva e inadeguata a reggere il peso emotivo che il personaggio richiederebbe. La sua recitazione è piatta, priva di sfumature, incapace di restituire la complessità - o anche solo la credibilità - del conflitto interiore che dovrebbe attraversarla. Ma il problema non si limita a lei: il resto del cast sembra muoversi con lo stesso grado di distacco emotivo, come se tutti fossero rimasti intrappolati in una recita senza convinzione, dove l’intensità è solo suggerita, mai vissuta davvero.

Si salva solo la giovanissima Naila Schuberth, classe 2011, il che è tutto dire.

Le circostanze in cui si muovono i personaggi sono spesso poco credibili, costruite in modo forzato per sostenere una narrazione che vuole essere “urgente” ma che si arena presto in una sequenza di situazioni rigide, implausibili e, soprattutto, totalmente prive di tensione. Ed è forse proprio questa l’assenza più grave: quella della tensione narrativa. Non c’è mai un vero slancio, mai un momento in cui lo spettatore senta davvero la pressione degli eventi o la profondità delle dinamiche messe in scena.

Facciamo quasi il tifo per i “cattivi” della situazione, che poi cattivi non sono… Ma non sono neanche i rivoluzionari che vorrebbero farci credere.

Il rumore non esiste

Delicious: il film tedesco di Netflix è un fallimento totale

Delicious è un film che pretende di denunciare, ma finisce in realtà per assecondare.

Vorrebbe far rumore, ma è afono. Si atteggia a manifesto sociale ma non va mai oltre l’eco stanca di un discorso già sentito troppe volte, e sempre in modo più efficace, almeno al cinema.

Mueller-Stöfen firma un’opera pretenziosa e vuota, in cui quella presunta la patina autoriale non riesce proprio a nascondere la mancanza di sostanza. Un’occasione sprecata, che lascia lo spettatore più perplesso - e annoiato - che colpito.

Per Theodora e i suoi amici è talmente facile infiltrarsi nella vita di questa famiglia vuota e superficiale da farci pensare che la loro vita privilegiata sia caduta dall’alto colpendo a caso.

L’unica parte interessante del film è quando Esther dice a Theodora di non avere il diritto di essere infelice, visto tutto ciò che ha. Ma lo scivolone arriva subito dopo: si poteva parlare, oltre che del denaro, dell’avere due figli perfettamente sani, invece è tutto scontato. Così come i tagli di carne che servono esclusivamente a scioccare, senza riuscire a fare da metafora sociale. Perché i veri cannibali sono altri…

4

Voto

Redazione

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Delicious: il film tedesco di Netflix è un fallimento totale

Delicious, film tedesco su Netflix, è sorprendentemente in vetta alle classifiche italiane nonostante il basso gradimento generale. La trama ruota attorno a una famiglia privilegiata e un incidente che innesca una spirale di eventi inquietanti, ma poco credibili. Il film ambisce a essere una denuncia sociale, ma si perde in imitazioni sterili e scrittura superficiale. Promette una riflessione profonda sul divario sociale ma consegna solo una parodia vuota del cinema di denuncia, priva di mordente, di emozione e, soprattutto, di coraggio. L'interpretazione di Valerie Pachner è deludente e priva di spessore, mentre solo la giovane Naila Schuberth si distingue. La regia di Nele Mueller-Stöfen punta alto, ma mancano tensione narrativa e profondità emotiva. L’intero impianto crolla sotto il peso delle sue pretese autoriali, risultando un’opera che vuole scioccare ma finisce per annoiare.

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