I delitti del Barlume - Con Gatta da pelare si torna alle origini

A Pineta, Cioni e Govoni devono vedersela senza "mamma" Fusco

I delitti del Barlume  Con Gatta da pelare si torna alle origini

Il secondo episodio di questa nuova stagione de I delitti del Barlume, in onda lunedì 20 gennaio su Sky e disponibile on demand e su NOW, segna un importante ritorno alle origini: per la prima volta dopo tanto tempo, il Viviani (Filippo Timi) torna a indagare su un crimine. Proprio come faceva all’inizio della saga, contribuendo al suo successo.

La trama di Gatta da pelare

I delitti del Barlume - Con Gatta da pelare si torna alle origini

Dopo gli sviluppi di Non è un paese per bimbi, Vittoria Fusco (Lucia Mascino) - con l’inatteso ospite a bordo, il questore Tassone (Michele di Mauro) - arriva in Montenegro per catturare Anna Rusic (Melissa Anna Bartolini). Mentre i due si destreggiano fra rapimenti, proposte di matrimonio e gli immancabili pranzi, a Pineta i nostri Cioni (Daniele Marmi) e Govoni (Guglielmo Favilla) devono cavarsela da soli quando un uomo viene ritrovato morto in casa sua. Si tratta di un omicidio? Di un suicidio? Toccherà ai due agenti, non poco in difficoltà nel gestire la chiassosa famiglia della vittima, condurre le indagini con l’aiuto di un redivivo Viviani che, dopo aver cercato inutilmente di convincere Carmine (Francesco Rossini) a vendere capre e terreno, lascia i bimbi a guardia degli animali per tornare a Pineta e indagare sul crimine, aiutando i due agenti in difficoltà.

L’atteso ritorno alle origini

I delitti del Barlume - Con Gatta da pelare si torna alle origini

Ne è passata, di acqua sotto i ponti. La partenza per l’Argentina, la scoperta dell’esistenza del fratellastro Beppe (Stefano Fresi), poi la battuta di caccia e l’arresto di Carmine, fino all’esilio - si fa per dire - in montagna a badare alle capre: Massimo Viviani - anche per far fronte ai molteplici impegni del suo interprete Filippo Timi - ha avuto anni movimentati. Ma finalmente, approfittando dell’assenza del commissario Fusco, torna a fare “il suo lavoro”: collaborare in modo essenziale alle indagini sui crimini commessi a Pineta. Essenziale soprattutto per via dell’adorabile goffaggine di Cioni e Govoni, i nostri due “agenti-slash-detective” che ci fanno sempre tanto divertire e lasciano ampio spazio alle intuizioni del Viviani , coadiuvato dall’immancabile Emo (Alessandro Benvenuti).

Per la prima volta, siamo ufficialmente orfani del Rimediotti, uscito di scena dopo la morte del suo interprete Marcello Marziali il 1° dicembre 2023 ma con un destino - la bella vita in un Paese lontano, al caldo - che rende omaggio proprio al Marziali: una vacanza senza fine.

Un cast affiatato che diverte e si diverte

I delitti del Barlume - Con Gatta da pelare si torna alle origini

Il divertimento che scaturisce da ogni episodio de I delitti del Barlume si deve, naturalmente, anche alla bravura del cast. E alla chimica che lo unisce dopo tanti anni, trasformandolo in una vera e propria famiglia che, stavolta con Gatta da pelare ancora più che in altre occasioni, si rivolge direttamente a noi, il pubblico che la segue, rendendoci partecipi delle loro avventure.

Se Non è un paese per bimbi era costruito come un grande omaggio ai fan, anche per celebrare l’addio ufficiale al buon Rimediotti, Gatta da pelare celebra il meccanismo ben rodato che diverte e fa divertire.

Le dinamiche che regolano i rapporti fra i personaggi diventano occasione per la creazione di gag - impagabile il Pasquali (il sempre fenomenale Corrado Guzzanti) che senza alcuna vergogna cerca di circuire Susanita (Angelica Lucia Lopez Monsalve), la quale naturalmente a sua volta ha già circuito il sindaco, e da un pezzo.

Come Tassone va in brodo di giuggiole, perdendo ogni barlume (appunto) di razionalità di fronte alla sua amata Anna, allo stesso modo fa Pasquali con Susanita, tornando a uno dei fortunati tormentoni della serie: il modo in cui gli uomini, per quanto “potenti”, sono facilmente manipolabili dalle grazie femminili.

Ma il vero, immancabile, geniale tormentone del Barlume è quello del cibo: quando Tassone è nei paraggi, a prescindere dalla gravità della situazione, si finisce sempre in qualche ristorantino per gustare del buon cibo.

L’italica ossessione per i piaceri della tavola trionfa ancora una volta, mentre - in un mondo di poliziotti e questori uomini - come al solito l’unica veramente brava nel suo lavoro è la nostra commissaria Fusco, che porta a termine il compito che si era prefissa in mezzo al consueto caos che regna a Pineta (e in Montenegro).

Un altro riuscito capitolo della storia ci porta verso i nuovi sviluppi, con il terzo e ultimo episodio della stagione in arrivo lunedì 27 su Sky.

I delitti del Barlume

Rating: TBA

Nazione: Italia

7

Voto

Redazione

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I delitti del Barlume

Il ritratto divertito dei due agenti pasticcioni, del questore che pensa solo al cibo e alle belle donne (un po’ come il sindaco) e dei bimbi che continuano a combinare guai è il punto di forza di Gatta da pelare, il secondo episodio della nuova stagione de I delitti del Barlume su Sky.

Dopo il commovente ma gentile addio a Gino Rimediotti, si torna alle origini: approfittando dell’assenza del commissario Fusco, il Viviani torna protagonista delle indagini, correndo in aiuto della premiata ditta Cioni-Govoni che, senza “mamma” Vittoria, si sente mandata allo sbaraglio.

La bonaria presa in giro dell’italica passione per il buon cibo, e di come bastino un sorriso e un ammiccamento a far girare la testa anche al più serio (si fa per dire) dei politici di turno sono al centro della trama di Gatta da pelare, mentre il divertimento regna sovrano e la grande famiglia del Barlume ci fa sentire, oggi più che mai, parte del gioco. Fra un sorriso e una gag di quelle che solo a Pineta possiamo trovare.

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