Wolfenstein II: The New Colossus

Sono passate diverse settimana dal nostro primo incontro con Wolfenstein II. Settimane che sono servite sia a noi - per cercare di limitare l’hype che si sta generando attorno a questo progetto - quanto agli sviluppatori.

Nello stesso viaggio che ci ha portato a Londra a provare The Evil Within, i prodotti Switch e la VR, abbiamo avuto modo di tornare a mettere le mani sul secondo capitolo della serie sviluppata da MachineGames . Come è andata? Beh, sparare quintali di colpi sui “nazi” è sempre una pratica piuttosto piacevole.

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Upgrade e cani di latta

Un livello veloce di quaranta minuti circa, questa è stata la nostra prova su strada. Un tempo totalmente insufficiente per capire qualcosa di più riguardo alla trama che governa questo capitolo, ma utile a captare e testare qualcosa di nuovo, che non ci era stato mostrato nei precedenti hands on.

Parliamo ad esempio del potenziamento delle armi. Nel corso della sua epopea per la liberazione del territorio americano dalla minaccia nazista, “Terror Billy” potrà contare su un arsenale di tutto rispetto. Armi ricche di carisma e dotate di una serie di scelte stilistiche e sonore in grado di regalare soddisfazione a chi impugna il pad. Armi che  sopratutto potranno anche essere potenziate per offrire il massimo dell’efficienza e del danno. Grazie ad una serie di punti che recupereremo durante l'avanzamento nella campagna, avremo diversi elementi che potranno essere ritoccati su ogni singola arma: silenziatore, caricatore aumentato, nuovo mirino e molto altro. Ci siamo divertiti con questo tipo di personalizzazione, e possiamo dirvi che la differenza tra un’arma liscia e una modificata, sul campo si sente in maniera abbastanza decisa.

Wolfenstein II: The New Colossus

Il livello da noi giocato era inedito rispetto a quanto avevamo modo di giocare in passato, ambientato in una New Orleans diversa da come la conosciamo oggi: semi abbandonata e vituperata dalla guerra civile. Le strade, infestate da nazisti, sono state il terreno di scontro ideale per testare (oltre al nostro arsenale) due nuovi power up in dotazione a “Blazko”. Il primo, utile in battaglia, era uno sorta di sprint esplosivo che mandava in mille pezzi i soldati che entravano in contatto con lui, e quelli immediatamente limitrofi; il secondo invece, una sorta di trampolo fondamentale per raggiungere aree altrimenti inaccessibili causa altezza.

La svolta inaspettata è stata raggiunta quando, dopo aver fatto la conoscenza di un prete quanto mai folle, e della sua squadra ancora più sopra le righe, il nostro protagonista è entrato in possesso del carismatico Panzerhund, un “felino meccanico” a quattro zampe agile e con un lanciafiamme di lunga gittata sparato dalle sue fauci come arma offensiva. Un mezzo diverso dal solito, ma assolutamente in linea con la follia che pervade tutto il titolo. Agile e divertente, il Panzerhund potrebbe rivelarsi un ottimo strumento per spezzare il ritmo delle sparatorie.

Wolfenstein II: The New Colossus

Voglia di menare le mani

A queste novità si è ovviamente aggiunta una nuova ora di gioco che ci è servita per confermare le già ottime sensazioni che avevamo avuto durante la nostra prima prova. Il gioco è frentetico, divertente e con la giusta dose di “leggerezza" che rendono le sezioni run & gun davvero appaganti, superiori a quelle del primo capitolo.

Sotto l'aspetto puramente tecnico il titolo si è mostrato ancora una volta solidissimo (eccezione fatta per qualche bug derivante da una build ancora non definitiva) nella sua versione PC. Modelli poligonali, luci, effetti particellari e texture di altissimo livello: il tutto a 60fps costanti. Siamo ovviamente curiosi di testare la versione console, per capire quanto sarà sacrificato di questo engine, a favore della fluidità, ma rimaniamo piuttosto positivi e fiduciosi. Inoltre - altro elemento da valutare - il doppiaggio in lingua inglese è davvero appagante e in grado di esaltare il carisma di tutti i personaggi presenti. Se sarà adattato alla lingua italiana, bisognerà fare un lavoro davvero certosino.