I 25 anni di Final Fantasy 8. Il Final Fantasy incompreso

Andiamo a riscorprire l'avventura di Squall e company spiegata per bene nei minimi dettagli

I 25 anni di Final Fantasy 8 Il Final Fantasy incompreso

Tra la fine del 1997 e l’inizio del 1998 Squaresoft si è trovata in una situazione relativamente strana; gestire il successo planetario di Final Fantasy VII.

È facile pensare che molto probabilmente i membri della casa di sviluppo giapponese si siano seduti a tavolino e si siano chiesti “e ora, che facciamo”? 

I 25 anni di Final Fantasy 8. Il Final Fantasy incompreso

Come si migliora un qualcosa che ha fatto il botto a livello planetario, oltrepassando i confini del Giappone e portando il genere JRPG al grande pubblico di Europa e Stati Uniti?

Semplice, rivoluzionando tutto!

La rivoluzione di Final Fantasy VIII

Lo sviluppo di Final Fantasy VIII inizia nello stesso periodo in cui si preparava la traduzione di Final Fantasy VII, ciò però non ha tarpato le ali all’ottavo capitolo della fantasia finale che ha visto impegnate 180 persone sul suo sviluppo e un budget di 16 milioni di dollari - Resident Evil 2 è stato sviluppato con un budget di 1 milione di dollari . 

Dato che il creatore della saga Hironobu Sakaguchi era impegnato sullo sviluppo del film Final Fantasy: The Spirits Within, la direzione dell’ottavo capitolo venne messa nelle mani di Yoshinori Kitase, già director di Final Fantasy VII, Shinji Hashimoto venne promosso a producer del titolo e per la colonna sonora ci si affidò a Nobuo Uematsu che rappresentava oramai una sicurezza. Insomma, un team di tutto rispetto.

Il team di sviluppo decise, sin dal primo momento, di allontanarsi il più possibile da Final Fantasy VII. Alle tematiche dark e cyberpunk del settimo capitolo si sostituirono la relazione tra Rinoa e Squall e il concetto dell’amicizia. 
Il mondo distrutto di Gaia lasciò lo spazio ad un mondo colorato e pieno di ambientazioni vive e sempre diverse. Inoltre, mentre Cloud e gli Avalanche erano dei personaggi adulti e con delle solide backstory, i membri dei Garden di Balamb e Galbadia sono degli adolescenti in un mondo di adulti; la loro personalità non è ancora sviluppata del tutto - vedasi Squall in primi - e sono in piena balia delle loro emozioni - come Irvine prima di sparare verso Edea.

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Final Fantasy VIII differisce da Final Fantasy VII, e anche il resto dei titoli precedenti, anche per altre caratteristiche.
È il primo titolo della saga ad abbandonare lo stile chibi per avere dei personaggi dalle fattezze reali. La decisione di abbandonare i personaggi con fattezze cartoonesche è stato il frutto della scelta di Kitase di lavorare a un gioco basato su personaggi reali e di mantenere un’armonia totale tra gameplay e sequenze in CGI.

La rivoluzione apportata da Final fantasy VIII ha impattato anche altri punti; come ad esempio l’interfaccia grafica del gioco; abbandonando l’interfaccia blu tipica dei capitoli precedenti per utilizzare una palette grigia - che avrebbe poi accompagnato anche il nono capitolo.
Altri grossi cambiamenti sono avvenuti anche in fatto di Gameplay, evocazioni, magia, crescita dei personaggi etc, ma di questo ne parliamo dopo.

Seed, streghe, viaggi nel tempo e GF

Final Fantasy VIII ci mette nei panni di Squall, uno studente del Garden di Balamb in procinto di affrontare il suo esame da Seed - un unità di mercenari scelti per supportare diverse fazioni durante conflitti o guerre civili. 
Una volta passato l’esame da Seed, Squall viene inviato assieme a Zell, Selphie e la professoressa Quistis a Timber per supportare i Gufi di Bosco, un gruppo di ribelli che combatteva per liberare la città dall’esercito di Galbadia e il cui leader è Rinoa.

La liberazione di Dollet li porta al tentativo di uccidere il presidente di Galbadia, il quale però viene ucciso pubblicamente dalla strega Edea, la quale diventa il nuovo nemico da sconfiggere.
I Seed, cui si aggiunge anche Irvine, tiratore scelto del Garden di Galbadia, affrontano la strega Edea, sconfiggendola durante la guerra dei Garden, dando così il via a quella che è la vera storia di Final fantasy VIII.

La strega Edea non è altro che la vecchia direttrice, e madre adottiva, di Squall e company, dimenticata da tutti per via dell’effetto negativo che i Guardian Force hanno sulla mente di chi li usa.
Una volta sconfitta, Edea spiega di essere stata posseduta da Artemisia, una potente strega del futuro, che ha l’obiettivo di sconfiggere i Seed e attuare la compressione temporale.
Sconfitta Edea, Artemisia prende il controllo di Rinoa, la quale si scoprirà possedere il potere della strega, facendola cadere in un sonno profondo.

Nel cercare di risvegliare Rinoa, Squall si dirige verso Esthar, un continente nascosto dal resto del mondo e dove si trovano Laguna, padre di Squall, ed Ellione, sorella maggiore di Squall che ha la capacità di manovrare il tempo. 

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I Seed si dirigono a Esthar anche perché hanno scoperto che Seifer, plagiato da Artemisia e ora al comando dell’intera Galbadia, ha deciso di risvegliare la strega Adele; la quale è stata sconfitta 17 anni prima da Laguna durante la guerra della strega.

Una volta a Esthar, Artemisia ordina a Rinoa di liberare Adele per prendere poi possesso del suo corpo. I Seed sconfiggono anche Adele e trovandosi dinanzi a Laguna ed Ellione, decidono di avviare volontariamente la compressione temporale per raggiungere la linea temporale di Artemisia e sconfiggerla definitivamente.

Arrivati nella linea temporale di Artemisia, ci troviamo  dinanzi a un mondo distrutto e desolato e scoprono che in quella realtà Artemisia ha già sconfitto i Seed e ha il controllo dell’intero pianeta.

Squall e compagni sconfiggono Artemisia, la quale attraverso la compressione temporale porterà Squall al tempo in cui lui era un bambino e viveva all’orfanotrofio di Edea. In questo momento, Artemisia cederà i propri poteri a Edea, generando uno dei paradossi temporali su cui si fonda la lore del gioco. In quel momento, Squall racconterà tutto a Edea, spiegandole l’importanza di creare i Garden e il corpo dei Seed che dovranno avere l’obiettivo di sconfiggere il potere della strega.

Squall riesce poi a scappare dalla linea temporale passata grazie all’aiuto di Rinoa, che ha ora piena padronanza dei suoi poteri e riesce a riportare ordine tra le linee temporali.

La lore di Final Fantasy VIII

Rispetto ai precedenti titoli della serie che scorrevano molto lineari, anche lo stesso Final Fantasy VII che al netto della situazione Cloud/Zack era abbastanza semplice da seguire, Final Fantasy VIII presenta una lore articolata che ha spinto molti fan a criticare il gioco accusandolo di avere una scrittura mal fatta e non coerente.

Eppure, al netto di una trama sicuramente incasinata dalle varie linee temporali, la lore di Final Fantasy VIII è lineare e di semplice comprensione se si tengono in considerazione tre pilastri su cui si basa l’intera opera: Una fixed timeline, l’importanza dei paradossi temporali, il concetto di destino.

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Per comprendere meglio il tutto bisogna partire da un momento non narrato nel gioco.
In un’epoca molto lontana, lo stregone Hyne creò l’umanità, la quale dopo anni di velata schiavitù decise di ribellarsi a Hyne e ucciderlo. Per evitare la morte, Hyne divise il suo potere tra una serie di persone degne di riceverlo. La sua scelta ricadde su delle donne, poiché viste da sempre come esseri da difendere e che avrebbero potuto quindi portare il suo potere con maggior tranquillità.
Alla loro morte, queste streghe devono passare il loro potere a un altra donna. Tale decisione fa sì che il numero di streghe resti invariato nel tempo.

Una volta scoperta la cosa, l’umanità ha dato la caccia alle streghe, le quali alle volte hanno preferito nascondersi tra gli umani, altre volte hanno deciso di usare i loro poteri per conquistare territori interi.

Artemisia è una strega del futuro che è stata perseguita dall’umanità e dai Seed. L’obiettivo di Artemisia è di dare il via alla compressione temporale, in modo da fondere passato, presente e futuro per creare un nuovo mondo. Non è chiaro se dietro le sue intenzioni ci sia la voglia di ottenere l’immortalità oppure riunire tutto il potere di Hyne in sé. 

Nonostante Artemisia riesca a ottenere un potere enorme, la sua fine è inevitabile e avviene a prescindere dalle sue azioni. Questo perché Final Fantasy VIII si svolge in una Fixed Timeline; ogni cosa avviene perché deve avvenire. Le azioni dei personaggi possono viaggiare nel tempo, ma le loro azioni non potranno cambiare ciò che è scritto.

Il concetto di fixed timeline è espresso più volte durante il gioco usando la parola “destino”. Più volte i personaggi, principali e secondari, sentono come se le loro vite siano mosse da qualcosa più grande di loro. È questo il caso degli orfani di Edea, che nonostante crescano in luoghi diversi si ritrovano poi ad affrontare la stessa Edea, dando il via alla caccia ad Artemisia. Caccia che si conclude il paradosso temporale della morte di Artemisia e della conversazione tra Squall ed Edea, dove il Seed spiega a quest’ultima l’importanza di creare i Garden e i Seed.

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Il paradosso temporale del finale di Final Fantasy 8 è un evento necessario del destino poiché fa sì che Artemisia possa vedere con i suoi occhi il Seed che la sconfiggerà, passare i suoi poteri a Edea e fare si che Squall racconti lei cosa fare.
Inoltre, il fatto che il paradosso temporale possa avvenire è giustificato dal fatto che questo non avviene durante un viaggio temporale, dove presente, passato e futuro viaggiano su linee temporali diverse, bensì durante una compressione temporale, dove tutte queste linee coesistono allo stesso momento.

Junction e magie

Al netto di una lore non facilmente compresa dai giocatori al tempo della pubblicazione, Final Fantasy 8 ha ricevuto una serie di critiche anche per i suoi grossi cambiamenti nel gameplay.
Il sistema dei Junction su cui si basa l’intero gioco è stato più volte di essere troppo sbilanciato e di facilitare il gioco. Infatti questo si basa sulla tipologia di magie posseduta da un personaggio e attribuita a una certa statistica.

Ad esempio, connettere Energiga al sistema junction fa sì che gli HP del personaggio possano salire facilmente a 9999. Tale sistema è quindi strettamente connesso a quello delle magie, le quali però funzionano in maniera totalmente diversa rispetto ai precedenti Final Fantasy.

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In Final Fantasy 8 non sono infatti presenti dei punti magia, bensì i personaggi possono assorbire degli incantesimi dai vari nemici. Di conseguenza, per arrivare a possedere 100 unità di una magia, bisogna assorbire 100 unità dai vari nemici, o utilizzare uno dei metodi secondari per creare unità magia.

Tale sistema fa sì che l’utilizzo delle magie sia evitato dai giocatori poiché più si utilizza una magia associata al sistema junction, più cala la statistica associata a tale magia. Insomma 80 unità di energiga non daranno la stessa quantità di HP di 100 unità della magia.

Gotta catch’em all

Connesso al sistema Junction ci sono i Guardian Force.
Questi non sono altro che un sostitutivo delle varie evocazioni e gli unici modi per ottenerli sono sconfiggerli o assorbirli dai vari boss.
Ottenere i Guardian Force è una delle attività più divertenti di Final Fantasy 8; la maggior parte di questi è opzionale ed è nascosta in degli appositi dungeon con caratteristiche sempre diverse: come Odin che si trova nelle rovine di Centra e va sconfitto entro la fine di un coundown o Eden che è assimilabile solo da Ultima Weapon nel centro di ricerca sottomarino - dove ci sono nemici di livello 50 o più ogni due passi dei personaggi.

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Insomma, catturare i vari GF rappresenta una delle attività più divertenti di Final Fantasy 8 ed è considerabile un’attività quasi primaria poiché attribuire un GF a un personaggio sblocca una serie di abilità per quest’ultimo.

Un Final Fantasy sottovalutato

Al netto di un ottimo successo economico e culturale, Final Fantasy VIII si porta ancora oggi la nomea di gioco incompleto per via della sua lore leggermente articolata per i tempi e un sistema di gioco che si allontanava tanto, forse troppo, dai titoli precedenti.
A ciò bisogna aggiungere che l’essere uscito tra Final Fantasy VII e Final Fantasy IX non ha sicuramente fatto bene all’avventura di Squall e Rinoa.

Eppure, con uno sguardo più maturo, Final Fantasy VIII presenta una lore sì articolata, ma coinvolgente e intrigante che ancor oggi fa discutere i fan - che creano ancora teorie per dare una spiegazione a una serie di avvenimenti del gioco.

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Il sistema dei junction, per quanto fosse complesso per dei ragazzini di 10/11 anni era avvincente e spingeva il giocatore a una serie di scelte tattiche - come quella di attribuire fira o firaga nei sotterranei del Garden di Balamb poiché vi sono numerosi mostri sporchi di olio - tendendo a variare il modo di giocare.

Il mondo di gioco era poi variegato e pieno zeppo di dungeon e missioni secondarie; un livello tale di contenuti che difficilmente è possibile ricordare nella storia dei videogiochi: dal gioco di carte Triple Tread, il Lago Obel, i Timber Maniacs, il villaggio degli Shumi e tantissimi altri momenti che hanno tenuto attaccati davanti allo schermo centinaia di migliaia di persone per centinaia di ore.

Final Fantasy VIII era ed è bello, e se non l’avete ancora giocato allora è il momento che lo recuperiate il prima possibile.