Pulse & Dark Water - Il 4K che non ti aspetti

Due opere horror giapponesi di culto entrambe realizzate nel 2001, tra spettri e male di vivere, disponibili in 2K e 4K

Pulse  Dark Water  Il 4K che non ti aspetti

Pulse è un film techno-horror giapponese del 2001 diretto da Kiyoshi Kurosawa. È stato presentato nella sezione “Un Certain Regard” del Festival di Cannes 2001, accolto positivamente dalla critica generando un seguito di culto.

Un remake in lingua inglese anch'esso intitolato Pulse ha debuttato nel 2006, generando due sequel. La sceneggiatura è stata anche adattata in un romanzo omonimo dallo stesso Kurosawa.

La storia è quella di Michi e dei suoi colleghi, sono testimoni di una serie di suicidi e apparizioni spettrali legati a Internet, che sembra essere il mezzo attraverso il quale i fantasmi invadono il mondo dei vivi. Michi scopre che i suicidi sono causati da persone che entrano in “stanze proibite”, sigillate con nastro rosso. Nel frattempo l'universitario Ryosuke Kawashima s'imbatte in un misterioso sito web che mostra immagini di persone sole in stanze vuote. Contattata l'esperta informatica Harue, scopre che quel sito è una sorta di portale per l’aldilà, unendo le forze per scoprirne il segreto.

Dark Water è invece un film da brividi sempre del 2001, che ha sdoganato il genio registico di Hideo Nakata. Opera che crea e mantiene una costante tensione psicologica a cavallo tra il paranormale e la (a)normalità della vita della protagonista, in particolare il suo legame con la figlia e il continuo giudizio altrui. Yoshimi è una madre divorziata che si trasferisce con la figlia Ikuko in un appartamento umido e decadente, scoprendo che il soffitto della camera gocciola acqua sporca. Al contempo ha visioni di una bambina dai capelli lunghi e bagnati, che indossa uno zainetto giallo, rendendosi conto che si tratta di Mitsuko Kawai, scomparsa anni prima e la cui madre era morta suicida. La donna sospetta che la piccola sia stata uccisa dal padre violento, e che il suo corpo sia nascosto nella cisterna dell’acqua posta sul tetto.

Girati entrambi su pellicole 35 mm e formato immagine originale 1.85:1, ad avere una posizione di privilegio è Dark Water, qui offerto nell'inedita versione 4K (3840 x 2160/23.97p, BD-100) ma anche Full HD/2K (1920 x 1080/23.97p). Pulse è invece visionabile solo in formato Full HD, sempre BD-50. C'è una certa grana presente in entrambe le opere, ma solo per Dark Water sappiamo per certo che ciò è legato alla presenza di negativo 400 ASA (oltre a 125 ASA), che ha aggiunto una ruvida patina all'immagine. Risultato reso oltremodo in misura più sensibile rispetto alla cinematografia originale grazie al Dolby Vision.

Una coppia di film disponibile per la prima volta sul nostro mercato a un livello tecnicamente superiore, peraltro il 4K di Dark Water non è presente nemmeno sul mercato statunitense. Elevato livello di dettaglio, senso di organicità dei frame, precisione anche in secondo piano, neri e schema colore condizionati dalle scelte artistiche.

DTS-HD Master Audio italiano 5.1 e giapponese 2.0 canali per Pulse, mentre Dark Water è il giapponese a essere 5.1 canali e l'italiano 2.0 canali (sempre 24 bit). Tutte tracce di qualità, ma l'originale giapponese offre più che mai una significativa marcia in più, caratterizzando al meglio i personaggi.

Tanti gli extra per ciascun film. Per Dark Water segnaliamo l'intervista a Kiyoshi Kurosawa e a Junichiro Hiyashi; immagini dal Festival di Canne e la Premiere a Tokyo. Per Pulse l'interviste a Hideo Nakata, Koji Suzuki, Hitomi Juroki, Azumi Mizukawa e un interessante making-of. Sottotitoli in italiano ovunque. Il cofanetto, a tiratura limitata di 1000 copie include 2 cartoline da collezione e libretto con approfondimenti testuali a cura di Nocturno Editore.

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