Akira – Hollywood abbandona, l'opera torna in mano ai giapponesi

Warner ha gettato la spugna, è giunto il momento che il Giappone entri in scena

Akira - Hollywood abbandona, l'opera torna in mano ai giapponesi

Dopo oltre vent’anni di tentativi falliti, il remake live action statunitense di Akira è ufficialmente morto. Warner Bros. ha lasciato decadere i diritti del celebre manga di Katsuhiro Otomo, che sono tornati a Kodansha, la storica casa editrice giapponese.

Passato tra le mani di registi come Stephen Norrington, Albert Hughes, Jaume Collet-Serra, Jordan Peele e infine Taika Waititi, il progetto non ha mai convinto del tutto. Le varie versioni ipotizzate – tra cui una ambientata negli Stati Uniti con protagonisti bianchi – hanno generato forti critiche. Anche l’ultima iterazione di Waititi, più rispettosa del materiale originale, è stata accantonata dopo il flop di Thor: Love and Thunder.

Tutto da rifare per il capolavoro cyberpunk

Ora che Akira è tornato in mani giapponesi si apre una nuova possibilità: una versione live action fedele al manga, prodotta localmente, con attori giapponesi e senza imposizioni occidentali. E per molti fan questa potrebbe davvero essere una vera liberazione.

Pubblicato nel 1982 e portato al cinema da Otomo nel 1988, Akira è una pietra miliare dell'universo cyberpunk. Ambientato in una Neo-Tokyo post-apocalittica, racconta la tragica trasformazione di Tetsuo, adolescente che sviluppa poteri psichici devastanti.

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