Come James Gunn sceglie la musica e altre curiosità su Guardiani della Galassia 3

Il cast di Guardiani della Galassia racconta come è stato girare un che per molti è stato un addio: segreti e curiosità dal set del Volume 3.

James Gunn indossa una T-shirt nera con lo slogan “Lylla & Rocket & Floor & Teefs” alla presentazione alla stampa del suo ultimo film in casa Marvel. Chi ha visto Guardiani della Galassia Vol. 3 coglierà subito il riferimento. Il produttore e capo dei Marvel Studios Kevin Feige indossa invece come da tradizione il cappellino promozionale della pellicola, il resto del cast presente è elegantissimo.

Mentre si ripercorre l’esperienza sul set del film che per molti è stato un addio all’universo Marvel, l’umore è esuberante, su di giri: si ride, si scherza tantissimo. È palpabile l’intesa e l’amicizia tra i presenti, non è difficile credere ai loro racconti di un gruppo affiatato sul set e fuori.

L’unico un po’ triste sembra Chris Pratt. L’attore, già molto popolare prima di interpretare Starlord, non ha problemi a spiegare quanto stia tentando di vivere lo stop a questa saga in maniera piena, senza rimpianti, anche se le emozioni per lui e per tutti sono tante.

Ecco tutte le curiosità sulla lavorazione di Guardiani della Galassia Vol. 3 raccontate dai presenti alla conferenza stampa di presentazione:

  • James Gunn - regista
  • Chris Pratt - Peter Quill / Starlord
  • Will Poulter - Adam Warlock
  • Chukwudi Iwuji - L’Alto Evoluzionario
  • Karen Gillan - Nebula
  • Pom Klementieff - Mantis
  • Sean Gunn - Kraglin
  • Maria Bakalova - Cosmo
  • Kevin Feige - produttore **

Come James Gunn sceglie la musica e altre curiosità su Guardiani della Galassia 3

Tre film, dieci anni: cosa avevi pianificato sin da subito e cosa hai creato strada facendo?

James Gunn - Lo svolgimento della storia, dal suo inizio fino al finale che vedrete in Guardiani della Galassia Vol. 3, l’avevo abbastanza chiaro in testa sin da quando ho cominciato a lavorare al primo film. Ovviamente poi strada facendo si è aggiunta tutta la mia esperienza lavorativa e umana. Quel che non potevo sapere allora è quanto mi sarei affezionato a questo gruppo di lavoro, che legami si sarebbero creati tra di noi. I ricordi a cui sono più affezionato relativi ai Guardiani della Galassia non sono le prime né gli incontri con la stampa, ma il stare insieme sul set, le pause divertenti tra una scena e l’altra, loro che danno il massimo, Karen che dice qualcosa di buffo…cose di questo tipo.

Ti mancheranno questi personaggi?

James Gunn - Le persone non mi mancheranno perché il gruppo formato dai presenti lo annovero tra i miei amici e farò in modo di incontrarli ancora. Per i personaggi invece sì, mi mancheranno molto, solo loro molto legato. In particolare Rocket: sarà di certo quello di cui sentirò di più la mancanza.

Come scegli la musica per i tuoi film?

James Gunn - Ti devo confessare che ora sento una grossa responsabilità. Alcuni degli artisti che ho scelto in passato mi hanno detto che è stata una cosa che ha cambiato loro la vita, improvvisamente milioni di persone ascoltavano la loro musica. Per me la stella polare rimane dare alle persone e al film della buona musica. In questa pellicola ci sono alcuni dei pezzi che amo di più.

Nei primi film ci sono stati precisi limiti di genere e di epoca, mentre il Volume 3 mi ha dato la libertà di muovermi dagli anni ‘70 ad ogni, spaziando al di fuori del pop. Tanta libertà però mi ha messo sotto pressione, perché le possibilità erano infinite, davvero. Poi ci sono canzoni che ho sempre, sempre in lista ma non riesco ma a trovare la scena giusta in cui utilizzarle. Una di queste è Cruel to be Kind di Nick Lowe.

Kevin, cosa ti ha lasciato questa trilogia?

Kevin Feige - Abbiamo avuto tante trilogie nel MCU, quindi mi sono chiesto anche io perché la fine di questa susciti emozioni così differenti. Credo dipenda dal fatto che, rispetto a quella degli Avengers o quella di Tony Stark, quella dei Guardiani fa storia a sé, a parte la breve parentesi sulle Gemme dell’infinito. James voleva un film sulle avventure spaziali, con la grandezza dello spazio…e ha funzionato. Sono molto orgoglioso del risultato ed è tutto merito di James.

In questo film per esempio c’è un scena di Chris che guida un’auto insieme ad altri personaggi e in qualche modo mi è sembrato di stare guidando con i miei amici, di essere anche io nell’abitacolo con loro…questa è la bravura di James.

Kevin, avete messo sul tavolo l’opzione di uccidere qualche personaggio?

Kevin Feige - In passato, per i primi due film. se ne è discusso. Stavolta no, la priorità era di arrivare alla conclusione di un’era e portare a compimento il viaggio di tutti i personaggi.

Come James Gunn sceglie la musica e altre curiosità su Guardiani della Galassia 3

Chris, in questo film Peter non se la passa troppo bene per via di quanto successo a Gamora…

Chris Pratt - In Guardiani della Galassia Vol. 3 Peter non è il ragazzo scanzonato che se ne andava in giro ballando con il suo Walkman per la galassia. Nel film Dax gli fa un discorso molto toccante che in realtà è stato suggerito da Mantis e che inquadra bene la situazione. Peter finora è saltato da donna a donna, come da una foglia di loto all’altra, rimanendo sulla superficie della sua vita. Ora è arrivato il momento d’imparare a nuotare nello stagno, rimanendo in metafora. Penso sia una condizione in cui tanti di noi finiamo per trovarci, sia in famiglia, sia sul lavoro. Alla fine Peter era felice sono in apparenza, erano tutte stronzate. Quando trova i Guardiani, quando intreccia una relazione romantica con Gamora, mette a fuoco quanto sia sempre stato alla ricerca di sé stesso, della sua identità. Durante questo processo deve fare anche i conti con il fatto che molte delle persone che gli erano vicine sono morte. È dura per Peter.

Per te quanto è stato duro fare tre film con James? Ne faresti altri tre?

Chris Pratt- Certamente, sì, prenderei l’occasione al volo. Fare film è divertente, se poi li fai con persone che ti piacciono è ancora meglio. Il punto è quanto sia divertente il viaggio, perché a volte la destinazione…beh, è un film che poteva riuscire meglio. Anche quando succedere questo, alla fine ti sei trovato con persone sul set e hai lavorato duro. Con James si dividono sempre i set migliori.

Karen, la tua Nebula è forse il personaggio che ha avuto l’arco narrativo più complesso. Dov’è arrivata adesso nel suo viaggio personale?

Karen Gillan - La sua evoluzione è di certo una delle più lunghe e complesse. Credo che Nebula continui a essere coerente con il suo modo di essere un po’ distaccato, ma si vede anche come sia più disponibile a relazionarsi agli altri personaggi. Sì, penso che a modo sua sia più gentile.

Come è stato riunirsi con gli altri Guardiani?

Karen Gillan - È stato bello, ormai c’è una certa familiarità non solo con gli interpreti ma proprio con i personaggi. Nebula mi ha aiutato a capire cosa significhi avere sorelle o fratelli perché io sono figlia unica. È stata un’esplorazione interessante, diciamo così, ora ho molto più rispetto per chi ha fratelli e sorelle.

Pom, il tuo personaggio è uno dei più amati dai fan. Cosa ti ha portato come attrice e personaggio interpretare Mantis?

Pom Klementieff - Mi ha cambiato la vita. Non riesco a pensare a Mantis senza pensare al lavoro fatto con James. Lui una volta mi ha detto che Mantis è il collante che tiene insieme il gruppo dei Guardiani. Per me è stato molto divertente essere empatica e anche un po’ stramba, devo dire che mi viene molto naturale.

Come personaggio poi Mantis è molto cresciuta. All’inizio aveva delle movenze con le braccia che ricordavano un po’ quelle degli insetti…o di Mr Burns dei Simpsons (ride). Più passa del tempo con i Guardiani, più impara a comportarsi in modo “umano” e a essere a suo agio vicino agli altri. In questo film è decisamente più sicura di sé. Nei fumetti poi Mantis è molto più simile a tanti altri personaggi femminili Marvel, mentre James l’ha resa unica.

James Gunn - Penso sia fantastico che ci sia un potere come quello di Mantis, differente dal solito uomo macho o dalla ragazza super tosta che arrivano in scena e distruggono tutto. Mantis invece ha dalla sua il potere delle emozioni…è fantastico.

Come James Gunn sceglie la musica e altre curiosità su Guardiani della Galassia 3

Sappiamo che James vi fa sentire la musica sul set. A te aiuta?

Pom Klementieff - Molto. C’è stato un momento in cui stavamo girando per le strade di Brooklyn, vestiti coi costumi dei Guardiani, camminando in slow motion e guardando dritto in camera, con la musica sparata a volume altissimo…voglio dire, è stato pazzesco!

Kraglin all’inizio era solo un personaggio comico di contorno, mentre ora è qualcuno di fondamentale, un pilastro, la persona fidata che chiami quando hai bisogno di un favore.

Sean Gunn - Il mio viaggio è stato molto simile a quello di Kraglin, sai? All’inizio era solo lì a dare a una mano, il sottotesto era: “ciao, sono il fratello di James”. Il cast però mi ha accettato e io, come Kraglin, ho imparato perché appartengo a questo gruppo.

Dicci qualcosa della relazione di Kragling e la cagnolina Cosmo?

Sean Gunn- Sono Frienemies, amici con una forte di rivalità.

Chukwudi, che reazione hai avuto quando James Gunn ti ha preso come L’Alto Evoluzionario?

Chukwudi Iwuji - Hai presente quel meme di Homer con lo sguardo spalancato sul vuoto? Ecco. Io ero sul set, stavo girando e James mi fa: “non so quali impegni tu abbia già in agenda, ma vorrei interpretassi l’Alto Evoluzionario”. Voglio dire, quali impegni potevo avere? Lui la dava già come una cosa fatta, ma io non ne ero così convinto e ho passato sei settimane ad angosciarmi in attesa di ulteriori sviluppi. Ho gioito veramente solo quando abbiamo fatto il primo screen test ed è andato bene. James mi aveva detto che non c’erano problemi, che Kevin era d’accordo, ma io non riuscivo a crederci.

Come è stato calarsi nel modo di ragionare e vivere dell’Alto Evoluzionario, un genio che non ha remore nel fare esperimenti crudeli su altre creature viventi?

Chukwudi Iwuji - Uno dei primi particolari che viene dato nella sceneggiatura di questo personaggio è che ascolta l’opera. Ho cominciato subito ad ascoltare le mie arie preferite, alcune le ho girate a James e dà lì è partita la mia costruzione del personaggio. Ho immaginato questo scienziato pazzo che ascolta per tutta notte le arie dell’opera, che non riesce a dormire, quasi come Enrico IV in Shakespeare che ha un intero monologo mentre vaga di notte per le stanze del suo castello.

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Will, tu sei la novità di questo film. Dicci tutto.

Will Poulter - All’inizio ero nervosissimo, perché ancor prima di essere preso come Adam Warlock ero un grande fan della saga. Non mi ero mai immaginato di finire per essere parte del gruppo. Il team di questo film è davvero fantastico, non solo per quanto riguarda gli attori ma anche i tecnici. C’è un affiatamento che si vede raramente.

Come hanno reagito la famiglia e gli amici quando gli hai detto che saresti stato nel nuovo film dei Guardiani della Galassia?

Will Poulter - Nella mia famiglia sono quasi tutti medici, i veri supereroi…sì, io sono stato una profonda delusione (ride). Mia mamma e mio papà erano gli unici a non conoscere la saga e si sono subito guardi i primi due film uno dietro l’altro per capire meglio a cosa andavo incontro (ride).

Maria, tu invece ricevi una chiamata, scopri di essere nel nuovo film di James Gunn… ma sei un cane, Cosmo. Eri eccitata?

Maria Bakalova - Certo, ancor più di un ruolo “normale”, anche se mentre facevo il provino mi chiedevo come avremmo fatto in concreto a girare. È la prima a dire il vero che ricevevo la chiamata formale “hai avuto la parte” e ho cominciato a saltellare. Poi sul set ero comunque io, anche se con la tuta per rilevare i movimenti. Per interpretare un cane ho deciso di immaginarmi di nuovo bambina, stimolata da tutto, contenta anche per le piccole cose.

Dicci la verità: quando andavi in giro osservavi i cani per fare meglio il ruolo? E che indicazioni ti ha dato James sul set?

Maria Bakalova - Sincera? Sì, osservavo con attenzione i cani (ride)

James Gunn - Ho passato più tempo con Maria che con chiunque altro. Non ha una parte così rilevante, ma tutti i giorni arrivava tra i primi sul set e, finite di girare le sue scene, stava lì seduta dietro di me. È evidente quanto le piaccia stare sul set ed è una persona fantastica con cui condividere del tempo insieme.