Assassinio a Venezia: le star italiane s’improvvisano detective sul red carpet del film

Il nostro reportage dal red carpet dell’anteprima italiana di Assassinio a Venezia: chi c’era, com’era vestito e cosa ci ha raccontato.

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Anche la natura ha dato una mano alla splendida organizzazione dell’anteprima italiana di Assassinio a Venezia a Milano. Per presentare al pubblico il nuovo film diretto da Kenneth Branagh con protagonista la sua versione di Hercule Poirot, 20th Century ha scelto le sale maestose e ricche di storia del Museo Bagatti Valsecchi, situato nel cuore del quadrilatero della moda milanese.

Ai figurati in vestiti d’epoca, alle videoproiezioni a tema con il film e alle sale illuminate a luce di candela si sono aggiunti anche i tuoni: quelli veri, del temporale in corso all’esterno. Un abbinamento magico, perfetto: nel film infatti Poirot rimane bloccato con alcuni sospettati di omicidio in Palazzo delle Lacrime a Venezia, a causa di una tempesta che rende inagibili i canali di Venezia. Potete già leggere la nostra recensione di Assassinio a Venezia in anteprima.

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Eleganti e preparatissimi a investigare insieme a Hercule Poirot erano anche i vip di casa nostra, che hanno calcato un red carpet più atmosferico che mai nelle stanze ricolme di dipinti, arazzi e armature del Museo Bagatti Valsecchi. Il dress code richiedeva un outfit anni ‘40 (il film è ambientato nel 1947 nella Venezia post Seconda guerra mondiale) e loro non hanno deluso.

Ad aprire le danze è stata Gaia Bermani Amaral, modella, attrice e di recente scrittrice, che ci confida: “Da quando sono riuscita a pubblicare un libro, più per la precisione un thriller, guardo ai gialli con occhi diversi. Sono davvero curiosa di seguire la nuova avventura di questo eroe del giallo classico rivisto in chiave tanto moderna, senza dimenticare che sono davvero eccitata al pensiero di vedere il mio amico Riccardo al fianco di grandi star come Tina Fey e Michelle Yeoh, diretto da un nome importante come Kenneth Branagh”.

Orgogliosissimo del ruolo internazionale di Riccardo Scamarcio, che nel film interpreta l’ex poliziotto che fa da guardia del corpo a Hercule Poirot, è anche Riccardo Ricciardulli. Il regista ha lavorato con l’attore sul set di L’ultimo paradiso e si è mantenuto in contatto con Scamarcio, che gli ha raccontato la sua avventura sul set di Assassinio a Venezia: “Io gli faccio un grande in bocca al lupo. Riccardo l’ho sentito mesi fa. Stava girando a Londra, era davvero eccitato ed emozionato di poter far parte di un cast così importante e internazionale. Personalmente credo che ci vogliano più film come questo, che intrattengano le persone. Non di solo Oppenheimer e Barbie vive il botteghino. Ogni tanto un bel giallo all’inglese, magari con un brivido horror, è l’ideale”.

Assassinio a Venezia: le star italiane s’improvvisano detective sul red carpet del film

La pensa così anche l’attore e modello Luca Vetrone, fisico statuario perfettamente incorniciato da una giacca argentata e scintillante. Per rispettare il dress code alla lettera, si è anche tirato il ciuffo all’indietro. Scherziamo con lui sul fatto che sembri pronto a seguire la strada di Scamarcio e lui ci confida: “Mi piacerebbe davvero tanto, infatti sto studiando seriamente l’inglese e la recitazione in lingua straniera per fare in modo che, se e quando arriverà la chiamata, non mi sfugga un’irripetibile occasione internazionale. Se accetterei un ruolo da Kenneth Branagh in un film come questo? Assolutamente sì, mi andrebbe bene anche fare il personaggio che viene ucciso a inizio film…alla fine è sempre un po’ al centro della scena per via dell’investigazione no? Farei anche l’assassino. L’importante è avere modo di avere una chance come quella di Riccardo, che non vedo l’ora di vedere all’opera. Sono sicuro che darà il meglio”.

Si calano nell’universo del giallo classico anche le content creator Alessandra Gilioli e Stephanie Bellarte, che calcano il red carpet in coppia, come delle vere detective. Loro però si sentono più…assassine, un duo letale! Alessandra commenta ironica e divertita: “In un giallo all’inglese io sarei indubbiamente l’assassina. Certo con questa chioma rosso fuoco non passo inosservata, ma è proprio quella la mia arma segreta: sono troppo vistosa, troppo ovvia. Svierei ben presto da me ogni sospetto”. Continua Stephanie: “Io con i gialli e le detective stories ho davvero un’affinità. Il 90% delle volte indovino chi è l’assassino, che cosa succederà. Se fossi un personaggio della Christie sarei probabilmente la detective che si scopre poi essere l’assassina.”

La speaker radiofonica Rosaria Renna è la più preparata di tutti, e spiega: “Sin da piccola ho letto avidamente tutti i romani di Agatha Christie, credo di averli finiti tutti prima di compiere 15 anni. Questa versione di Poirot svecchiata e modernizzata la sto seguendo con molto interesse e devo dire che mi convince, baffoni inclusi! Mi piace questo Poirot più coinvolto a livello emotivo, più sanguigno e prestante. Spero solo questo terzo film non sia così horror come annunciato nelle recensioni del film, che non ho resistito e ho subito letto”.