A tu per tu con Josh Whedon

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Il successo di Avengers: Age of Ultron inizia a farsi sentire, soprattutto in Italia dove la pellicola é uscita una settimana prima rispetto al resto del mondo e ha già incassato 8 milioni di euro. Joss Whedon é consapevole di tutto questo e nonostante sul suo volto si percepisca una certa stanchezza, dettata da un tour promozionale mondiale decisamente massacrante, non si sottrae a foto e domande.

Italia, supereroi e progetti futuri…



Trovandosi nel “bel paese” la prima domanda della conferenza stampa é apparsa quasi scontata chiedendo il rapporto che Joss ha con l'Italia. Whedon ha risposto sorridente e scherzoso, spiegando che la prima scena é girata proprio in Italia a Forte Bard. Nel momento in cui stavano scegliendo le location, durante il sopralluogo hanno bevuto un sacco di vino, e quindi la scelta finale é caduta ovviamente sull'Italia.

Scherzi a parte, Joss ha precisato che l'Italia la conosceva già:”Quando mia madre stava imparando l'italiano abbiamo trascorso diverso tempo vicino a Cortona. Io e mio fratello ogni giorno andavamo a visitare qualche posto nuovo: Firenze, Roma, Orvieto e Siena. Posti bellissimi ricchi e intensi”.

Non sono mancati i riferimenti ad uno dei film più importanti della sua vita, “C'era una Volta il West” di Sergio Leone. “Mentre stavamo girando una scena con Scarlett Witch e Occhio di Falco all'interno di una serie di piccole stradine, vi posso assicurare che é stata davvero dura non trasformare tutto in un Western”.


Prendendo spunto dalle sue dichiarazioni sullo script di Ant-Man, viene chiesto a Joss qual'é il segreto per realizzare un bel film Marvel. La risposta é tra le più semplici e spontanee.

Lo spirito Marvel é il saper porre all'interno dei loro prodotti tantissimi generi. Ci puoi trovare la comicità, la drammaticità, l'intrigo, la fantascienza e persino la politica. Inoltre, la Marvel ha una ironia estremamente funzionale ai suoi prodotti, che la differenzia in modo sostanziale dalla DC”.

Possiamo quindi sostenere che i film sui supereroi piacciono perché può sembrare una sorta di scorciatoia nel risolvere i problemi dei giorni nostri o é semplice nostalgia dei tempi passati? viene chiesto a Whedon.

Il supereroe piace perché riesce a risolvere in maniera molto semplice dei problemi. Ma mi piacerebbe fare una riflessione su questo punto: non può essere una scusa, in realtà, per trovare una scorciatoia nella risoluzione dei problemi mondiali?. Per quanto riguarda l'effetto nostalgia, posso dire che sicuramente sono strumenti decisamente importati, sfruttanti in maniera limpida dagli studi cinematografici...basta pensare alle fiabe. Poi non possiamo sicuramente dire che al cinema Captain America era famoso come Superman, ma grazie a questi film lo é diventato. Sono sicuro che andando avanti con il tempo l'effetto nostalgia sarà sempre minore e ci si concentrerà di più sulle storie”.

Whedon ha inoltre spiegato che non ama lavorare con troppi attori sul set, cosa che invece é accaduta con Age of Ultron, perché era necessario espandere l'universo Marvel con nuovi personaggi ed entrare più in profondità nelle loro teste. Soprattutto alla luce dei fatti che erano accaduto a New York nel primo film.

A tu per tu con Josh Whedon


In maniera rapidissima si rimbalza da un argomento all'altro, e viene chiesto a Whedon quale interpretazione va data a Ultron e Visione, e se essendo stati creati da Stark sono l'essenza del meglio e del peggio del magnate.

No non volevo fossero cloni e non volevo neanche un rapporto alla Frankenstein - seppur in piccola parte presente - eppure credo che Visione possa rappresentare una sorta di successo per Tony. Come una sorta di figlio che supera le ambizioni dei genitori”.

La verità é che i fumetti vendono poco. Li leggono solo quelli vecchi come me, nonostante la bellezza di tantissime storie.


Non si può non parlare ovviamente di affezione umana a certi attori, con il quale si tende a lavorare in maniera più costante. Whedon, non nega questa cosa, anche se non ama molto questa praticata definendola una sorta di “party a casa sua”.

Tuttavia, negli anni ha capito che ci sono già troppi problemi sul set per preoccuparti anche di attori che non conosci, ed allora, quasi inconsapevolmente ti rivolgi sempre alle stesse persone. Ha conosciuto attori fantastici e che sente la necessità di avere sul set, si tratta di una famiglia che si evolve costantemente.

Non manca ovviamente la vena più polemica: come mai vanno così tanto i film sui fumetti, ma di fumetti se ne leggono così pochi?

La verità é che i fumetti vendono poco. Li leggono solo quelli vecchi come me, nonostante la bellezza di tantissime storie. I film non mi sento di dire che interferiscono con il loro mondo. Penso piuttosto che se una cosa funziona nel film, viene ripresa anche nel fumetto e viceversa.

A tu per tu con Josh Whedon


Whedon rafforza ulteriormente il concetto spiegando che:”bisogna aiutarsi a vicenda. I fumetti devono evolversi, ma non sta a me predire come. Per le persone come me questo é un momento stupendo, posso fare film come quello che ho fatto e godermelo. Ma i fumetti devono reinventarsi, altrimenti prima o poi qualcuno si potrebbe stufare dell'ennesimo reboot”.

Si parla anche di social network. Whedon spiega della difficoltà che ha a rapportarsi con questa tecnologia, e di come ci sia sicuramente del bene e del male in questi strumenti. Quello che però odio maggiormente é quella sorta di bomba d'odio che si crea ad ogni problema, basando tutto su reazioni semplicistiche a problemi complessi.

Arriva verso fine conferenza la fatidica domanda sul suo futuro, e su eventuali coinvolgimenti in futuri film Marvel.

Non so cosa farò in futuro, e non so se sarò coinvolti in nuovi film Marvel. Sicuramente ne parlerò con gli studios perché amo questi progetti. Però il mio spirito é simile a quello di Ultron con Visione: cancellare tutte la mia esperienza e ripartire da zero. Vorrei evitare di seguire sempre la stessa strada, legata troppo a concetti vicini a quelli dei fumetti che leggevo da piccolo”.

Data la sua predisposizione a raccontare la parte femminile in molte sue pellicole gli é stato chiesto quanto sia stato complicato questo tipo di lavoro all'interno di Age of Ultron.

Vedova Nera é il mio personaggio preferito. E' donna, fisicamente più debole rispetto agli altri, con abilità particolari e un passato decisamente oscuro. Ho pensato che inserire il suo personaggio fosse importante perché mostra le debolezze di un essere umano. Ne ho parlato con Scarlett e vi assicuro che non é stato semplice lavorare su di lei. Proprio per questo, anche inserire un lato romantico - che a molti non é piaciuto - mi é sembrato un elemento importante.”

Sull'ultima risposta di Whedon si é conclusa la conferenza stampa che ci ha permesso di scoprire qualcosa di più sul Whedon regista, ma anche e soprattutto uomo.

Ah si, gli é stato anche chiesto se é più forte Hulk o Thor…ovviamente Hulk.


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