The Mandalorian: tutto quello che c'è da sapere sul bounty hunter Disney+

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Manca poco meno di un mese al lancio di Disney+ e tutti sappiamo quale sarà il primo show che andremo a cercare sulla nuova piattaforma streaming: The Mandalorian. Una serie che non solo ha l'importante compito di riportare equilibrio nella Forza, spezzata da una terza trilogia molto altalenante, ma che rappresenta le potenzialità della piattaforma Disney nel mondo dell’on-demand. I mondi da cui poter attingere sono davvero tantissimi e, proprio The Mandalorian, rappresenta un esempio cristallino del potenziale di cui franchise come Star Wars (ma non dimentichiamo anche l’MCU) posso godere per ampliare le linee narrative al di fuori del grande schermo. 

Un Mandaloriano dagli occhi di ghiaccio

The Mandalorian arriva in Italia portandosi dietro una scia di un conclamato successo di pubblico. Un successo che parte da molto lontano, e più precisamente dalla mente di un artista che ha letteralmente rivoluzionato il concetto di supereroe cinematografico: Jon Favreau. 

L’uomo che ha reso grande l’MCU (Iron Man, avete presente?), aiutato da una serie di figure che - stando alle ultime notizie provenienti da oltreoceano - andranno a sostituire l’attuale coordinatrice di Lucasfilm, hanno messo in piedi uno show che ha saputo saziare i palati dei fans di “vecchia data” che avevo mostrato un certo malcontento nei confronti della trilogia che si è conclusa lo scorso anno.  Basta guardare le recensioni, anche in questo caso, per rendersi conto di quella che è stata un’approvazione più o meno unanime da parte di tutta la critica. 

The Mandalorian: tutto quello che c'è da sapere sul bounty hunter Disney+

Ma di cosa parla The Mandalorian?

Senza fare spoiler per chi si godrà lo show a partire dal prossimo 24 marzo su Disney+, la storia narra le vicende di un mandaloriano (i nomi di Boba Fett e Jango Fett vi dicono qualcosa?) che si fa chiamare Din Djarin (interpretato da Pedro Pascal). Un cacciatore di taglie le cui movenze e atteggiamenti si plasmano sul Clint Eastwood visto nei celebri “Spaghetti Western” che lo hanno reso famoso. Per una serie di vicissitudini si troverà a gestire una consegna piuttosto delicata, che si rivelerà essere un piccolo (si fa per dire, avendo circa 50 anni) esemplare della razza del ben più famoso Yoda; da qui si spiegano anche il nomignolo affibbiato al personaggio di “Baby Yoda” anche se non stiamo, ovviamente, parlando dello stesso soggetto .

Nell'arco delle otto puntate di cui è composta la prima stagione, i due vivranno una serie di situazioni in cui il carattere mite, affettuoso ma allo stesso tempo deciso del “bambino”, si scontrerà con quello moralmente sempre al limite del cacciatore di taglie. La storia si incastra in un periodo che fino ad ora è rimasto sempre piuttosto nebuloso ai fan, parliamo infatti di un arco narrativo che si posiziona a cinque anni di distanza da “Il Ritorno dello Jedi” e a venticinque anni prima degli eventi narrati ne “Il Risveglio della Forza”. 

Tra le cose maggiormente apprezzate c’è anche un contesto che, staccandosi dal dualismo Impero e Ribelli, racconta una storia di avventura, azione e situazioni che ricordano molto quelle della trilogia classica. Sebbene la serie non sia esente da difetti (tra le cose segnalate da molti critici c’è un ritmo incoerente tra le varie puntate) il lavoro di Favreau, Filoni e soci è stato quello di rimettere l’azione genuina al centro dell’attenzione, offrendo uno show in grado di intrattenere, con personaggi carismatici e interessanti, all’interno di un contesto che trasuda Star Wars dall’inizio alla fine. 

Un successo che è stato certificato in maniera quasi istantanea dal pubblico, tanto che Favreau stesso ha affermato che la seconda stagione della serie arriverà nell’autunno 2020. Quale modo migliore poteva trovare Disney per esordire nel nostro paese con il suo nuovo servizio? Probabilmente nessuno. Buon Mandaloriano a tutti!