É proprio vero che i marchi famosi fanno gola un po' a tutti. Quando poi ci si mettono supereroi come Spiderman, si raggiunge il colmo dello sfruttamento. Può far comunque piacere ai fan notare come, nonostante l'assenza di pellicole “raimiane”, il nostro amichevole ragno di quartiere non si lasci sfuggire l'occasione di apparire ancora una volta su console di nuova e vecchia generazione. Ed eccoci così a recensire Spiderman: Web of Shadows, capitolo completamente slegato (dopo tanto tempo, fatta eccezione per Ultimate) dall'ultima trilogia cinematografica, capace di proporre quello per cui Spiderman é diventato realmente famoso: città in pericolo, cattivoni abbigliati da carnevale e quintali di americanate con inconfondibile retrogusto "à la" Stan Lee.
Come si può intuire dal titolo, non sarà tanto Peter Parker a vestire gli indiscussi panni da protagonista, ma quanto più la sua nemesi. Nessuno di noi é nuovo alla versione simbiontica di Spiderman, questo é vero: scattante, cinica, nera come la pece. Ma sarà proprio questa forzata coesistenza a mettere in moto gli ingranaggi della sceneggiatura e del del gameplay, fortemente basato sul sopraccitato dualismo. Come sempre, tutto ha inizio in una “normale” giornata da supereroe. Slanci con liane appiccicose per i palazzi, la Grande Mela da salvare, appuntamento con Mary Jane saltato causa imprevisti dell'ultimo minuto, bastonate sul grugno a Venom... insomma, routine quotidiana. O quasi. Ma sbaglio o proprio Venom ci ha lasciato un amorevole ricordino sulla tuta? Cos'é questa robaccia nera appiccicosa? Una nuova tuta, figa a dir poco.
Non ci vorrà molto per capire, invece, come quell'infezione sia solo l'inizio di un piano progettato in realtà su larga scala. Come pregio, la trama di questo episodio ha dalla sua il poter offrire qualcosa di fresco. Non la solita robaccia riadattata dall'ultimo kolossal tanto per piazzare qualche copia in giro, per intenderci. Come risvolto della medaglia... bhe, semplicemente si é esagerato un po' troppo nel prendere spunto dai fumetti. Fermo restante che la vicenda di fondo risulti banalotta e senza alcun mordente, ci si mettono anche gli scrittori a peggiorare il tutto, rifilandoci senza pietà ogni personaggio esistente ed esistito, alleato e non (da Wolverine a Gatta Nera, da Rhino a Kingpin, da Avvoltoio ad Electro, da Venom allo SHIELD), sbattendoli in un copione rivolto esclusivamente al fanatico medio, che comunque apprezzerà.
Una chicca particolare sarà quella di essere artefici del proprio destino. “Da grandi poteri, derivano grandi responsabilità”, ci ripeteva lo zio Ben prima di abbandonarci per sempre. E se non volessimo prendercele, queste responsabilità? O, peggio ancora, se sfruttassimo i nostri poteri per scopi personali? E se all'insaputa di Mary Jane ci strombazzassimo la Gatta Nera? A dire il vero, non si arriverà mai a punti di non ritorno, ma l'idea di poter quantomeno deviare il nostro cammino grazie alle proprie scelte é sicuramente intrigante. Tutt'altra storia per quanto riguarda il gameplay, dove i “due Spiderman” potranno alternarsi senza restrizione alcuna. Bene o male, é proprio il sistema di combattimento l'unica grande innovazione, ampliato e migliorato dal fatto che entrambi i costumi vanteranno un set di combo distinto e separato.
Dipendentemente dalle nostre azioni, inoltre, guadagneremo differenti tipi di Punti Esperienza, che si divideranno in Rossi e Neri (anche Spiderman é passato al Milan, che possiamo farci), a seconda dei nostri comportamenti in città. Salveremo un innocente finito per sbaglio in una sparatoria tra gang? I punti Rossi saranno nostri. Continueremo per la nostra strada nonostante un civile ferito implori il nostro aiuto? Allora non potremo fuggire dal “bollino nero”. Peccato solo che una telecamera ballerina non riuscirà quasi mai a seguire la sovrumana velocità del nostro eroe, costringendoci spesso a furiosi attacchi nel vuoto (complice anche un sistema di puntamento piuttosto scomodo).A fine capitolo verrà sommato tutto ed ecco la schermata di upgrade del personaggio, completa di ogni tipo di tecnica volessimo acquisire.
La fase di combattimento, però, non riesce da sola a mascherare una linearità di fondo da latte alle ginocchia. Che sia la campagna principale o le missioni secondarie, poco importa: il tutto si limiterà sempre allo svolazzare da un punto all'altro della mappa per pestare il gruppetto di turno, senza mai interessanti variazioni al tema. Purtroppo é proprio la linearità il mortale difetto del gioco, capace di affossare dopo poche ore tutto quello che di buono é stato fatto. Ed é un gran peccato, perché nonostante l'enorme mole di ore che il prodotto ci assicura, raramente ci impegneremo nel completare tutte le noiosissime missioni secondarie o, peggio ancora, nel cercare tutti i bonus nascosti in giro.
Il motore grafico, dal canto suo, non riesce ad offrire quanto un paladino della giustizia senza macchia e senza paura come Spiderman meriterebbe. Scalettature a go-go, texture al limite del monocromatico, modelli poligonali rozzissimi e, per finire, un frame-rate scattoso al massimo a fare da contorno. Insomma, qualunque difetto vi venga in mente potete essere certi che ci sia, tearing e fastidiosi pop-up compresi. Si può giustificare la non totale insufficienza grazie ad uno stile che, nel suo piccolo, richiama il tratto fumettistico, e ad animazioni plastiche e slegate degne del miglior circense. Migliori notizie per quanto riguarda il sonoro, godibile sia nel doppiaggio (completamente in italiano) che nell'OST vera e propria, abile nel ripescare a piene mani gli epici motivi cinematografici.
Spiderman: Web of Shadows é un sapiente miglioramento degli episodi passati. Ancora più veloce, ancora più profondo e ancora più carismatico, il giustiziere in tuta rossa (e nera, per l'occasione) ci regala un'avventura tutto sommato apprezzabile. Peccato che una grafica sottotono, una trama tutt'altro che ispirata ed un'ammorbante ripetitività inficino duramente sulla qualità finale del gioco. Consigliato in ogni caso ad ogni buon fan di Spidey che si rispetti. Tutti gli altri, invece, farebbero meglio a puntare su qualcosa di maggior spessore, magari in attesa del quarto lungometraggio.
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