Star Wars: Il Risveglio della Forza
di
Roberto Vicario
Attenzione: leggete questo approfondimento solamente DOPO aver visto il film. Contiene un corposo quantitativo di spoiler.
Nei giorni scorsi vi abbiamo proposto la nostra recensione di Star Wars completamente spoiler free. Come scritto all'interno dell'articolo abbiamo volutamente ignorato buona parte della trama, ma proprio per questo motivo, abbiamo dovuto tenere fuori dalla nostra analisi alcuni argomenti che dimostrano come il lavoro svolto da J.J. Abrams e gli altri sceneggiatori sia stato quanto mai soddisfacente nonostante la già sottolineata mancanza di originalità.
A distanza di qualche giorno dall'uscita ufficiale, vi proponiamo quindi un approfondimento (non chiamiamola seconda recensione, non ci piace) in cui analizziamo i pro e contro di una pellicola che sta letteralmente facendo discutere fan e non.
La forza di Guerra Stellari
Il lavoro messo nelle mani di J.J. Abrams é stato senza ombra di dubbio il più scottante che gli sia mai capitato nella sua carriera da regista. Dopo il flop della precedente trilogia, riportare in auge un prodotto come Star Wars non era un compito semplice. Guerre Stellari rappresenta, per milioni di persone, qualcosa che va al di là di un semplice film. Allo stesso tempo però da quel lontano 1977, anno di uscita di Una Nuova Speranza, di acqua sotto i ponti ne é passata parecchia e dopo aver saltato più di una generazione - sempre ripensando ai flop della precedente trilogia - era doveroso cercare di realizzare un prodotto che, oltre a soddisfare le aspettative della vecchia leva, andasse anche a coinvolgere un pubblico nuovo, cercando di non far pesare la mancanza di conoscenza dell'universo che ha preceduto questa uscita.
Partire da questo concetto, senza troppi pregiudizi, e coscienti di quello che deve comunque (anche) essere uno Star Wars moderno, aiuta sicuramente a comprendere meglio questo Risveglio della Forza. Un film, quello di J.J., che é sicuramente lontano dalla perfezione, probabilmente anche fragile sotto alcuni punti, ma che trasuda passione in ogni singolo fotogramma, mischiando il vecchio e il nuovo in maniera cosciente e rispettosa.
Non giriamoci troppo attorno. Il risveglio della Forza é un misto tra reboot e remake di Una Nuova Speranza. In particolare, la prima parte della pellicola ci introduce gli eroi con un timing e una scelta di situazioni che non possono non riportare alla memoria il film capostite della serie. J.J. strizza continuamente l'occhio all spettatore con dei personaggi che per attitudini ci ricordano Han, Leia e Luke. Rivisitati ovviamente in una chiave più dinamica e moderna.
Rey é una ragazza indipendente, forte, moderna. Non una Principessa Disney come molti hanno paventato, ma semplicemente un personaggio in linea con la scia di eroismo femminile che il cinema americano ha imboccato da qualche tempo. In lei si intravedono tutti i lati della forza, che probabilmente sbocceranno in maniera definitiva nel prossimo capitolo. Allo stesso tempo Finn é il classico personaggio pentito che da “mostro” si riscopre eroe. John Boyega é bravissimo nella caratterizzazione di questo passaggio, e siamo sicuri che anche lui, come Daisy Ridley, diventerà un pilastro di questa nuova trilogia.
A lasciare qualche perplessità in più é il ruolo di Poe Damoeron interpretato da Oscar Isaac che, anche a causa di alcuni buchi di sceneggiatura che subisce proprio il suo personaggio, non fa intuire molto bene quale sarà il suo ruolo all'interno di questa nuova trilogia. Fortunatamente ci sono ancora due film per riuscire a capirlo e apprezzare quello che a tutti gli effetti é un grandissimo attore.
Chiudiamo con la vecchia guardia che, grazie a J.J., si inserisce perfettamente all'interno di un contesto nuovo, moderno, dinamico, e lo fa senza sfigurare. Sorprende soprattutto Harrison Ford che oltre a dimostrare di saper ancora vivere in maniera perfetta il ruolo di Han Solo, riesce a sorreggere, con una performance magistrale, quasi l'intero film sulle sue spalle. A lui é anche affidato il momento di pathos maggiore, che lo congeda dalla saga in maniera onorevole. Un vuoto che sarà difficilissimo da colmare, soprattutto dal suo erede designato: Finn.
Arriviamo a parlare del lato oscuro, anche se di lato oscuro é davvero difficile parlare. Si, perché se é vero che i villain possono essere oggetto di una profondissima discussione, é allo stesso tempo corretto dire che in questo senso Abrams il rischio se lo é preso eccome. Kylo Ren é un personaggio acerbo, dall'enorme potenziale ma debole e ancora troppo influenzabile da rabbia e sentimenti. Ambisce a diventare come suo nonno - Darth Vader - ma il suo apprendimento sembra ancora lontano dall'essere completato. Tutta questa fragilità emerge nel momento in cui si toglie la maschera. Momento in cui si mostra in tutta la sua "umanità", e che nella seconda metà del film sgorga in maniera cristallina.
Ecco, siamo d'accordo con voi che non si tratta del miglior villain della saga, ma é anche vero che si percepisce un'aura di formazione che sicuramente verrà approfondita nel secondo episodio, se non addirittura nel terzo (ci arriverà?). Decisamente incomprensibile e lontano da qualsiasi forma di analisi il ruolo di Captain Phasma visto il suo utilizzo quantomeno discutibile.
Prima di chiudere l'analisi sul cast, spendiamo anche qualche parola sul Leader Supremo Snoke. Un personaggio che viene introdotto in maniera decisamente particolare, ed in questo caso davvero coraggiosa. Nelle scene che lo vedono protagonista si percepisce saggezza ed allo stesso tempo conoscenza di tutto quello che é successo prima di quello che viene raccontato nel film. A fronte poi di quello che pronuncia sul finale, sicuramente il suo ruolo all'interno di questa trilogia sarà molto importante. In sostanza il cast convince e la scelta fatta da Abrams é probabilmente la più semplice di tutte: trovare degni eredi in grado di offrire un futuro a Guerre Stellari, da questo non si scappa.
Il cast si muove poi all'interno di una giostra che rapisce gli occhi e il cuore dello spettatore. Lo fa in maniera un po "facile"? probabilmente si. Ma alla fine, quello che conta, é riuscire a far vivere l'emozione che l'universo di Lucas é in grado di trasmette. J.J. lavora su questo, ed ecco quindi arrivare una fotografia maestosa, coinvolgente, ricca di dettagli e di quella fantascienza quasi vintage fatta di animatronics e poca CGI. Personaggi, droidi, e luoghi che quasi possono essere toccati. Su tutti vale la pena citare BB-8 robottino che prende il posto di R2-D2, e che dimostra un'umanità superiore a quasi qualsiasi altro robot visto nella saga, dettando i tempi "comici" di cui é costantemente spalla.
Ci troviamo quindi davanti a situazioni che rielaborano quelle viste in Una Nuova Speranza dando loro una nuova visione, ma non cancellando allo stesso tempo quanto fatto in passato. Han Solo, il Millenium Falcon la stessa Princip...pardon, Generale Leia, entrano ed escono dallo schermo con disinvoltura, ma senza offuscare i nuovi eroi.
Abrams con le sue inquadrature, i suoi movimenti di camera ed il suo dinamismo ci offre dei momenti che letteralmente lasciano a bocca aperta, cosa che francamente non succedeva da tempo con la saga. Potremmo citare il primo inseguimenti con il Falcon di Rey e Finn, o lo socntro finale tra Rey e Kylo Ren, ma lasciamo che le immagini parlino per noi durante la visione. Certo, la seconda metà della pellicola pur non perdendo fascino sembra correre più velocemente della prima, lasciando ai più classici dei cliché il compito di intrattenere (colpo di scena a parte!) il pubblico.
Ma ripetiamo, il coraggio, all'interno di una pellicola assolutamente autoreferenziale, non manca. Non ci sono Sith o Jedi. Tutto si basa su personaggi che devono ancora formarsi aiutati da veterani che combatto, ancora, una guerra che probabilmente non gli appartiene più viste le perdite che hanno dovuto subire. Non c'é Luke Skywalker, e quando lo vediamo, é solamente per lasciar intuire quello che arriverà più avanti, e che relazioni ci potrebbero essere tra lui ed alcuni personaggi.
Tutti questi elementi, mescolati tra di loro, regalano un contesto che affascina per la sua nostalgia ma allo stesso tempo incuriosisce in ottica futura. Si poteva, volendo, fare qualcosa di più azzardato con questo prodotto, ma grazie anche ad una seconda visione, abbiamo percepito come molte battute e scelte visive vadano proprio nella direzione di una programmazione che fa sempre più gola ad Hollywood. La nostra speranza é che la tavola apparecchiata da J.J. Abrams venga, imbandita di leccornie cinematografiche da parte dei registi che arriveranno dopo di lui.
Il film, alla fine, come spesso accade, dividerà il pubblico (soprattutto quello dei fan) letteralmente in due. Può essere un prodotto che alla fine non piacerà? Assolutamente si, come avrete intuito i motivi per lamentarsi ci sono eccome. E' un buon prodotto? Anche in questo caso la risposta é si. Abrams gioca con i sentimenti ma lo fa in maniera onesta, e alla fine intrattiene.
Star Wars, in fondo, é sempre stato così. Quando un film va oltre lo stesso concetto che si da ad una pellicola, si espone ad una serie di variabili che sono davvero difficili da immaginare. La nostra speranza é quella che indipendente dal vostro pensiero, siate comunque riusciti ad emozionarvi un pochino sul main theme di John Williams che fa sfondo a delle scritte gialle che scorrono sullo schermo del cinema. E se non ci siete riusciti voi, provate ad immaginare che con un prodotto del genere riusciranno a farlo, per la prima volta, tanti bambini che ben presto diventeranno fan. Lunga vita a Star Wars.