Bastion 36: la recensione del thriller poliziesco francese di Netflix

Un'ottima messa in scena per Olivier Marchal

Bastion 36 la recensione del thriller poliziesco francese di Netflix

La gloria è solo dei morti, e un poliziotto morto è del tutto inutile. Lo dice ai suoi sottoposti il capo della squadra al centro della trama di Bastion 36, il film francese al terzo posto nella classifica italiana di Netflix (nel momento in cui scrivo) incentrato sui guai attraversati dai membri di una squadra di polizia parigina, che avranno conseguenze molto gravi.

La trama di Bastion 36

Bastion 36: la recensione del thriller poliziesco francese di Netflix

Antoine Cerda (Victor Belmondo) è un comandante in polizia e lavora per la BRI: la Brigade de Recherche et d’Intervention (BRI) di Parigi, un team altamente specializzato. La sua carriera subisce una brusca svolta quando, a seguito di una sanzione, viene trasferito alla BAC, la Brigade Anti-Criminalité, nel distretto di Bobigny. L’allentamento forzato dai sui colleghi, fra cui il capitano Sami Belkaïm (Tewfik Jallab) e la donna della squadra con cui Antoine ha una relazione, Hanna (Juliette Dol). Quando, a un anno dal trasferimento, Antoine viene a sapere che un membro della sua vecchia squadra è stato assassinato, Antoine inizia a indagare sul caso a titolo personale e finisce per imbattersi in una serie di omicidi di poliziotti che lo porterà a rischiare molto e a scoprire una guerra interna alle forze dell’ordine…

Bastion 36 è un buon action movie

Bastion 36: la recensione del thriller poliziesco francese di Netflix

Il lato oscuro delle forze dell’ordine è la specialità di Olivier Marchal, già autore delle serie TV Braquo e Flics (il termine gergale per i poliziotti in Francia) e del film a tema intitolato semplicemente 36, in cui recita anche.

La sua esplorazione delle zone grigie all’interno dei dipartimenti di polizia, con corruzione e segreti, rivalità e vere e proprie guerre, aggiunge un tassello importante con questo film ricco di azione e di risvolti moralmente interessanti.

Antoine, che frequenta il fight club clandestino della situazione, finirà per trovarsi dentro una storia molto, molto più grande di lui. E come tutti i protagonisti in condizioni simili, dovrà decidere come comportarsi, conoscendo i rischi.

Il film parte dalle vite private dei poliziotti parigini nella quadra di Antoine, facendo sembrare che siano invischiati in loschi traffici legati alla criminalità. Ma le cose non stanno come sembra.

Il lungo e adrenalinico inseguimento che apre il film - la cui durata superiore alle 2 ore è forse un po’ eccessiva - nonostante la deludente conclusione (che si spiega più avanti) mostra subito la qualità realizzativa dei Bastion 36.

Messa in scena di qualità

Bastion 36: la recensione del thriller poliziesco francese di Netflix

La regia è intelligente, le splendide ambientazioni esterne vengono sfruttate alla perfezione ed è ottima anche la fotografia. Lo stile c’è, è fuori discussione. E anche la storia, nonostante qualche lungaggine di troppo come già accennato, alla fine arriva dritta dove deve.

La sceneggiatura è firmata dallo stesso regista insieme ad altri due autori, Michel Tourscher e Olivier Dujols, ed è in grado di mantenere la tensione per tutto il tempo, spingendoci a interrogarci su cosa succederà.

Tutta la parte relativa all’azione evidenza l’attenta coreografia usata per la messa in scena e, se il ritmo fosse stato un po’ meno incostante, il film sarebbe stato davvero ottimo. Intrattiene comunque a dovere, intendiamoci, soprattutto se siete alla ricerca di una storia che racconta senza ipocrisie le implicazioni della corruzione nel sistema, marcio fino al midollo. Cosa che i toni freddi privilegiati dalla fotografia - in qualche modo “gelida” perfino in mezzo agli alberi illuminati dal sole - ci ricordano alla perfezione, in ogni momento.

Il protagonista Victor Belmondo è convincente e affiancato da un cast all’altezza della situazione.

Dilaniato fra l’ossessione per la verità e la consapevolezza di trovarsi in una situazione molto complessa, alla fine farà la sua scelta determinando il corso del futuro per molte persone.

6.5

Voto

Redazione

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Bastion 36: la recensione del thriller poliziesco francese di Netflix

Bastion 36 è il film d’azione francese di Netflix ambientato all’interno delle forze di polizia. Il regista Olivier Marchal, anche co-autore della sceneggiatura, ci regala un’ottima messa in scena, coadiuvata da una fotografia perfetta nel restituire l’atmosfera fredda della storia ambientata nel sottile confine fra la legge e la corruzione. Un territorio per altro molto familiare a Marchal, che al cinema e in TV ci ha raccontato spesso storie come questa. Peccato per il ritmo un po’ altalenante: le oltre due ore di film sono eccessive, tagliando un po’ di parti secondarie si sarebbe ottenuto un risultato nettamente superiore.

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