Super Robot Wars Y, fanservice mecha all’ennesima potenza – Recensione PS5

La recensione dell’SRPG di Bandai Namco, ultimo capitolo della storica saga crossover, che cambia mezzi, regia e piattaforme, ma non il suo cuore pulsante

Super Robot Wars Y, fanservice mecha all'ennesima potenza - Recensione PS5

In oltre tre decenni, non era mai passato così tanto tempo tra un episodio e l’altro di Super Robot Wars. Sono trascorsi infatti quasi quattro anni da Super Robot Wars 30, e non senza motivo: Super Robot Wars Y è infatti il primo capitolo della saga ad essere sviluppato da Bandai Namco Forge Digitals, nato dalla riorganizzazione di B.B. Studio, il primo ad utilizzare Unity come motore grafico (usavano lo stesso dagli anni ‘90), e il primo a debuttare su PS5 (assieme a Steam e Switch). Stiamo assistendo dunque ad un cambio di rotta? No, e va bene così.

Super Robot Wars Y, fanservice mecha all’ennesima potenza – Recensione PS5

Se non siete familiari con Super Robot Wars (plausibile, questo è solo il secondo gioco ad approdare da noi, delle dozzine prodotte), sappiate che parliamo di uno strategico a turni in cui convergono numerose saghe anime e manga (e non solo) dei generi mecha e super robot, dai sempreverdi Gundam, Getter Robo e Mazinger Z, ai classici come Combattler V e Reideen, oppure titoli più recenti ma meno conosciuti, come Majestic Prince e SSSS.Dynazenon. Un calderone di robottoni che vede eroi e villain da svariati universi unire le forze e darsele di santa ragione in una storia originale. Una manna per i fan delle opere di riferimento, ma anche un’ottima vetrina per scoprire nuovi mondi a cui appassionarsi.

Una delle lamentele più comuni legate a Super Robot Wars 30 era una narrazione poco coesa, in cui il cast di una determinata serie tendeva a farsi i comodi suoi per conto proprio, interagendo poco e male con gli altri beniamini. Dal canto suo, Super Robot Wars Y riduce un po' il numero di personaggi selezionabili (comunque immenso) e propone una vicenda più lineare ma molto più avvincente e meglio strutturata, con un intreccio principale e svariate sottotrame che lo arricchiscono e introducono costantemente nuovi particolari.

Super Robot Wars Y, fanservice mecha all’ennesima potenza – Recensione PS5

Per farvela breve, il gioco si apre con una trasposizione dello Zero Requiem, al termine di una sanguinosa guerra in cui sono avvenuti contemporaneamente la ribellione di Lelouch (per forza di cose), la prima guerra di Neo Zeon, Operation Meteor, il Destiny Plan e la tredicesima Gundam Fight, con annessa parentesi Devil Gundam. E questo mentre vecchie e nuove minacce affiorano sulla Terra e ai confini della galassia, tra invasioni aliene, mostri dal sottosuolo, fratture spazio-dimensionali, imperi galattici e persino kaiju, di varia natura tra l’altro.

Un guazzabuglio senza capo né coda che per qualche motivo finisce per roteare intorno a una città-fortezza volante e al manipolo di protagonisti, creati ad hoc per l’occasione, che la governano. E la cosa incredibile è che... funziona. Andando a cercare il pelo nell’uovo è palese come l’universo descritto sia troppo piccolo per la mole di fronti bellici in campo, senza contare lo scarto tecnologico e culturale delle varie fazioni, eppure Super Robot Wars Y incorpora gli eventi con grande nonchalance, li collega e li contestualizza, riuscendo nell’impresa di rendere il tutto funzionale e abbastanza credibile.

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Alcuni eroi sono al termine del percorso di crescita intrapreso nella loro storia di origine, alcuni devono ancora iniziarlo, altri sono a una via di mezzo, e la regia ne approfitta tanto per ripercorrere i copioni già visti altrove, adattati alle circostanze, quanto per espandere le personalità che avevamo abbandonato dopo i titoli di coda. Amicizie, rivalità, dubbi e conflitti danno vita ad un cast estremamente piacevole da seguire, in grado di regalare sorrisi a chi già li conosceva e stuzzicare la ricerca di materiale extra al di fuori del gioco. Anche le new entry non sono affatto male, si armonizzano bene con l’atmosfera e portano con sé novità interessanti. Quasi non sembrano provenire da una decina di saghe create nell’arco di cinquant’anni, se non fosse per le drastiche differenze stilistiche con cui sono disegnati a schermo.

Ovviamente non tutte le serie ricevono le stesse attenzioni, così come non tutti i personaggi hanno modo di brillare sotto la luce dei riflettori, tuttavia c’è impegno per dare a tutti un’opportunità, con regolari missioni dedicate, potenziamenti e altri orpelli per rimpolpare il roster. Ci sono tonnellate di dialoghi e i testi sono molto buoni (con qualche sporadico svarione), ma nessuna traccia di doppiaggio (comprensibile), eccetto i siparietti quando si torna al menù principale e i gridi di battaglia. Tenere il filo e ricordarsi chi è chi può risultare complesso dopo un po’, ma avrete sempre a disposizione sinossi dei franchise e scheda riassuntiva di ogni singola comparsa.

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Una volta scesi in campo, Y conferma i connotati che accompagnano Super Robot Wars dai primi anni ‘90. È il classico SRPG con visuale isometrica, con schieramenti che muovono a turni su vaste griglie quadrate. Niente barriere architettoniche, strettoie o altri accorgimenti alla Fire Emblem o Advance Wars, non avrebbero senso considerata la taglia media dei mech, senza contare che il più delle volte si combatte per aria o nello spazio.

Più che di strategia però parlerei di micro-management delle singole unità, di cui dovremo gestire gittata e costo in energia del parco mosse (con un occhio di riguardo al morale) per assicurare ingaggi quanto più favorevoli e poco dispendiosi sul lungo termine. Tocca poi capire quando contrattaccare, difendere o tentare l’evasione, usando con parsimonia le abilità di ciascun membro del team, gli Spirit, e gli Assist Link, per ulteriori bonus.

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In genere saremo al comando di 15-20 robot, più 2-3 ammiraglie, che forniranno supporto, riparo e manutenzione alle truppe vicine. Un bel po’, ma è piuttosto facile ciclare tra le unità attive e studiare l'approccio migliore, grazie ad un’interfaccia pulita e di facile lettura. L’unica difficoltà sorge quando ci sono caselle con una diversa elevazione, come palazzi o montagne, che vanno a sovrapporre o peggio nascondere alleati e nemici; poter visualizzare la mappa dall’alto aiuterebbe.

Non c’è permadeath, possiamo essere decimati e avere di nuovo tutti in tiro per la prossima missione, a meno che non vada giù una delle navi madre o uno dei protagonisti del momento; in tal caso si è costretti a ricominciare daccapo oppure dall’inizio del turno (il gioco salva automaticamente dopo ogni fase). Gli eserciti avversari sono scemi, e si buttano alla rinfusa contro il primo bersaglio a tiro, ma sono numerosi, coriacei e abbastanza fastidiosi quando concentrano il fuoco su un disgraziato in particolare.

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Trincerarsi in un punto e attenderli al varco è quasi sempre la tattica ideale; monotono, vero, ma efficace. La difficoltà standard è abbordabile, facile in molte occasioni, ma se come il sottoscritto avete il vizio di schierare a turno l’intera squadriglia per mantenere un certo equilibrio potreste incontrare qualche grattacapo, visto che le forze opposte scalano molto rapidamente di livello (nulla di insormontabile comunque). Incrementando la sfida i danni subiti aumentano sensibilmente, e si accumula meno esperienza, pertanto se volete mettervi alla prova non rimarrete delusi, e imparerete ad apprezzare elementi come i bonus del terreno e la compatibilità di armi e mech con l’ambiente.

Se poi vi piace smanettare vi interesserà sapere che è possibile potenziare i vari parametri delle unità, con tanto di bonus unico dopo abbastanza investimenti, ed equipaggiarle con le parti sbloccate. Per alcune è inoltre possibile modificare la dotazione e il pilota attivo. Questi ultimi a loro volta possono essere addestrati per statistiche maggiori e nuove abilità. Come se non bastasse, dopo un certo numero di uccisioni diventeranno degli “assi”, ottenendo ulteriori benefici. Le opportunità per grindare non sono infinite e i fondi non bastano per tutti, tuttavia “accudire” il proprio esercito e tirare fuori il meglio da ogni membro regala grandi soddisfazioni.

Super Robot Wars Y, fanservice mecha all’ennesima potenza – Recensione PS5

La longevità principalmente varia a seconda di quante missioni secondarie intendete intraprendere (io ve le consiglio tutte) e di quanto riuscite a “tollerare” le animazioni dei combattimenti (alcune durano parecchio). In ogni caso, una prima run approfondita vi porterà via tranquillamente tra le 75 e le 100 ore di gioco, e c’è materiale per una seconda grazie alla presenza di due protagonisti (con storie dedicate), bivi e personaggi segreti. Da amante del genere il ritmo è sempre rimasto alle stelle, ma non mi sarebbe dispiaciuta una maggiore varietà tra gli schieramenti nemici. Le fazioni sono tante, però hanno massimo 2-3 tipi di "grunt” e già dopo un paio di capitoli i volti noti iniziano a ripetersi.

Dal punto di vista tecnico Super Robot Wars Y non è esattamente un pezzo grosso, ma svolge bene il suo lavoro, anche se l'interfaccia è meno appariscente rispetto a SRW30. Molte delle animazioni sono riprese dai precedenti episodi: alcune sono un po’ fiacche, altre sentono il peso degli anni, ma gli attacchi finali (Wing Zero in primis) sanno come creare hype. Brevi i caricamenti su PS5, e un solo crash, che dopo così tante ore glielo pure concedo. Qualche CG in più durante i dialoghi non avrebbe guastato.

Super Robot Wars Y, fanservice mecha all’ennesima potenza – Recensione PS5

Il comparto audio è quasi tutto un “ti piace vincere facile?”, tra effetti sonori stock dal passato (buona parte almeno), doppiatori e colonne sonore ufficiali. La fregatura è che i brani migliori, ovvero sigle e temi principali, sono relegate ad un DLC da 30 euro, che non è poco, se considerate che si tratta delle versioni da un minuto e mezzo e non di quelle integrali. Le musiche originali e i remix strumentali del pacchetto base sono di ottimo livello, ma non reggono il confronto con una Last Impression a caso, o una Kaze No Reply, una World End, una Majin Kenzan... vabbeh avete capito.

Super Robot Wars Y

Versione Testata: PS5

8

Voto

Redazione

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Super Robot Wars Y

Se avete spolpato a suo tempo Super Robot Wars 30 e cercate nuove emozioni, Super Robot Wars Y non offre moltissimi spunti inediti, ma compensa con una storia eccellente. Per il resto è tutto quello che potete chiedere da un capitolo di Super Robot Wars, un valido SRPG con centinaia di interazioni da scoprire e migliaia di mosse speciali, urla, esplosioni e pose eroiche. Se invece amate i robottoni nipponici ma per qualche motivo non conoscevate la saga ve ne innamorerete perdutamente. La spesa richiesta per accedere a tutti i DLC però è un po’ eccessiva. 

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