Synduality, Echo of Ada, mech da estrazione – Anteprima PC

L’anteprima della closed beta dell’action in terza persona a base di mech di Game Studio, intrigante nel concept e nella presentazione, un po’ meno a livello di esecuzione e ottimizzazione

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Strana bestia questo Synduality: Echo of Ada. Un mix di tante idee, riprese dalle fonti più disparate, con una premessa generica, uno sviluppo che sembra andare da tutt’altra parte e un focus a sua volta con la testa altrove. Sulla carta però parliamo di un extraction shooter in terza persona in chiave mecha. Cosa potrebbe mai andare storto?

Synduality, Echo of Ada, mech da estrazione – Anteprima PC

Ambientato nell’anno 2222, decenni dopo la distruzione del mondo sopracqueo a causa di una pioggia velenosa, chiamata Lacrime della Luna Nuova, e l'esodo nel sottosuolo da parte dei pochi sopravvissuti alla catastrofe, Synduality ci metterà nei panni di un Drifter, un Errante, incaricato di scandagliare le rovine in superficie in cerca dei cristalli utilizzati come carburante nelle profondità della terra.  

Il nostro alter ego virtuale si metterà quindi ai comandi del suo tozzo mech da battaglia, una CradleCoffin, e sarà accompagnato dalla sua IA personale, un Magus, che fornirà indicazioni e supporto in battaglia. Il viaggio ovviamente sarà tutt’altro che tranquillo: dalle Lacrime di Luna Nuova si è generata una nuova forma di vita estremamente aggressiva, gli Ender, e non mancano banditi a caccia di Magus per il proprio tornaconto. Il nostro compito sarà quindi adempiere alle varie missioni assegnate dopo ogni sortita e svignarcela il più in fretta possibile presso uno degli ascensori in zona, anche perché l’autonomia delle Cradle è limitata e le frequenti piogge bluastre intaccano ulteriormente i loro scudi.

Synduality, Echo of Ada, mech da estrazione – Anteprima PC

Tutto qui. O almeno è tutto quello che propone la beta. Nel sottosuolo neanche ci metteremo piede, se non nella nostra base in funzione di hub centrale, e lo sviluppo narrativo è limitato ai monologhi informativi del Magus e alle comunicazioni con le varie fazioni in gioco, in stile Armored Core. Le similitudini con l’altro popolare mecha di Bandai Namco (Gundam a parte) però finiscono qui. La CradleCoffin non vanta infatti neanche una frazione della mobilità di un AC, ma a essere onesti neanche il peso e la rigidità di un Battlemech a caso; pare più di essere ai comandi di un soldato di fanteria corazzato, impacciato e di stazza relativamente minuta, con tanto di barra della stamina (temperatura in questo caso) a limitare sensibilmente la durata dello scatto e il numero di schivate eseguibili prima di friggere. 

Un feeling che si estende anche alle armi, piuttosto anemiche e povere di feedback nonostante una discreta varietà e un calibro bello grosso, tra fucili laser, d’assalto, a pompa, lanciagranate e altre bocche da fuoco classiche. A nostro avviso il problema sta nell’effettistica: il rinculo è di quelli “artificiali”, senz’anima, il sound e le esplosioni sono abbastanza smorzati, e non aiuta il fatto che i nemici non reagiscano in alcun modo ai colpi ricevuti, salvo cadere a terra e svanire nel nulla dopo averne subiti a sufficienza; complessivamente il quadro in tal senso è bruttino.

Synduality, Echo of Ada, mech da estrazione – Anteprima PC

Quanto alla formula di gioco, avete presente Escape from Tarkov? Uguale, ma infilateci mech e waifu a gradire. Ci si equipaggia prima di partire e si mette in gioco la propria roba; se si riesce a raggiungere un ascensore bene, si porta a casa pelle e loot, in caso contrario tutto viene perduto, dallo chassis all’inventario. Una soluzione che funzionerebbe pure se gameplay e gunplay fossero di prim’ordine, ma al momento le traversate nel desolato (in tutti i sensi) mondo di gioco sono alquanto noiose. Lente e noiose. 

Il setting è sicuramente suggestivo e aspettare sotto un riparo che la pioggia passi è molto evocativo, quasi rilassante, ma una volta rasserenato si torna sui propri (lenti) passi e vien voglia di giocare ad altro. Sicuramente con un equip migliore l’esperienza evolverebbe di conseguenza, e sicuramente in co-op (il gioco è sempre online dopotutto) ci si divertirebbe assai di più, ma queste prime battute non convincono granché, o forse è solo un problema della beta. Avere infatti più contesto e qualche personaggio extra oltre al proprio Magus su cui fare riferimento potrebbe fare miracoli.

Synduality, Echo of Ada, mech da estrazione – Anteprima PC

E a proposito di Magus, il team di Game Studio ha fatto del suo meglio per dare loro maggiori attenzioni rispetto al resto del pacchetto, persino più dell’attrezzatura del giocatore. Pur trattandosi di semplici IA di supporto, vengono trattati come compagni a tutti gli effetti, di cui è possibile personalizzarne aspetto esteriore e vestiario, con un editor pure bello dettagliato. All’interno della base poi sono sempre al centro dell’attenzione mentre fanno cose “carine” o interagiscono con noi, e tra hangar e banco di lavoro c’è ovviamente un bagno per un po’ di fanservice gratuito (dovrà pur lavarsi ogni tanto, no? Vi pare!? NdR). Se l’intento era creare l’ennesima fidanzata/o virtuale ci sono riusciti. Io avrei dato più spago ai robottoni e alle legnate, ma mi rendo conto di essere una minoranza. 

Quanto al lato tecnico, assicuratevi di aggiornare i vostri driver all’ultima versione se non volete vedere l’immagine spalmarsi come un acquerello lasciato colare sulla tela, soprattutto in modalità “prestazioni”. Chiusa questa parentesi, il colpo d’occhio in Synduality: Echo of Ada non è affatto male. Il level design è variegato e ricco di dettagli (a discapito di una leggibilità non sempre cristallina), gli ambienti sono colorati e piacevoli da solcare, peccato solo per un design dei nemici scadente (i soliti ammassi informi vagamente somiglianti ad animali e piante reali) e prestazioni non sempre stabili, a cui sommare server altrettanto ballerini, per un feeling di costante instabilità abbastanza fastidioso. Buono il doppiaggio originale in giapponese, un po’ forzati i sottotitoli in inglese, che cercano di adattare il tono informale e sopra le righe delle voci nipponiche senza riuscirci granché; speriamo che una volta doppiato suoni meglio.

Synduality, Echo of Ada, mech da estrazione – Anteprima PC

Una beta che solleva più dubbi di quanti ne trovano risposta, un progetto che ha bisogno di ben più di una semplice lucidata per poter brillare. Mobilità del giocatore e gunplay sono i punti più scomodi che abbiamo riscontrato, oltre a prestazioni claudicanti che però immaginiamo troveranno soluzione all’approssimarsi della data di uscita. Per il resto ci è piaciuto il mondo di gioco nel suo insieme, abbiamo apprezzato la compagnia del Magus e vediamo tanto potenziale in una formula di gioco che può evolvere il genere degli extraction shooter introducendo la variabile mecha sempre ben accetta e un po’ di “sano” colorito giapponese. Attendiamo con curiosità l'opera completa.