Sovereign Syndicate – La Speranza è nei Tarocchi – Recensione PC

Sovereign Syndicate: Un'avventura affascinante tra cyberpunk e fantasy, dove il potere delle parole decide il destino.

Sovereign Syndicate  La Speranza è nei Tarocchi  Recensione PC

Il mondo dinamico dei videogiochi è permeato da una straordinaria varietà di approcci e modalità di narrazione, costituendo un vero e proprio laboratorio di innovazioni continue che praticamente non finiscono mai di stupire.

Ciò che rende questo medium incredibilmente stimolante è la sua capacità di sorprendere attraverso una vasta gamma di stili di gameplay e tecniche narrative. Mentre alcuni titoli eccellono attraverso la maestria delle meccaniche di gioco, come nel caso dei soulslike, altri sfoggiano una profonda raffinatezza narrativa, dipanando storie complesse attraverso un nutrito numero di linee di dialogo.

È affascinante osservare come i giochi possano suscitare emozioni e coinvolgimento non solo attraverso azioni e immagini, ma anche attraverso la potenza delle parole. In questo panorama in continua evoluzione, la versatilità del videogioco come forma artistica e di intrattenimento non conosce limiti, dimostrando che l'innovazione può emergere da molteplici fonti o idee.

Non importa quali siano nello specifico, purché queste vengano sfruttate a dovere e costruite in modo che portino a termine il loro fine più alto, ovvero quello di intrattenere il giocatore aldilà dello schermo.

È proprio pensando alla potenza delle parole che possiamo concentrarci su Sovereign Syndicate, la prima fatica erculea del gruppo Crimson Herring Studios. Le linee di dialogo presenti in questo videogioco sono accompagnate da un interessante sistema di gestione del personaggio basato su punteggi di caratteristica e ... tarocchi.

Sovereign Syndicate – La Speranza è nei Tarocchi – Recensione PC

Sovereign Syndicate – Londra Cyberpunk dal Tocco Fantasy

Il primo elemento che colpisce in Sovereign Syndicate è sicuramente la sua ambientazione: i protagonisti del gioco vivono le loro vite all'interno di una versione vittoriana di Londra, condita per l'occasione (e con stile, aggiungeremmo) da tutta una serie di elementi cyberpunk davvero azzeccati.

Per completare il quadro, gli sviluppatori hanno inserito nella narrazione anche creature appartenenti all'immaginario fantasy più comune, come minotauri, centauri o ciclopi, qui raffigurati come semplici cittadini che conducono una vita quotidiana ordinaria, come vendere giornali o gestire negozi.

In questo mondo tutto da esplorare, assumeremo i ruoli di tre diversi personaggi, ognuno con un proprio background e obiettivo ben definito. Atticus Daley è un minotauro che sta affrontando il proprio passato mentre sprofonda le proprie angosce nell'alcol, Clara Reed è una cortigiana coinvolta in pericolose indagini riguardo alla misteriosa scomparsa delle sue colleghe, e infine c'è il nano Teddy Redgrave, un inventore accompagnato dal suo fido aiutante robotico Otto.

Ognuno di loro dovrà fare i conti con ciò che il mondo avrà da offrirgli e, in termini di narrazione, abbiamo constatato quanto la storia trovi i suoi punti di forza proprio in una scrittura coerente, capace tra l'altro di coinvolgerti nel modo giusto, anche se per farlo fa quasi praticamente solo uso delle parole.

Definire Sovereign Syndicate con una sola parola non è un compito semplice. Osservando il gioco, possiamo facilmente attribuirgli caratteristiche tipiche di un gioco di ruolo, grazie alla presenza di punteggi caratteristica utili a vari scopi. Tuttavia, nulla ci impedisce di paragonarlo a un librogame, considerando le numerose linee di dialogo progettate per farci utilizzare specifiche abilità in base alle nostre scelte.

Sovereign Syndicate – Dove sono Finiti i Dadi?

La prima sorpresa tangibile emergente durante l'esperienza con il titolo di Crimson Herring Studios è senza dubbio legata alla fase di personalizzazione del nostro personaggio. Pare che Sovereign Syndicate abbia abbandonato in qualche modo il concetto di classi, trasformando i personaggi giocanti in ibridi in grado di eccellere in diverse competenze, sebbene comunque ancorati a specifici punteggi caratteristica.

Inizialmente, durante la creazione del personaggio ci viene richiesto di far leva su almeno due profili caratteriali, ognuno pensato per sfruttare particolari abilità, categorizzati per comodità scegliendo tra Intuito, Intelletto, Tatto, Istinto Animale o Grazia. L'incremento di ciascuna di esse avviene attraverso il suo utilizzo nei dialoghi, pertanto, si consiglia di aderire il più possibile alla scelta iniziale per ottenere maggiori ricompense durante lo sviluppo della trama.

Entrando nei dettagli, abbiamo optato per un approccio pragmatico e affabile nel definire il background di Clara Reed, sviluppando pertanto il suo profilo affinché migliorasse due abilità, nello specifico Intelletto e Tatto. L'abilità intellettuale si è dimostrato particolarmente utile nelle deduzioni, poiché ci ha consentito di accedere più volte a dettagli durante le indagini che altrimenti rimarrebbero oscurati.

Come già anticipato nell'introduzione, Sovereign Syndicate si avvale principalmente delle parole per sviluppare il proprio gameplay. Ciò che ci ha particolarmente colpito è l'inclusione, durante i dialoghi, di linee di testo pronunciate dai nostri tratti caratteriali quasi come un dialogo interiore. Questo elemento contribuisce notevolmente a delineare non solo il personaggio giocante corrente, ma anche il modo in cui interagisce con il mondo circostante in base alle risposte scelte in ogni occasione.

Trattandosi di un gioco di ruolo, qualcuno avrà pensato al classico sistema dei dadi alla Dungeons & Dragons? Ecco, in Sovereign Syndicate, quest’ultimi sono stati sostituiti da carte arcane, alcune delle quali riconoscibili come tarocchi. Queste carte possono essere sbloccate all'inizio della nostra avventura o nel corso del gioco, seguendo specifiche richieste.

Con Atticus abbiamo deciso di esprimere liberamente i nostri istinti animali, e di conseguenza, il gioco ci ha assegnato la carta dei tarocchi del Carro. Questa carta ha aperto la possibilità di intimidire i nostri interlocutori nelle linee di dialogo, determinando in qualche modo un tratto distintivo caratteriale molto importante, da esprimere per tutto il corso del gioco.

Sovereign Syndicate – La Speranza è nei Tarocchi – Recensione PC

Fino a questo punto, tutto sembra procedere senza intoppi, almeno sulla carta. Tuttavia, durante l'avanzamento nel gioco e il procedere di ciascun capitolo, si è manifestato forse l'unico vero difetto di Sovereign Syndicate, inerente allo svolgimento delle missioni. Pur essendo presente un taccuino per segnare i progressi tra una missione e l'altra, è un peccato che non esista alcun mezzo per rivelare la posizione del successivo step sulla mappa.

Questo elemento si traduce in una notevole difficoltà nel portare a termine alcune missioni, specialmente se giocate il titolo in modo sporadico. Il consiglio essenziale è quindi quello di annotare su carta le informazioni cruciali, specialmente quelle legate a nomi di persone o luoghi, altrimenti c'è il rischio di perdersi più volte prima di completare i capitoli necessari per concludere la vostra avventura. 

Inoltre, è da notare che ogni capitolo è concepito per essere giocato da un personaggio specifico. Questo aspetto in qualche modo ostacola un corretto amalgama della storia, dando l'impressione che essa venga vissuta in modo distaccato da una linea temporale comune e definita.

Per fortuna, il gioco organizza i suoi scenari in cinque macroaree, elemento particolarmente utile, soprattutto alla luce del difetto precedentemente menzionato, poiché vi eviterà di vagare in cerca del luogo desiderato per troppo tempo (immaginate se ci trovassimo in un’ambientazione simile a Baldur’s Gate II).

Inoltre, dimenticate il proverbiale game over. In Sovereign Syndicate, infatti, non ci sono scelte che possano portare alla morte. Questo aspetto, sebbene possa sembrare insignificante, finisce per alterare un po' l'essenza dell'avventura nel suo complesso, come se l'assenza della possibilità di fallire rendesse la missione meno cruciale di quanto potrebbe essere.

Sovereign Syndicate – Un Buon Comparto Tecnico 

Per quanto riguarda la resa visiva, Sovereign Syndicate adotta una prospettiva isometrica tipica dei giochi di ruolo classici. Manifesta, inoltre, una notevole abilità nel disegno dei fondali degli scenari esplorati, i quali si presentano piuttosto realistici, beneficiando soprattutto di un ben studiato level design.

Certamente, questa condizione genera qualche incongruenza quando premiamo il tasto TAB per evidenziare gli oggetti interattivi, i quali risultano effettivamente pochi. È evidente che, trattandosi del primo lavoro dello studio, ci siano limitazioni ovvie in termini di budget, cosa che emerge anche in sede di doppiaggio. 

Sovereign Syndicate – La Speranza è nei Tarocchi – Recensione PC

Un'implementazione più robusta avrebbe sicuramente migliorato l'esperienza di gioco, specialmente durante la lettura, accompagnata da una giusta interpretazione vocale, di un nutrito numero di linee di testo, le quali talvolta faticano a distinguersi tra loro a causa dello stile di scrittura utilizzato.

Durante la nostra esperienza su PC, non abbiamo riscontrato alcun problema tecnico significativo; il gioco si è adattato perfettamente alla nostra configurazione, scorrendo fluido e mantenendo un framerate elevato senza intoppi. Anche i caricamenti tra le diverse mappe, che sono onnipresenti passando da un'area all'altra, risultano veloci con una configurazione hardware adeguata, riducendo praticamente a zero il tempo di caricamento.

Inoltre, è importante notare che il gioco è localizzato esclusivamente in lingua inglese. Questo non costituisce una limitazione, va precisato, ma è comunque un elemento da tenere in considerazione, soprattutto perché il gioco verte totalmente verso l’uso delle parole.

Sovereign Syndicate

Versione Testata: PC

7.5

Voto

Redazione

TitleLogopng

Sovereign Syndicate

In conclusione, Sovereign Syndicate si presenta come un'opera affascinante che fonde con maestria il cyberpunk e l'ambientazione vittoriana, aggiungendo un tocco fantasy unico nel suo genere. La potenza delle parole si rivela il fulcro del gameplay, con linee di dialogo che plasmano in modo avvincente il destino dei tre protagonisti. Tuttavia, alcune sfide logistiche nella navigazione delle missioni e la mancanza di un rischio di "game over" potrebbero compromettere l'immersione dell'utente. Nel complesso, Crimson Herring Studios ha creato un titolo intrigante che sperimenta con successo il medium videoludico come forma artistica.