Xbox Series X: L'ombra del monolite Microsoft incombe sulla next gen

Xbox Series X Lombra del monolite Microsoft incombe sulla next gen

Il primo impatto con Series X ti fa capire quanto Microsoft punti a creare un ecosistema che in qualche modo “unisca i puntini” di tutto quanto fatto negli ultimi anni in ambito gaming. Alla pressione del generoso tasto bianco d’accensione ci accoglie infatti lo stesso “jingle” che ci accompagna da anni su One X e One S. E la stessa sensazione si amplifica nel momento in cui siamo accolti dall’interfaccia utente, che è esattamente la stessa della generazione appena passata. Un ingresso soft verso questa nuova generazione, che non richiede di re imparare la navigazione verso i contenuti o lo store online. Ci si sente a casa, sulla nuova Xbox, e ci si muove in ambienti ormai “amici”.

Certo, poi ci sono le prestazioni, e lì è tutta un’altra musica. Ma prima un passo indietro.

Cosa c’è dentro la confezione?

Ora, non so voi, ma io sono uno di quelli che apprezza in particolar modo l’assemblaggio delle confezioni di vendita, e quella di Series X è praticamente perfetta e all’interno di spazi ben definiti e accessibili c’è tutto quello che vi serve per la connessione della vostra console. A parte la console stessa, su cui apriremo un capitolo apposito, troviamo il cavo d’alimentazione, il nuovo Joypad con tanto di batterie (e nessun cavo di ricarica, ovviamente) e il cavo HDMI 2.1, necessario per le TV in grado di visualizzare i 4K a 60 frame ma compatibile ovviamente con tutte le altre.

Si, ma com’è la console?

Il design della nuova console Microsoft ha, da subito, attirato l’occhio dei giocatori (e non solo), più attenti all’estetica. Se è vero che la prima versione di Xbox One è stato un vero cazzotto in faccia, Series X si presenta con un biglietto da visita completamente differente, puntando sempre su linee molto ruvide e squadrate, ma dall’indubbia eleganza. A prescindere dal suo sviluppo “verticale”, Xbox Series X può anche essere disposta in orizzontale, perdendo però il grosso vantaggio di un form factor studiato appositamente per una maggiore e più naturale dispersione del calore. Lo sviluppo verticale e la generosa ventola (silenziosissima, tra l’altro) posta in cima alla console facilitano quello che viene comunemente chiamato “effetto camino”, ovvero il convogliamento verso l’alto del flusso d’aria calda.

Xbox Series X: L'ombra del monolite Microsoft incombe sulla next gen

Sulla parte anteriore della console si trovano, oltre al tasto d’accensione, l’ingresso del lettore blu ray e una porta USB 3, nonché il tasto per il pairing del joypad. Nella parte posteriore della console troviamo invece altre due porte USB 3, l’uscita HDMI, l’ingresso LAN e uno speciale vano che può accogliere lo speciale HD NVME esterno adibito ad espandere lo spazio disco interno, che ha una capacità effettiva di un tera. E’ importante sottolineare che data la retrocompatibilità di Series X con la libreria dei giochi  Xbox, gli hard disk esterni USB saranno utilizzabili solo per la retrocompatibilità, mentre i nuovi giochi potranno girare solo su storage interno o su quello esterno di cui abbiamo parlato poc’anzi (che attualmente ha un prezzo di circa 250 euro).

Le caratteristiche tecniche di Xbox Series X parlano di una architettura studiata appositamente da AMD con un processore 8 core a 3,8 Ghz, 6 giga di memoria RAM DDR6 e un NVME da un 1 TeraByte. Una macchina mostruosa in termini di potenza, in grado di far girare i giochi di nuova generazione fino ai 4K a 120 Hz. Le sue dimensioni effettive sono di 15x15x30. Un piccolo monolite decisamente compatto: non fatevi tradire dalle dimensioni, perché il peso complessivo è di circa 4 chili e mezzo.

Come detto in precedenza, Microsoft ha preferito incanalarsi sul solco della continuità con la sua precedente generazione, presentando un’interfaccia utente identica ad unificare i servizi. Ed è proprio sui servizi che Microsoft vuole puntare per avere ragione di un mercato sempre più ramificato, che Xbox sta aggredendo con il suo servizio di punta e con una diversificazione del concetto di gioco su console. Parliamo ovviamente del Game Pass, il servizio in stile Netflix che ad un prezzo mensile fisso vi permette di accedere ad un parco titoli di oltre 100 giochi (a cui si unirà anche il catalogo di Ea Play) e il sistema di gioco in streaming xCloud, che vi consente di giocare su qualsiasi dispositivo mobile sfruttando il vostro piano dati e di cui vi abbiamo parlato in questo approfondimento estivo.

Anche sul versante del joypad Microsoft ha preferito non stravolgere le abitudini di gioco dei suoi utenti (contrariamente a quanto ha fatto Sony), proponendo una versione leggermente aggiornata del suo pad, sostanzialmente identica nelle sue dimensioni e funzionalità, con la semplice aggiunta di un tasto centrale capace di prendere screenshots e video dal proprio gameplay da salvare sulla console o da condividere immediatamente.

Xbox Series X: L'ombra del monolite Microsoft incombe sulla next gen

Una delle caratteristiche su cui Microsoft ha maggiormente battuto nel corso di questi mesi di attesa della nuova console è quella del Quick Resume, ovvero la possibilità di passare velocemente da un gioco all’altro senza dover ricaricare tutto da zero. Grazie alla particolare “Velocity Architecture” progettata per la Series X potrete switchare liberamente da un gioco all’altro in una manciata di secondi, fino ad un massimo di 6 giochi aperti in memoria, senza che questo vada in qualche modo a influire sulle prestazioni. Certo, sarà piuttosto difficile avere l’esigenza di doversi tenere “in pancia” un gran numero di giochi aperto in contemporanea, ma è sicuramente una prova di forza di un sistema davvero ben studiato, soprattutto per quello che riguarda la velocità dello storage.

Quello dell’NVME (ovvero lo step successivo dei classici SSD, per farla breve), è stato il tema dell’estate o oggetto di frizioni con la controparte nipponica di Sony su quali avesse le migliori prestazioni. Ora, senza stare lì con il cronometro in mano, possiamo dirvi che attualmente i lunghi caricamenti sono ormai retaggio del passato. I titoli che abbiamo potuto testare in questa fase molto acerba hanno tempi di reazione davvero immediati. Un Watch Dogs Legion, per citare un gioco attuale dai caricamenti biblici su Old Gen, ci ha portato all’interno dell’azione di gioco in una decina di secondi scarsi. Ma, lo ripetiamo, siamo al momento zero del nuovo ciclo di vita ed è meglio non farsi prendere troppo dall’entusiasmo, ma per il momento i risultati sono strabilianti.

Sempre in termini di servizi non possiamo non parlare dello Smart Delivery, cioè quella funzionalità che permetterà agli utenti che acquisteranno il gioco sulla vecchia generazione, di passare gratuitamente a quella next gen a costo zero. Una bella garanzia per proteggere i propri acquisti anche nell’ottica di passare a Series X in un secondo momento.

Xbox Series X: L'ombra del monolite Microsoft incombe sulla next gen

Ma cosa sarebbe una console senza i giochi? Ecco, per avere un quadro generale completo di tutti i titoli di prime o terze parti dovremo ancora aspettare qualche giorno perché i vari produttori stanno aggiornando proprio ora le versioni per i loro giochi di punta.

Cosa dire, in ultimo, su questa Series X? Sicuramente che Microsoft sembra aver imparato dai suoi errori relativi al disastroso lancio di One X e che quello che ci troviamo ora davanti è un ecosistema maturo, efficiente e molto orientato ad avvolgere il giocatore in un ambiente che lo “segue” all’interno di ogni ambito di utilizzo, dalla console, al gioco in streaming, fino anche all’utilizzo del Game Pass su PC. Le potenzialità più intime di Series X saranno sicuramente svelate in ogni suo aspetto tra qualche mese, quando i giochi inizieranno a uscire con una maggiore ottimizzazione per la next gen, ma già quello che abbiamo visto per adesso (Gears of War 5?), lascia davvero ben sperare per il futuro. Per il momento, Series X è promossa a pieni voti.

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