La recensione dell'episodio 8x05

Come avevamo immaginato, Daenerys si è trasformata nel villain della situazione. Sola e ferita, tradita e delusa anche da coloro che avrebbero dovuto consigliarla e guidarla attraverso le insidie del suo gene Targaryen, si è presa ciò che era suo con "fuoco e sangue" come professava da diverso tempo. Rabbia e follia sono ora alimentate dal grande potere che detiene e che, chiaramente, non riesce a controllare. Il web è grandemente diviso: c'è chi inneggia al disastro e chi invece ha davvero apprezzato l'episodio di un'ora e quindici andato in onda lunedì notte. Noi... siamo più per la seconda! Diamo un'occhiata insieme alla penultima puntata di Game of Thrones intitolata "The Bells"!

La recensione dell'episodio 8x05

Goodbye old friend

Varys ha fatto il passo più lungo della gamba. Tiene al regno, lavora per il popolo, ma parlare apertamente delle tue "preferenze di trono" in pieno giorno e sotto il naso di tutti... Altro che Ragno Tessitore ed uccelletti. Bruciare quell'ultimo messaggio è stato del tutto inutile ed in verità siamo un po' curiosi di sapere se si trattava dello stesso che ci hanno mostrato quando è stato interrotto dalla sguattera Martha o qualcosa di diverso. Sarà bruciato del tutto? Lo vedremo mai? A chi erano destinati questi messaggi? Chissà. Commovente la scena in cui Tyrion gli stringe delicatamente il braccio, facendo riferimento ad una loro vecchia conversazione e alla confidenza che Varys gli aveva fatto sul non essere mai stato toccato. Feels.

Mad Queen

La tecnica di volare in controluce la insegnano persino ne L'Incantesimo del Lago, non c'è da stupirsi quindi che con un po' di ragionamenti persino Dany sia riuscita ad elaborare una strategia per liberarsi della flotta e degli Scorpioni, le pesanti e lente balestre create da Qyburn. Mettiamoci anche un pizzico di insensatezza (che ormai la fa da padrona in casa Daniela Targaryen) e fortuna, e siamo a cavallo. La Madre dei Draghi ha sempre mostrato una vena di pazzia e sadismo, ed è stato grazie ai saggi consigli di chi le stava intorno che spesso non ha combinato dei (sanguinosi) disastri. Ora, nel giro di pochissimo, ha perso due dei suoi amatissimi figli, la sua migliore amica e un uomo che poteva quasi chiamare padre (RIP Sir Jorah Lord della Friendzone)... La sua involuzione a Regina Folle è stata sottile nel tempo, dopotutto i tentativi di essere migliore di suo padre sono stati tanti e molti anche riusciti, ma non ci coglie di sorpresa. Perché bruciare l'intera città invece che dirigersi direttamente da Cersei? Perché "Paura sia". Se non potrà regnare con l'amore (il suo rivale al trono è di gran lunga più amato di lei in Westeros), il suo unico punto di forza - a sua detta - è la paura. Il punto è che non stiamo più parlando con una persona nel pieno possesso delle sue facoltà mentali... ma con una regina a cavalcioni di un drago sputafuoco, accecata dall'odio e dalla rabbia il cui motto è "Fuoco e sangue". Molti si sono lamentati che, nella visione avuta da Daenerys nella seconda stagione, la sala del Trono fosse ricoperta di neve e non di cenere (quindi un'ulteriore pezzo di trama rovinato). Ma se invece avesse un altro significato? Se si riferisse al fatto che... sarà proprio Jon (Snow, neve) a ricoprire il ruolo da lei agognato? 

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Prospettiva al suolo

Il duo Mastino & ragazzina si divide e mentre assistiamo all'epico e sanguinoso Clegane Bowl (è come lo avevamo sempre sognato!) sulla scalinata del torrione mezzo distrutto da Drogon, seguiamo con il fiato sospeso la fuga della nostra "nessuno". Diciamolo: il focus dedicato al popolo è una delle cose che più abbiamo apprezzato di questa puntata. Tramite Arya, che ha potuto finalmente abbandonare il ruolo di assassina e tornare umana (almeno per ora), ci siamo trovati faccia a faccia con la morte, la perdita e il terrore dell'essere braccati nella tua stessa casa, alla ricerca di un riparo inesistente, una via di fuga. Come una specie di Virgilio fragile e sconfitto, la piccola Stark corre e scappa nel dedalo di vicoli di Approdo del Re, un inferno in terra creato da colei che avrebbe dovuto salvarli e liberarli da quella carogna di Cersei. In scene di guerra come queste, raramente lo sguardo viene concentrato così tanto sulle persone innocenti che si trovano a dover pagare per le scelte prese da altri, gli eroi o antieroi della situazione. Tranquilli, Arya non è morta: la sua comparsa nel teaser del prossimo episodio smentisce le teorie secondo le quali il cavallo bianco fosse una metafora della sua dipartita. Anzi, un nuovo nome è stato appena aggiunto alla sua lista...

Nati insieme, morti insieme

Ciò che lega Cersei e Jamie è un legame difficile da comprendere appieno: gemelli, amanti, genitori di quattro figli che hanno visto morire... Per questo motivo vederli morire assieme è la fine che ci siamo sempre aspettati per loro. Quando Jamie, in fin di vita dopo il combattimento con Euron, trova una Cersei disperata e confusa capisce che l'unica cosa che può fare ora... è morire tra le braccia della donna che ama, come aveva accennato a Bronn tanto tempo addietro. Come ultimo atto d'amore, lo Sterminatore di Re fa l'unica cosa che, mentre si dissangue lentamente, trova sensata: cercare di salvare la sorella e il loro bambino. La fragilità e il panico di lei quando capisce di stare per morire, di essere in trappola e che tutto ciò che ha fatto ha portato a questo sono resi meravigliosamente da Lena Headey. L'ultimo abbraccio in cui i due si avvolgono prima di venire sepolti dalle macerie, accompagnato dalle Piogge di Castamere, è una delle cose più tristemente dolci viste in Game of Thrones, e la giusta fine che si meritavano.

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Inversione di parti

Il momento in cui Daenerys decide di punire Approdo del Re e "dare l'esempio per le future generazioni" è anche il momento in cui avviene un'inversione di parti tra l'esercito invasore - i cosiddetti "buoni" - e quello dei Lannister. Le campane avevano suonato, tutta la città si era arresa, eppure... Così viviamo il profondo sgomento di Jon quando vede i suoi stessi uomini buttare al vento la moralità e l'onore e cominciare a massacrare civili, uccidere guardie (anche disarmate!) e stuprare innocenti. Tutto questo è stato mostrato perfettamente dalla regia di Miguel Sapochnik, ancora una volta incredibile nel raccontare una grande battaglia e le sue numerose sfaccettature. Un episodio visivamente squisito che abbiamo apprezzato davvero molto ma da solo non basta a rimediare ai pasticci combinati ultimamente da Benioff e Weiss. Fuoco alle polveri, sfogatevi nei commenti! Noi vi lasciamo al teaser del season finale previsto per Lunedì prossimo:

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