Sony WF-1000XM5 in prova - Il true wireless dà spettacolo

Forma e contenuto per un progetto che ha sorpreso sotto molteplici aspetti, tra qualità sonora e tecnologia smart

Sony WF1000XM5 in prova  Il true wireless dà spettacolo
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Il contrasto tra lucido e opaco dona ai nuovi auricolari un aspetto più raffinato e sofisticato rispetto ai modelli precedenti. Forma e posizione all'interno della custodia li rendono estraibili senza particolari difficoltà.

Una volta indossati la sensazione è subito confortevole e naturale rispetto ai più corposi M4, dove gli M5 sono più piccoli del 25% e più leggeri del 20%. Una sensazione di leggerezza che si percepisce maggiormente durante l'uso, facendo sentire il suono e non l'ingombro. Anche la custodia è stata ridimensionata del 15%, comodamente portatile e con ricarica wireless. Certifica IPX4 e refrattarietà a sudore e gocce di pioggia.

Rivista e ampliata l'offerta dei cuscinetti auricolari in schiuma con una quarta misura extra-small, che si aggiunge a small, medium e large, così come è stata ridotta la parte di plastica rigida sotto la schiuma, rendendo i cuscinetti più morbidi e adattabili. Sony stessa afferma che il nuovo mix di elementi contribuisce a limitare il disturbo nella fascia delle alte frequenze, aumentando il potenziale nella complessa operazione di cancellazione del rumore.

In tal senso gli M5 dispongono di 6x microfoni e 2x processori distinti (“HD QN2e” e “V2”) che lavorano in sinergia rilevando il suono ambientale. Sempre secondo Sony l'intervento è migliorato anche nell'eliminazione dell'ingerenza alle basse frequenze, così come gli elementi di disturbo provenienti da un tipico environment urbano. Cambio di strategia anche nella posizione dei microfoni al fine di renderli meno vulnerabili rispetto a condizioni di vento forte.Proprio la cancellazione del rumore (ANC) nelle M5 è ulteriore discriminante rispetto ai passati progetti Sony. Un livello di isolamento subito notevole, evidentemente per la presenza di microfoni più efficaci, così come l’uso di maggiore silicio. Al netto della migliore posizione possibile, così come del più adatto cuscinetto, il confronto con altre unità di eccellenza resta relativamente marcato. Siamo per esempio mezzo gradino sopra la resa delle Technics EAH-AZ80 quanto a isolamento massimo, mentre la sensazione è quella di un risultato simile quando si seleziona l'ascolto ambientale.

Quanto alla calzata e all'uso quotidiano, la forma delle M5 necessita una minima dimestichezza, dopo aver selezionato i cuscinetti in schiuma sulla scorta delle proprie necessità. Rispetto a molta della migliore concorrenza Sony mantiene un notevole vantaggio nella qualità dell'audio, in virtù dei driver da 8,4 mm, con significativo passo avanti a confronto di quelli da 6 mm delle M4. Da subito il feedback è quello di una superiore fedeltà tonale e una migliore resa della gamma dei bassi in virtù di una superiore gestione del segnale e una inferiore distorsione armonica.La presenza del codec LDAC (assente l'aptX) favorisce la qualità tout-court, come sempre a patto che l'hardware esterno si preoccupi di un pari transito dei dati e non sia sbilanciato verso l'affidabilità della connessione Bluetooth. A contribuire alla sostanza musicale ci pensa il "DSEE Extreme" (Digital Sound Enhancement Technology), che interviene sulla compressione del suono e la potenziale perdita di informazioni restituendo maggiore forma e un risultato più vicino a quello del segnale di partenza. Gli ascolti musicali hanno rivelato un'ottima estensione tonale, ma soprattutto nel caso di brani Rap o R'nB ci si potrebbe ritrovare con il desiderio di ulteriore corposità in gamma medio-bassa.

Sony afferma di aver usato oltre 500 milioni di campioni vocali(!) per allenare l’algoritmo AI di intelligenza artificiale delle M5, in modo da riconoscere e isolare la voce da ogni tipo di rumore ambientale. A ciò si aggiunge anche un sensore di conduzione ossea, che rileva le vibrazioni dando un’ulteriore conferma ai dispositivi che sta realmente parlando chi li indossa. In tal senso sorprende quanto siano smart gli  auricolari: è sufficiente trovarsi in conversazione immersi nei rumori di una città, o peggio ancora presso una stazione ferroviaria o un aeroporto con ripetuti annunci. 

Tramite l'ASC (Adaptive Sound Control) la cuffia rileva ciò che si sta facendo, quando si è fermi e circondati o meno da un ambiente caotico, così come per le attività di routine, viene attivata una diversa equalizzazione del suono e gestione dell'isolamento. Al netto di un utilizzo quotidiano di circa un paio di settimane è stato possibile percepire il diverso adeguamento in tempo reale e la notevole reattività del sistema.

L'audio spaziale o “360 Reality Audio” con Head Tracking è un'altra interessante funzione che agli utenti Android regala una bella sensazione di ambientazione all'interno della scena sonora. Con le M5 è stato aggiunto il supporto per il tracciamento della testa che funziona con app video compatibili come per esempio YouTube o Netflix. Occorre abilitare il tracciamento della testa nelle impostazioni Bluetooth, poi c’è un breve processo di ottimizzazione nell’app di Sony che usa la fotocamera del telefono per assicurarsi della resa sonora.

Una volta operativi l'Head Tracking riconosce il movimento della testa rispetto al punto di visione adeguandone la presenza sonora proprio come se ci si trovasse a un ascolto dal vivo. Qui in alcuni casi abbiamo riscontrato il mancato riconoscimento del cambio di posizione della testa, ma all'interno di tale ambito è facile immaginare la necessità di ulteriori perfezionamenti e aggiornamenti firmware.

L'app "Sony Headphones Connect" è disponibile per Android e iOS, e consente varie personalizzazioni a partire dal monitoraggio dell'attività in corso come il livello del volume e la durata d'uso. Si può scegliere di abilitare i gesti della testa per governare le chiamate o una funzione di riproduzione automatica. Interessante la funzione “Quick Attention”, dove tenendo premuto l'auricolare (sinistro predefinito) si abbassa il volume ed è possibile l'ascolto ambientale. “Quick Access” invece per l'accesso rapido al servizio musicale preferito, al momento possibile ai servizi Endel e Spotify, ma non è escluso che in futuro possa allargarsi la platea dei servizi streaming.

L'autonomia è notevole, con ANC attivo e senza altre funzioni come DSEE o 360 Spatial Audio e dando priorità alla qualità del suono, tra musica e una mezza dozzina di telefonate siamo arrivati a superare le 8 ore nell'arco della giornata. Considerando che bastano 3' minuti per aggiungerne circa 60' di ascolto, che è incluso il wireless charging QI (anche da XPERIA compatibile) con autonomia massima dichiarata di 24 ore con ANC disattivo, siamo di fronte a un risultato di eccellenza. La speranza quella che, rispetto alle M4, la quantità di energia incamerabile resti tale almeno per i primi anni d'uso, senza risentire di un eccessivo degrado. Ultima nota di merito certo non in ordine di importanza, gli auricolari WF-1000XM5 sono realizzati utilizzando svariata plastica riciclata, mentre la confezione è realizzata al 100% in materiale cartaceo.

A conti fatti, una volta abituati al diverso approccio nel design legato non solo all'estetica ma anche all'efficienza meccanica e musicale, ci si ritrova con un sistema true wireless comodo e divertente. Ha sorpreso l'ANC, la capacità di modularlo assieme ad altre funzioni in base al contesto in cui ci si trova, le chiamate hanno una resa notevole.

A livello musicale chiarezza e dettaglio non mancano, ci sarebbe piaciuta più sostanza nei bassi ma la firma sonora sa distinguersi. Ha sorpreso anche la longevità d'uso nell'arco di comuni giornate in cui impegnare le cuffie in diversi ambiti tra streaming video e audio, gaming, conversazioni o anche solo per limitare i rumori esterni mandando in playback del rumore bianco con ANC attivo.