Con i Dead Boy Detectives il divertimento è assicurato, fra citazioni e tematiche non superficiali

Scopriamo insieme il mondo narrativo di Dead Boy Detectives, su Netflix dal 25 aprile

>

Su Netflix dal 25 aprile è disponibile la serie con i fantasmi adolescenti impegnati a risolvere casi investigativi riguardanti altri fantasmi. Una serie derivata dai personaggi creati da Neil Gaiman, in una trasposizione brillante e piena di creature sorprendenti.

Dead Boy Detectives con i suoi 8 episodi ci immerge in un mondo in cui le cose non sono ciò che sembrano.

L’origine della serie

Gallery


I Dead Boy Detectives sono un duo di detective soprannaturali che hanno fatto la loro apparizione nei fumetti pubblicati da DC Comics' Vertigo. Creati dallo scrittore Neil Gaiman e dagli artisti Matt Wagner e Malcolm Jones III in The Sandman #25 (aprile 1991), i personaggi sono le anime di due bambini morti, Charles Rowland e Edwin Paine, che, invece di entrare nell'aldilà, rimangono sulla Terra per diventare detective e indagare su crimini soprannaturali.

La storia e i personaggi sono un mix di due generi di letteratura per ragazzi britannica: la letteratura scolastica e i romanzi gialli per adolescenti. Gaiman ha ripreso i personaggi nell’evento crossover Children's Crusade, che ha avuto luogo tra dicembre 1993 e gennaio 1994, durante il quale i personaggi hanno ricevuto il titolo ufficiale di Dead Boy Detectives. Hanno anche fatto apparizioni in The Books of Magic, basato su un’opera di Gaiman, e in una serie di altri prodotti.

Nel 2001, i Dead Boy Detectives hanno ricevuto la loro serie miniserie di quattro numeri, Sandman Presents: Dead Boy Detectives, scritta da Ed Brubaker e disegnata da Bryan Talbot. Hanno anche fatto apparizioni in The Books of Magic, e Jill Thompson ha brevemente rappresentato i personaggi nel suo graphic novel Death: At Death’s Door, che ripercorre gli eventi di Season of Mists dal punto di vista di Death.

Con i Dead Boy Detectives il divertimento è assicurato, fra citazioni e tematiche non superficiali

Nel 2005, Thompson ha prodotto un graphic novel in stile manga intitolato The Dead Boy Detectives.

Nel 2012 i personaggi sono tornati in una serie di one-shot pubblicati nella serie Vertigo Anthology, che ha ripreso la serie antologica DC Ghosts, Time Warp e The Witching Hour. A seguito di un’accoglienza positiva per il loro breve ritorno e dell’interesse rinnovato per Sandman a causa del prequel, The Sandman: Overture, Vertigo ha pubblicato una serie regolare di Dead Boy Detectives scritta da Toby Litt e Mark Buckingham con il lavoro artistico di Buckingham e Gary Erskine. La serie è durata 12 numeri, pubblicati nel corso del 2014.

Nel 2023, è stato annunciato che la serie DC Drama Dead Boy Detectives si sarebbe trasferita su Netflix da HBO Max, segnando un’ulteriore espansione del franchise.

Il materiale narrativo, grazie alla magia, al soprannaturale e a tutti gli elementi che hanno permesso ad altre serie come Buffy e Supernatural di creare storie potenzialmente infinite, è vasto. Apertamente indirizzato verso una seconda stagione, che speriamo venga prodotta vista la qualità della prima.

La trama di Dead Boy Detectives

Con i Dead Boy Detectives il divertimento è assicurato, fra citazioni e tematiche non superficiali

Edwin Paine (George Rextrew, al suo debutto dopo un cortometraggio) e Charles Rowland (Jayden Revri, già visto in The Lodge) sono fantasmi. Sono morti quand’erano adolescenti, in epoche diverse, ma non sono “trapassati”, cioè andati oltre la dimensione terrena, perché avevano delle questioni irrisolte. Questioni che sono diventate dei casi di una vera e propria agenzia investigativa: i Detective Defunti.

Sempre attenti a non incrociare Morte, che li porterebbe nell’aldilà - Edwin è già stato a lungo all’inferno per un problema burocratico - i due aiutano altri fantasmi a risolvere i casi più disparati.

Ma tutto cambia quando incontrano Crystal (Kassius Nelson, Una serie di sfortunati eventi): la ragazza è infatti una medium e, sebbene sia ancora viva, può vedere e sentire i fantasmi.

Un caso di Edwin e Charles s’intreccia con la vita di Crystal, che ha perso la memoria ed è perseguitata da un demone. Accettando di accoglierla e aiutarla, i due fantasmi seguono un caso proposto proprio da Crystal che li porta tutti da Londra agli Stati Uniti. Dove, in strane circostanze, i tre finiranno per restare bloccati insieme alla coinquilina di Crystal, Niko (Yuyu Kitamura, Expats), che ha bisogno del loro aiuto, e alla padrona di casa delle due ragazze, la scorbutica Jenny (Briana Cuoco, la sorella minore di Kaley Cuoco, che ha recitato con lei ne L’assistente di volo).

Fantasmi, streghe, trichechi e humour inglese

Con i Dead Boy Detectives il divertimento è assicurato, fra citazioni e tematiche non superficiali

Steve Yockey, il creatore di Dead Boy Detectives, ha fatto parte del team di sceneggiatori e produttori di Supernatural, e si vede. Ha anche creato la già citata L’assistente di volo con Kaley Cuoco (la Penny di The Big Bang Theory), ha scritto Scream (la serie) e Diario di una nerd superstar.

Il suo marchio di fabbrica è riconoscibile e non solo per la presenza di Ruth Connell (l’indimenticabile Rowena di Supernatural). Sono anche le atmosfere, lo humour, tanti dei rituali che riguardano i fantasmi e che il pubblico ha imparato proprio dalla serie con i fratelli Winchester, a fare la differenza.

Ma Dead Boy Detectives è una serie inglese. Molto, molto inglese. E sprizza humour inglese, impeccabile stile britannico e riferimenti culturali regali da ogni scena.

Per questo funziona così bene: ha tutti i lati positivi delle serie britanniche (abbiamo parlato approfonditamente delle caratteristiche dei crime britannici nell’episodio dedicato del podcast, con le migliori serie da recuperare).

È divertente, vanta una mitologia della serie ricca che certamente andrebbe approfondita con un seguito e i protagonisti sono adorabili. Tutti. Perfino la scontrosa Jenny, che come previsto si rivela più collaborativa del previsto nel momento del bisogno.

Imperdibile la strega Esther Finch (Jenn Lyon, Lindsay in Balthazar), ma anche molti degli altri personaggi, ricorrenti o semplici guest star, arricchiscono il fascino visivo e narrativo della serie. A cominciare dal Re Gatto di Lukas Gage, il giovane e talentuoso attore già visto in The White Lotus, Road House e Fargo.

Citazioni e cliché rielaborati in chiave originale.

Tanti citazioni, per tutti i gusti, da Scooby-Doo a Harry Potter

Con i Dead Boy Detectives il divertimento è assicurato, fra citazioni e tematiche non superficiali

Ci sono un’infinità di citazioni negli 8 episodi della serie. Nell’aldilà sono tutti seppelliti dalla burocrazia come ne Le 12 fatiche di Asterix. Roba da far perdere la calma perfino a Edwin. E poi ci sono riferimenti, a volte espliciti a volte semplicemente narrativi, a tante serie e storie di successo. Da The Good Place (un altro aldilà con burocrazia) a Beverly Hills 90210 (con riferimento al Peach Pit), da Harry Potter (Charles ha una borsa che funziona esattamente come quella di Hermione) a Scooby-Doo, di cui vediamo anche qualche spezzone.

Fra parassiti soprannaturali, gatti, re dei suddetti, ammiratori segreti, sequenze animate per raccontare il passato e superpoteri, Dead Boy Detectives scorre senza annoiare mai. Parlandoci di superpoteri come quello di Niko, l’empatia e l’amore per gli altri, e inserendo riflessioni profonde, a cominciare da quella sul concetto di perdono. Per proseguire con le seconde occasioni. Un po’ come Harrison Ford in A proposito di Henry, Crystal ha dimenticato la se stessa di prima e ha l’occasione di vivere una vita nuova, reinventandosi. Lasciandosi tutto alle spalle. La coglierà? Quanto siamo disposti a cambiare davvero, sapendo a cosa rinunciamo?

Dead Boy Detectives è piena di domande come questa. Piena di relazioni famigliari complicate, che segnano indelebilmente i giovani protagonisti e ci parlano di un mondo fatto di bulli, violenti, egoisti e mostri nascosti sotto mentite spoglie.

Il tempo passa, ma gli esseri umani non si evolvono, anzi. Siamo di fronte a un continuo peggioramento, che necessita interventi sempre più risoluti da parte dei pochi, i nostri eroi, che hanno ancora ben chiaro cosa significhi difendere i più deboli.

Edwin è il classico inglese: formale, educatissimo, colto e riservato. Timido ma, scopriremo, anche privo di quel savoir faire che gli impedirebbe di ferire i sentimenti altrui. Charles è espansivo, certamente più avvezzo alle relazioni sociali, ma nasconde i propri traumi.

La sensibilità, in forme e misure diverse, è ciò che unisce tutti i giovani personaggi, dai fantasmi alla medium, dalla ragazzina giapponese sola in America alla ragazza un po’ più grande che finisce per prendersi cura delle sue inquiline.

E di questi tempi, sottolineare il valore della sensibilità e dell’empatia, non è mai di troppo. Anzi. Soprattutto se lo si fa in modo divertente e non noioso, come in Dead Boy Detectives.

Dead Boy Detectives

Rating: tutti

Nazione: Stati Uniti d'America

8

Voto

Redazione

George Rexstrew e Jayden Revri in una scena del primo episodio di Dead Boy Detectives Crediti Netflix

Dead Boy Detectives

Dead Boy Detectives, su Netflix dal 25 aprile, è la serie TV britannica che adatta i personaggi creati da Neil Gaiman. Edwin e Charles sono due fantasmi adolescenti rimasti sulla Terra, e non passati nell’aldilà, per risolvere questioni in sospeso. Per la precisione, casi che riguardano altri fantasmi, gestiti tramite la loro agenzia investigativa. Quando incontrano Crystal, viva e vegeta ma in grado di vederli e sentirli perché è una medium, la loro esistenza cambia. Seguono Crystal negli Stati Uniti per un caso, finendo bloccati in una cittadina con streghe, Re Gatti, trichechi, parassiti soprannaturali e tanto altro. Mentre il loro legame si fa sempre più forte, i tre incontrano altre due ragazze che entreranno a far parte di una bizzarra famiglia allargata, al centro di una serie infarcita di humour inglese, creature sorprendenti e vecchie conoscenze. Come Ruth Connell, la ex Rowena di Supernatural, capace di regalarci allegria e colpi di scena mentre esploriamo un universo narrativo dalle grandi potenzialità che, speriamo, verranno esplorata in altre stagioni.