The Last of Us 2 – Il finale che divide e accende il dibattito

C'è chi ritiene che la narrazione abbia perduto parte dell'impatto emotivo

The Last of Us 2  Il finale che divide e accende il dibattito

Il finale della seconda stagione di The Last of Us ha diviso il pubblico. Se alcuni lodano l’audacia narrativa della serie, altri gridano al tradimento nei confronti del videogioco originale. Sui social il confronto è infuocato: tra accuse di superficialità emotiva e difese accorate del nuovo approccio.

La controversia ruota soprattutto intorno alla figura di Abby. Nella serie, a differenza del gioco, la sua identità e le sue motivazioni vengono svelate fin dai primi episodi. Secondo Neil Druckmann, co-creatore del franchise, questa scelta è stata pensata per costruire empatia con lo spettatore, che, a differenza di un videogiocatore, non può vivere l’esperienza in prima persona.

Scelte creative che hanno diviso

The Last of Us 2 – Il finale che divide e accende il dibattito

Non tutti però hanno apprezzato il cambiamento. Alcuni fan storici lamentano l’assenza dell’elemento sorpresa, ritenendo che la narrazione abbia perso parte del suo impatto emotivo. La critica si concentra anche sulla gestione dei tempi e sul presunto distacco emotivo di alcune scene chiave.

Kaitlyn Dever, che interpreta Abby, ha convinto molti con una performance intensa e fisicamente potente, ma il suo personaggio resta al centro di forti tensioni tra pubblico e creatori. Con questa seconda stagione, The Last of Us si conferma una serie che non cerca il consenso a tutti i costi, ma che continua a dividere, scuotere e far discutere. E forse è proprio questa la sua forza, anche quando il rischio è quello di alienare parte del suo pubblico più fedele.

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