True Detective: Night Country, la recensione senza spoiler della stagione-bomba con Jodie Foster

Alla scoperta di True Detective: Night Country, la serie con Jodie Foster e Kali Reis che non potete perdervi

di Chiara Poli

Il 2024 ci riporta indietro, a quel capolavoro della prima stagione di True Detective, con i detective Rusth Cohle (Matthew McConaughey) e Marty Hart (Woody Harrelson) impegnati in un’indagine che avrebbe cambiato per sempre anche le loro vite private.

Nic Pizzolatto lascia il posto a Issa López, regista, sceneggiatrice e produttrice che crea un filo ideale fra le avventure personali e lavorative di Liz Danvers (Jodie Foster) ed Evangeline Navarro (Kali Reis) e quelle dei detective Cohle  e Hart (Harrelson) che hanno scritto la storia della TV esattamente dieci anni fa.

True Detective: il nostro podcast sulla serie

True Detective 4: Night Country (in esclusiva su Sky e NOW dal 15 gennaio) è una serie con tanti livelli di lettura, che scava sotto la superficie del ghiaccio in un’indagine sulla scomparsa improvvisa di 8 scienziati da una stazione di ricerca in Alaska fino ad arrivare al cuore stesso della Terra. Una terra che è stata sottratta ai legittimi proprietari, sfruttata e devastata per fini economici, resa sterile dall’odio.

Come nella prima stagione di True Detective, scopriremo due città. Una che vive alla luce del sole e una che regna nell’oscurità, nel segreto, sepolta sotto l’orrore.

La trama di True Detective 4: Night Country

Un altro elemento che lega Night Country alla prima stagione è la caratterizzazione dei protagonisti. Due detective che certamente non rispettano gli standard televisivi a cui siamo abituati.

Liz Danvers è minuta, ma mentre la conosciamo impariamo che la sua forza le ha permesso di sopravvivere a una vita difficile. Il suo aspetto non deve trarci in inganno: Danvers è sicura di sé, determinata, forte e indipendente. A volte fin tropo dura, soprattutto con i suoi cari, ma fermamente convinta che sia l’unica strada praticabile per i risultati a cui mira.

Evangeline Navarro ha due piercing nelle guance, che evidenziano le sue fossette, e folti, lunghi capelli neri. Ma non è la donna che ci saremmo aspettati. Alta, muscolosa, con un fisico statuario che fa pensare a quanto abbia lavorato per costruirselo, Navarro ha un approccio molto diverso da quello di Danvers. Soffre con e per le vittime dei crimini su cui indaga, ha una grande empatia e il suo approccio mostra una componente spirituale che Danvers nemmeno concepisce (e deride).

Mettere insieme due donne del genere significa creare dei contrasti a prescindere dai trascorsi fra le due protagoniste, ma anche dare alle indagini un’ottica molto più vasta e variegata. La prospettiva, si sa, è tutto in una storia investigativa. E l’unione di due prospettive così diverse fa la differenza. Anche quando si pensa che le due detective seguano punti di vista inconciliabili.

Il tema è ricorrente: mettere da parte i pregiudizi e provare a indossare, anche solo per un attimo, giusto il tempo di ascoltarli parlare, i panni degli altri significa arricchirsi dal punto di vista culturale, personale, professionale. A patto, naturalmente, che chi ascoltiamo sia degno della nostra attenzione. Perché su una cosa Night Country, Danvers e Navarro non scendono mai a patti: non tutti meritano una seconda occasione. Qualcuno non ne merita nemmeno una.

L’Alaska è dura, difficile, una continua sfida alla sopravvivenza. Ma è anche magica, suggestiva, emozionante. Ecco, Davners e Navarro sono così. Rappresentano i due aspetti di una terra al tempo stesso inospitale ma piena di attrattive. L’Alaska viene trasformata in un vero e proprio personaggio, che unisce le caratteristiche dei due personaggi protagonisti. In questo modo, Night Country si spinge oltre una complessa indagine di polizia e arriva a toccare il cuore di molte questioni. Tutte questioni attuali, scottanti, immortali.

Con momenti spaventosi, colpi di scena che vi terranno col fiato sospeso e con l’atmosfera suggestiva dei ghiacci, True Detective: Night Country vi terrà incollati allo schermo, episodio dopo episodio, fino a farvi riflettere su tematiche che ci vengono sottoposte ogni giorno in modo retorico e ripetitivo. Ma che in una serie TV, pensate un po’, arriveranno a toccare il vostro cuore di appassionati e di esseri umani.