Call My Agent riparte con nuovi talent ma senza Marzia Ubaldi: le novità della terza stagione raccontate dal cast

Omaggiare chi non c’è più e non scontentare chi si presta con ironia per fare da guest star: ecco come è stata costruita la terza stagione di Call My Agent.

Call My Agent riparte con nuovi talent ma senza Marzia Ubaldi: le novita della terza stagione raccontate dal cast

Il punto di partenza, della terza stagione di Call My Agent e della conferenza stampa di presentazione della stessa, non poteva che essere un’assenza: quella dell’attrice Marzia Ubaldi, l'interprete dell'agente veterana Elvira, una dei quattro alla guida dell’agenzia di talenti al centro della serie Sky. La terza stagione si apre col ricordo di Elvira in spiaggia, con tutto il cast, compresi Emanuela Fanelli e Corrado Guzzanti, tornati per omaggiare una delle colonne della CMA, che deve giocoforza cambiare e andare avanti.

Come? nella finzione, con un nuovo assetto societario e tante sfide da affrontare. Nella scrittura della terza stagione, con un’iniezione di nuovi ingressi nel cast (vedi Nicolas Maupas) e con un’infornata di nuovi talent: Miriam Leone, Stefania Sandrelli, Ficarra e Picone, Michelle e Aurora Hunziker, Luca Argentero.

Call my Agent cerca di essere brillante e divertente nella sua terza stagione anche se non è un periodo semplice per il mondo che racconta e di cui fa parte: quello delle produzioni audiovisive, in grosso affanno nel nostro paese per questioni economiche e burocratiche.

Call My Agent riparte con nuovi talent ma senza Marzia Ubaldi: le novità della terza stagione raccontate dal cast

Si è parlato anche di questo alla conferenza stampa dedicata, in cui sono intervenuti:

  • I produttori Nils Hartmann e Nicola Serra
  • Il regista Simone Spada
  • Gli sceneggiatori Federico Baccomo, Tommaso Renzoni e Camilla Buizza
  • Gli attori: Michele Di Mauro, Sara Drago, Maurizio Lastrico, Sara Lazzaro, Paola Buratto, Kaze, Gianmarco Saurino e Nicolas Maupas

Da Netflix, a livello di distribuzione internazionale, ci sono stati diversi remake e adattamenti di Call My Agent. Perché Sky tre anni fa ha pensato che il mercato italiano potesse essere funzionale a un'opera di questo tipo? Inoltre, non sentite l'esigenza di farvi interpreti anche di una situazione di crisi che forse è più grave di quello che viene rappresentata dai media?

Nils Hartmann - Per noi era abbastanza immediato, perché la tradizione e la storia che ha il cinema italiano è pari a quella che è stata raccontata a Parigi. Parigi è un vero proprio personaggio nell’originale, come Roma nella nostra serie. Un elemento fondamentale dei personaggi è l'amore e la passione per il cinema. E poi i diritti ce li aveva Palomar (ride).

Michele Di Mauro - La sfida è stata quella di prendere quei personaggi, non imitarli, ma di cogliere l'essenza e reinventarli. Per quanto riguarda la crisi del nostro settore, c'è una paura di non avere le parole giuste, di sembrare irriconoscente rispetto a un momento non facile e di precludersi delle cose. Però, sentendo certi colleghi, credo che sia giusto che noi questa cosa la esponiamo. La speranza è che le cose migliorino e che non sia solo una cosa di facciata.

Call My Agent riparte con nuovi talent ma senza Marzia Ubaldi: le novità della terza stagione raccontate dal cast

Call My Agent 3 si apre con l’omaggio al personaggio di Elvira e il ricordo di Marzia Ubaldi, che è scomparsa dopo la seconda stagione.

Federico Baccomo - La scomparsa del personaggio di Elvira è stato il punto di partenza. Non si poteva far finta di niente. I protagonisti diventano figli adulti e si esplorano le loro vite private, per capire come il lavoro può influire su di esse. Anche i nuovi ingressi, come Gianmarco Saurino e Nicolas Maupas, sono stati una sfida in più.

Sara Drago - Il cinismo di Marzia Ubaldi ci è servito da motore, rivelando profondità e sentimenti. L'arrivo di Simone Spada ha dato una scossa ai personaggi, portandoli in una dimensione diversa.

Sara Lazzaro - La vita entra nel lavoro e viceversa, in un momento storico in cui si tende a mettere delle etichette. L'ingresso di Simone e la scomparsa di Marzia ci hanno messo nelle condizioni di non dare per scontato quello che stavamo facendo.

Paola Buratto - È una stagione che cambia, in cui si esplorano territori più umani e vulnerabili. Ci sono nuove sfaccettature che prenderanno forma. È bello tornare in famiglia, e sentiamo la mancanza di Marzia, dentro e fuori i nostri personaggi. Volevamo che fosse vero per loro come per noi interpreti.

Nicolas Maupas - Sono felicissimo di entrare a far parte di questo gruppo. Non interpreto né l'agente né l'attore, ma una sorta di Caronte per il pubblico, un accompagnatore in questo mondo.

Arrivati alla terza stagione, vi distanziate ancora di più dalla serie francese originale: cosa avete cambiato in questa stagione?

Federico Baccomo - L'idea come sempre è di partire da quel punto di partenza, ma cercando di trovare una strada tutta italiana. I personaggi della CMA arrivati a questo punto vivono di vita propria. Come in The Office inglese e americano, no? Ci sono cose in comune, ma ognuno ha le specificità del proprio mondo professionale.

Call My Agent riparte con nuovi talent ma senza Marzia Ubaldi: le novità della terza stagione raccontate dal cast

Come lavorate con le guest star? Vi consultate con loro? È complicato coinvolgerle?

Federico Baccomo - Partiamo da persone con cui vorremmo lavorare e se ci dicono sì cerchiamo di capire cosa possono portare. A volte abbiamo un'idea studiando la loro vita, altre volte nasce da un dialogo con il talent. Il rischio è sempre quello di trattenersi un pochino, per paura che il talent possa dire no.

Rispetto alla versione francese, siete un po' più buoni con i talenti? Vi spingete di più o andate col freno tirato?

Federico Baccomo - È successo che abbiamo rinunciato a delle storie, non tanto per le storie in sé, ma per un'incapacità di mettersi in gioco da parte dei talent. Forse siamo un pochino più trattenuti su certe storie. Mi autocensuro ogni tanto, su queste cose qui. C'è un po' il timore che ci dicano di no.

Michele Di Mauro - C'è la paura che con il pubblico quello che noi recitiamo e cosa siamo nella vita venga identificato allo stesso modo. Invece il pubblico è molto più avanti di così.

Quale grande divo italiano del mondo della musica, del cinema, del teatro vorreste avere nel vostro portfolio se foste davvero agenti?

Michele Di Mauro - Mi piacerebbe andare a teatro e cercare qualcuno che ancora non c'è.

Sara Drago - Anche a me piacerebbe molto vedere più spazio per i nuovi talenti in questo ambiente. Se dovessi scegliere una persona già affermata, direi Vanessa Scalera.

Paola Buratto - Mi unisco a Maurizio e a Sara e propongo di aprire una vera agenzia!

L'agenzia CMA lavora con l'industria cinematografica, che in Italia non sta vivendo un momento brillante. Avete qualcosa da dire a riguardo?

Nicola Serra - Il problema è la possibilità di programmare le cose. Abbiamo bisogno di informazioni certe. La speranza è presto la situazione migliori, ma se così non fosse, lo tradurremo in qualche sketch di commedia.

Simone Spada - L'industria creativa italiana è super viva. Ci sono un sacco di cose da dire. C'è stato un fermo a causa dei problemi che tutti conosciamo, ma dal punto di vista creativo non abbiamo nulla da invidiare a nessuno.

Nils Hartmann - Vorrei aggiungere che con la sua serialità Sky ha contribuito ad abbattere il muro che divideva la fiction e il cinema. Prodotti come Gomorra hanno creato un motore industriale e lanciato nuovi registi.

Call My Agent riparte con nuovi talent ma senza Marzia Ubaldi: le novità della terza stagione raccontate dal cast

Ora che siete agenti da tre stagioni, cosa avete imparato di cosa non fare mai da attori?

Michele Di Mauro - Non credo assolutamente nel rapporto tra personaggi e persone. Separare le due cose è automatico e lo promuovo come una cosa buona per la psiche degli attori.

Sara Drago - Fa essere molto più buoni con i nostri agenti.

Sara Lazzaro - Abbiamo capito che è un mestiere difficile e delicato. Mi ha fatto riflettere sul rapporto tra ruolo e figura, agente e attore. Mi sto legittimando ad essere meno brava bambina, e a tirare fuori più la verità.

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