Ridley Scott e la versione “giusta” di Blade Runner

La Director's cut ha sistemato le questioni narrative più urgenti, ma solo la Final Cut ha concluso la parte tecnica

Ridley Scott e la versione giusta di Blade Runner

Il maestro Ridley Scott è appena tornato a far parlare di sé dopo il rilascio del clamoroso trailer Napoleon, mentre la produzione incalza le riprese del seguito de Il Gladiatore. Sin dal suo tardivo esordio sul grande schermo con il fulminante capolavoro I duellanti, questo geniale regista britannico ha firmato alcune opere straordinarie.

Tra le più amate c'è sicuramente Blade Runner, opera più volte manipolata dallo stesso Scott in quanto non pienamente soddisfatto del risultato finale che giunse nelle sale nel 1982. Il condizionamento per via dei feedback negativi del pubblico che all'epoca assistette alle proiezioni di prova, spingendo a ripiegare su vari aspetti narrativi contro la propria visione originale. Su tutti il fatto che il personaggio interpretato da Harrison Ford non era chiaro se fosse o meno un replicante.

Di fatto secondo il grande maestro del cinema il Final Cut è il montaggio che ogni amante della settima arte dovrebbe vedere di questo film. È vero che esiste una Director's Cut del 1992 che a priori potrebbe sembrare l'opzione migliore, ma il regista stesso ha spiegato quanto segue a Wired:

“La Director's cut ha rimosso la voce fuori campo e il finale assurdo e ha aggiunto il sogno dell'unicorno, ma il risultato tecnico non era altrettanto significativo. E doveva esserlo, perché Blade Runner era fantastico all'epoca e lo è ancora adesso. Molte persone non si rendono conto se stanno guardando qualcosa di tecnicamente bello o meno, ma per me è importante. Questo ha sempre impedito alla director's cut di essere definitiva. Penso che ora sia definitiva perché ho fatto tutti i ritocchi e ho sistemato una o due aree visive che all'epoca non potevamo sistemare perché non esisteva la tecnologia necessaria.”

Resta il fatto che non sono pochi coloro, a partire da chi lo vide al cinema all'epoca, che amano invece la visione inizialmente “distorta” del racconto, in cui Rick Deckard è un umano, innamorato di un androide capace di andare molto oltre il sognare pecore elettriche.

Ricordiamo inoltre che il primo Blade Runner è l'opera con il maggior numero di edizioni Home Video di sempre e una fan base di collezionismo senza ritegno.