Crimini in serie: il nuovo episodio è dedicato all’omicidio di Gianni Versace e American Crime Story
La storia vera e i punti oscuri dell’omicidio che segnò gli anni ‘90

Il nostro tormentone di Crimini in Serie, il podcast in cui parliamo dei fatti di cronaca reali e delle serie e film che li hanno ricostruiti, è che la realtà supera la fantasia.
È particolarmente vero nella storia del tragico omicidio di Gianni Versace, il cui movente - le varie teorie sono esposte nel podcast - rimane a tutt’oggi impossibile da verificare con certezza.
L’assassinio di Gianni Versace
Il 15 luglio 1997, il famoso stilista italiano Gianni Versace fu assassinato davanti alla sua casa a Miami Beach da Andrew Cunanan, un giovane serial killer. Versace fu l’ultimo dei cinque uomini uccisi da Cunanan durante una serie di omicidi commessi tra l’aprile e il luglio 1997.
Versace era un’icona della moda internazionale ed era apertamente, liberamente gay. Viveva insieme al compagno Antonio D’Amico da 15 anni, mentre Cunanan era un giovane omosessuale che aveva cresciuto sentimenti di risentimento e rabbia nei confronti della comunità LGBTQ+ per essere stato bullizzato a scuola. Nonostante la sua grande intelligenza, che lo portò a trasformare il motivo della derisione in un motivo di popolarità, Cunanan non fece mai pace con la propria vita.
American Crime Story: The Assassination of Gianni Versace
La serie di Ryan Murphy è basata sul libro Vulgar Favors di Maureen Orth ed esplora gli eventi che portarono all’omicidio di Versace, concentrandosi principalmente sulla storia di Andrew Cunanan piuttosto che su quella dello stilista. Il punto di vista è quello dell’assassino, così ben interpretato da Darren Criss (Glee) da fargli vincere un Emmy Awards.
La seconda stagione di American Crime Story - dopo Il caso O.J. Simpson - al centro di Crimini in Serie, si concentra su tematiche molto importanti, come il tema della diffusa omofobia negli anni ’90, ma anche la tossicità di una parte della cultura gay underground e il palese fallimento delle autorità nell’inseguire Cunanan.
Nonostante quattro omicidi alle spalle, l’uomo si aggirò indisturbato per Miami, fino alla mattina dell’uccisione di Versace, per poi diventare il protagonista della più grande caccia all’uomo che la città di Miami ricordi.
La serie vanta un cast eccezionale. Édgar Ramírez (The Bourne Ultimatum, Point Break) è Gianni Versace, mentre il Premio Oscar (per Vicky Cristina Barcelona) Penélope Cruz interpreta sua sorella Donatella. La popstar Ricky Martin dà vita ad Antonio D’Amico, mentre Giovanni Cirfiera interpreta l’altro fratello Versace, Santo. Un volto ricorrente nelle produzioni targate Ryan Murphy è quello di Finn Wittrock, qui chiamato a vestire i panni scomodi di Jeff Trail, unico amico nonché prima vittima di Andrew Cunanan. Un altro attore ricorrente per Murphy è Cody Fern, che interpreta il grande amore - a suo dire - di Andrew Cunanan: David Madson, ucciso poco dopo Jeff dopo essere stato tenuto in ostaggio.
Il punto più controverso della vicenda, oltre al movente, è il destino di Andrew Cunanan, ritrovato morto con un colpo di proiettile alla testa, archiviato come suicidio, in una casa galleggiante non distante dal luogo del delitto a Miami, la villa di Gianni Versace.
I conti non tornano sia con la testimonianza del custode della casa che col fatto che la polizia avesse rintracciato Cunanan nella casa, assediandola a lungo quando - in teoria - l’assassino era già cadavere stando alla ricostruzione del custode.
A distanza di tanti anni dalla tragica uccisione di Gianni Versace, genio creativo e persona molto generosa, il mistero rimane fitto. Ne parliamo più dettagliatamente in Crimini in Serie, dedicando attenzione a un caso di cronaca diventato una pluripremiata serie TV che ha riacceso i riflettori sulla vicenda, prendendosi alcune libertà creative per riempire quegli spazi, appunto vuoti, sulle certezze che non avremo mai.