ILL è un horror realistico in prima persona che non si limita a spaventarti: cerca di distruggerti psicologicamente, un morso alla volta. Ambientato in un’enorme struttura di ricerca ormai fuori controllo, ti spinge a lottare per ciò che hai di più caro, mentre un male sconosciuto deforma tutto ciò che tocca. Ogni corridoio è una trappola emotiva, ogni incontro un promemoria che la sopravvivenza non è garantita.
Dietro questo incubo ci sono veterani dell’horror, con esperienze al fianco di registi e produzioni come Longlegs, Until Dawn, It: Welcome to Derry e V/H/S/Beyond. Ma qui il linguaggio è interattivo, e il loro obiettivo è chiaro: scavare nella tua coscienza finché non trovi qualcosa che non volevi vedere.
La violenza in ILL è disturbante e clinicamente precisa. Mostri abietti si smembrano sotto i tuoi colpi, tra ossa esposte, tessuti lacerati e urla che ti rimangono addosso, grazie a un audio binaurale che ti immerge nel dolore. Ma non basta sparare: le armi sono corpi da governare, soggette a fisica, malfunzionamenti e modifiche. Ogni colpo pesa, ogni caricatore conta.
Anche l’ambiente è vivo e ostile: la fisica avanzata trasforma ogni oggetto in un potenziale alleato o nemico, e persino i nemici reagiscono all’ambiente con spaventosa coerenza. Gli enigmi si intrecciano al caos e la tua strategia può influenzare direttamente il comportamento delle creature.
In questo labirinto di carne e acciaio, la tua unica certezza è che qualcosa ti osserva. E prima o poi, arriverà.