Suikoden I&II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars, la recensione di due pezzi pregiati di storia videoludica in HD
I primi due Suikoden tornano in una remaster HD per mostrare alle nuove generazioni due indimenticabili gemme JRPG

Benvenuti a una lezione magistrale di Storia di JRPG
Dopo tantissima attesa, finalmente Konami porta su PC e console le remastered dei primi due Suikoden, per la gioia degli amanti dei JRPG con qualche annetto sulle spalle e per quella dei gamer più giovani che da sempre sentono parlare di questi due titoli come di alcuni dei più bei giochi di ruolo giapponesi di sempre. Ecco, quindi, arrivare la nostra recensione di Suikoden I&II HD Remaster Gate Rune and Dunan Unification Wars! Nato dalla mente del geniale Yoshitaka Murayama, prematuramente mancato poco più di un anno fa e dalla matita di Junko Kawano, Suikoden sin dalla sua prima uscita nel 1995 ha da subito conquistato i favori della critica e del pubblico per quanto, si presentasse come un titolo in due dimensioni proprio nel periodo in cui sulla prima PlayStation iniziavano a fare prepotentemente capolino i titoli 3D.
Non per nulla, Suikoden fece una discreta fatica in occidente, quando arrivò nel 1997, stesso anno dell'esordio di Final Fantasy VII, che segnò un punto di non ritorno che fece sembrare obsoleti giochi di ruolo giapponesi vecchio stampo. Ma Suikoden è sempre stato molto di più di una mera esperienza visiva, sapendosi distinguere dalla massa grazie a una sceneggiatura di altissimo livello che riesce a fondere colpi di scena a una trama degna di un kolossal, incantando gamer di tutte le età. Con l'ultimo titolo uscito nel 2009, Suikoden Tierkreis, la saga ha lasciato per molti anni orfani i suoi fan, complice una carenza di idee che personalmente ritengo sia dovuta alla separazione tra Murayama e Konami dopo Suikoden III, da cui è iniziata una certa flessione nella qualità dei giochi legati al brand.
Finalmente oggi, dopo tanta attesa, possiamo mettere le mani su Suikoden I&II HD Remaster Gate Rune and Dunan Unification Wars (io ho messo le mie sporche zampe sull'edizione PlayStation 5) cioè su quelli che ritengo i migliori episodi della saga, dove Murayama ha sviluppato alla perfezione ogni sua idea. Il primo Suikoden ci mette nei panni del giovane figlio di Teo, uno dei più importanti generali dell'impero della Luna Scarlatta. Il nostro protagonista fa parte della guardia imperiale e mentre il padre è impegnato in una difficile campagna militare, si ritrova in compagnia dei suoi amici più fidati a dover badare a se stesso. Non ci vuole molto per capire che le alte sfere dell'impero sono corrotte e tutt'altro che propense a fare trionfare la giustizia.
A causa di un particolare evento, ci ritroveremo ad essere fuggitivi e ricercati dall'esercito, anche a causa del fatto che il nostro amico Ted, torturato e ucciso da stretti collaboratori dell'imperatore, ci avrà donato in punto di morte un misterioso sigillo magico che proprio l'impero vorrebbe a tutti i costi. Inizia così una storia estremamente avvicencente fatta di intrighi, tradimenti, colpi di scena, voltafaccia e tanto altro ancora, dove ci uniremo all'esercito ribelle per lottare contro la nostra stessa nazione. In Suikoden II ci troveremo catapultati tre anni in avanti rispetto alla fine del primo episodio e faremo la conoscenza con un nuovo protagonista e anche lui dovrà fare i conti con guerra, tradimenti e intrighi politici. Anche questa volta avremo davanti le vicende di due amici, la comprensione che anche a casa propria può celarsi un nemico mortale e la conoscenza di un nuovo gruppo di compagni che ci faranno guardare il mondo da un nuovo punto di vista oltre che ovviamente, una forte componente magica legata ai misteriosi sigilli.
Suikoden I e II sono titoli fortemente legati tra loro a partire dai collegamenti socio politici che vanno a delineare il mondo di gioco e che seguono un unico asse temporale, sino ad arrivare ai personaggi: sebbene i protagonisti saranno diversi, ci saranno molti ritorni in scena e potremmo avere grandi sorprese nel notare i cambiamenti di alcuni character tra Suikoden I e il suo seguito diretto. Certo, dopo tutti questi anni alcune parti della trama potrebbero sembrare un po' abusate, ma nonostante questo la narrazione rimane sempre di qualità e tiene incollati per le circa 30 ore necessarie a finire il primo episodio e le 45/50 del secondo, sempre considerando che per avere una visione sensata di questi giochi è consigliato un certo completismo.
Suikoden I e II sono due giochi di ruolo a turni di stampo classico, ma con alcune interessanti variazioni sul tema riguardo al gameplay. La fase esplorativa in città, dungeon e mappa del mondo è quella che vediamo da decenni, mentre il combattimento ci chiede di programmare, turno per turno, le mosse di tutto il nostro party, per poi dare il via alle danze e assistere sia ai nostri colpi che a quelli dei nemici. Attacchi, magie (vedi i sigilli), uso di oggetti, tentativi di fuga e persino provare a pagare l'avversario per avere una scappatoia sicura, queste sono tutte le azioni che potremo fare compiere al nostro party, composto da un massimo di sei personaggi disposti su due file. In entrambi i giochi avremo a disposizione un roster a dir poco impressionante, composto da ben 107 compagni, oltre il protagonista, non tutti selezionabili attivamente, ma stiamo comunque parlando di un numero davvero fuori dal comune.
108 ragioni per giocare a Suikoden
Come è facile comprendere, non tutti i 108 personaggi avranno una caratterizzazione perfetta, alcuni saranno quasi delle comparse, ma molti sono resi alla perfezione e resteranno scolpiti nei vostri cuore come, d'altro canto svariati momenti della trama, ma ricordate che non tutti saranno reperibili seguendo la trama, visto che per sbloccare alcuni di loro dovrete portare a termine specifici requisiti. A dirla tutta, entrambi i due Suikoden sono dei mix perfetti di storia e gameplay e se abbiamo già tessuto le lodi della trama, la giocabilità ha ancora molto da dire. Certo, la difficoltà "normale" è sin troppo facile, motivo per cui vi consiglio di giocare a "difficile", ma le variabili da tenere da conto sono tante, a partire dai già citati sigilli. Questi rappresentano la magia e tramite appositi negozi possono essere assegnati ai vari personaggi, in modo che vengano utilizzati in battaglia tramite i punti magia, ma anche come abilità passive.
Oltre ai sigilli base, ne esistono 27 superiori, come quello lasciato da Ted al protagonista del primo Suikoden, e proprio questi avranno una importanta specifica nel racconto. Segnaliamo che non esisteranno negozi dove comprare nuove armi, ma semplicemente dei fabbri che potranno far salire il livello dell'arma di ogni personaggi, ovviamente a seguito di un adeguato pagamento. Inoltre sia Suikoden I che Suikoden 2 hanno due interessantissime meccaniche, cioè la gestione del castello e le battaglie campali. Arrivati ad un certo punto della storia, in entrambi i capitoli avrete accesso a un castello che potrete gestire e ampliare in modo da avere agevolazioni di varia tipo, oltre a trovare una sistemazione ai personaggi che non combatteranno: insomma, un piccolo gestionale dentro un grande JRP.
Le battaglie campali, poi, vedono una ulteriore meccanica, cioè una sorta di minigioco strategico in cui dovremo muovere le nostre truppe contro gli eserciti nemici, tra azioni da compiere, movimenti da eseguire e tentativi di sconfiggere l'esercito nemico sfruttando al meglio le proprie capacità e quelle dei propri compagni. IN Suikoden I e II c'è davvero tanta carne al fuoco e un gameplay che dimostra che anche trent'anni fa si era in grado di studiare titoli di una complessità invidiabile che ancora oggi riescono a stupire. Sino a questo punto, Suikoden I&II HD Remaster Gate Rune and Dunan Unification Wars sembrerebbe essere un progetto di enormi qualità e, in effetti, bisogna dire che entrambi i titoli sono invecchiati benissimo dando ancora oggi molteplici motivi per essere giocati.
Si deve, però, dire che proprio gli elementi che riguardano il progetto di rimasterizzazione, non sempre riescono a soddisfare le aspettative. Partiamo dall'elemento più gradito, cioè la traduzione di tutti i testi in italiano, scelta graditissima che permette anche a chi non ha una buona conoscenza dell'inglese di godere a pieno di questi due capolavori. Il comparto audio continua a stupire, con una colonna sonora di primissimo ordine in entrambi i capitoli, capace di rendere al meglio ogni situazione. Dal punto di vista grafico, invece, il lavoro svolto non soddisfa più di tanto, restando al di sotto di altre remastered viste in questi anni o di altri titoli in pixel art. Gli sprite sembrano essere stati presi di peso dalle edizioni originali e i fondali sono stati ridisegnati in alta definizione, ma non mostrano particolari picchi qualitativi, risultando un po' piatti e privi di giochi di luce elaborati, fattore importantissimo per rendere vivo un ambiente in 2D.
Sono stati aggiunti alcuni effetti e la stessa Junko Kawano ha rimesso mano ai personaggi del primo episodio, ma la realizzazione sembra abbastanza pigra, tanto che i ritratti dei personaggi di Suikoden II risultano meno gradevoli di quelli del primo episodio. Per quanto riguarda le aggiunte al gameplay legate alla quality of life, ci troviamo davanti a un lavoro abbastanza marginale che poteva essere fatto meglio con piccoli sforzi. Si è deciso di non inserire un sistema di salvataggio libero, infatti potrete salvare i vostri progressi solo nelle locande o in posti specifici presso cristalli o personaggi particolari. I salvataggi automatici vengono registrati unicamente presso questi ultimi e lasciano scoperte diverse zone di gioco, per il dispiacere di chi si trova a dover fare delle sessioni di gioco più "mordi e fuggi", col rischio di non poter salvare dopo diverse ore pad alla mano.
Per quanto sia stato inserito un registro dei dialoghi capace di memorizzare gli ultimi cento box di testo comparsi a schermo, avrei gradito la presenza di un diario di viaggio, così da poter sempre ricontrollare le informazioni legate agli obiettivi da portare avanti, mentre così dovremo affidarci alla nostra memoria o andare a cercare una specifica linea di testo nel registro: se non giocherete per qualche giorno, potreste fare fatica a ricordare la posizione del vostro prossimo obiettivo e un aiuto a riguardo sarebbe stato molto funzionale. Alla stessa maniera ci sono alcune funzioni che si sarebbero potute rendere più comode, come rendere automatica la corsa del personaggio in base a una scelta, mentre invece dovremmo tenere perennemente un pulsante premuto per poterci muovere ad una velocità più elevata della semplice camminata. Nei combattimenti potremo utilizzare la modalità automatica, ben gestita dall'intelligenza artificiale, e la battaglia veloce, ma per utilizzare entrambe dovremo premere i stati appositi a ogni battaglia: perché non rendere fisse le nostre scelte in modo da non doverle ribadire a ogni scontro?
Insomma, Suikoden I&II HD Remaster Gate Rune and Dunan Unification Wars è un progetto davvero interessante che salutiamo con entusiasmo, ma in casa Konami si poteva assolutamente fare qualcosa di più per renderlo ancora più indimenticabile. Fermo restando che recuperare in italiano due perle di questa caratura a un prezzo di circa 50 euro sia un vero affare, non possiamo che rammaricarci, perché con qualche piccolo sforzo in più saremmo a parlare di un prodotto degno della nomination ai GOTY alla categoria "remastered". Suikoden I&II sono due titoli di grandissima qualità e non posso che consigliare questa riedizione a tutti gli amanti dei JRPG, ma rimane il rammarico riguardo al fatto che con poco di più avremmo goduto al meglio di due titoli dotati di una scrittura che dopo trent'anni ha ancora molto da insegnare agli sceneggiatori moderni. A prescindere da qualche difetto, Suikoden I&II HD Remaster Gate Rune and Dunan Unification Wars dovrebbe essere giocato da ogni amante dei JRPG e speriamo che serva a Konami per aprire una nuova stagione di progetti nel segno di Suikoden.
Versione Testata: PS5
Voto
Redazione

Suikoden I & II HD Remaster: Gate Rune and Dunan Unification Wars
Suikoden I&II HD Remaster Gate Rune and Dunan Unification Wars è una produzione contenente due gioielli della storia dei videogiochi che finalmente tornano sui nostri schermi e, grazie al lavoro di Konamii, acquistano nuova linfa vitale. Con nostro sommo gaudio arriva una tradizione completa e puntuale in italiano, permettendo a chiunque di godere del lavoro originale del compianto Yoshitaka Murayama, creatore della saga. Il risultato di queste rimasterizzazioni in HD è buono, ma non raggiunge i picchi di lavori recenti come la remastered di Dragon Quest III, mantenendosi comunque ad un livello apprezzabile anche grazie allo sforzo di Junk Kawano e a una colonna sonora ancora oggi di altissima qualità. Volendo trovare il classico pelo nell'uovo avrei gradito una maggiore attenzione per la cosiddetta “quality of life”, dove le opzioni sono abbastanza risicate e con un pizzico di attenzione in più si sarebbe potuto rendere molto più semplice la fruibilità di entrambi i titoli. Questo non toglie che Suikoden I&II HD Remaster Gate Rune and Dunan Unification Wars sia un progetto che gli amanti dei JRPG non dovrebbero farsi scappare e, oggi come ieri, queste due perle hanno un livello di scrittura molto superiore alla media, che sarà in grado di tenervi incollati al gamepad per decine e decine di ore.