Shadow Labyrinth: la Recensione del primo Pactroidvania

Pac-Man festeggia 45 anni in modo decisamente atipico

Shadow Labyrinth: un'intricata rete di strade e percorsi immersi nell'oscurità in cui si aggira una pallina gialla di nome PACC – o PUCK secondo il nome originale. Se vi viene in mente Pac-Man, siete sul pezzo: parliamo infatti del gioco che più di tutti celebra il 45° Anniversario della pallina gialla che, nata dalla pareidolia applicata a una pizza alla salsiccia, è diventata uno dei simboli più riconoscibili del mondo dei videogiochi. Ma vi basta dare un'occhiata alle immagini per capire che Shadow Labyrinth non è il “classico gioco di Pac-Man”; e allora cos'è? Sembrerebbe un Metroidvania... forse è il caso di coniare un nuovo termine, perché siamo al cospetto del primo [e forse unico] Pactroidvania della storia.

Shadow Labyrinth: la Recensione del primo Pactroidvania
Un uomo, una pallina gialla, un labirinto, mostri, le ombre... cosa manca?

Shadow Labyrinth: la Storia che conclude l'UGSF?

Un ragazzo che sta giocando con la sua console portatile svanisce nel nulla in un battito di ciglia. Contemporaneamente, in un mondo misterioso, un essere barcollante emerge da una specie di bara tecnologica e trova ad attenderlo un droide sferico di colore giallo con una grande “bocca” che si presenta come PACC. PACC spiega allo straniato essere che lui è il Numero 8, ossia l'ottavo esperimento di creare un'unità biotica in grado di scortare PACC in una missione su cui, per il momento, non svelerà ulteriori retroscena.

Shadow Labyrinth parte da questa introduzione tutto sommato molto scarna, quasi “campata per aria” come potevano essere campate per aria e fini a loro stesse le introduzioni dei videogiochi coin-op degli anni '80. In realtà, dietro c'è molto altro: il gioco è infatti inserito nella timeline UGSF – acronimo di United Galaxy Space Force – che Bandai Namco cura sin dai festeggiamenti per il 35° anniversario di Galaga, tenutisi nel 2016. In questa timeline sono infatti stati organizzati, riordinati, collegati e completati i plot e le ambientazioni di tutti quei giochi che all'epoca probabilmente non avevano tante pretese: oltre ai vari Galaga e al loro predecessore Galaxian, infatti, ritroviamo Ace Combat 3 – che apre le danze nell'anno 2040Cyber Commando, Burning Force, Bosconian, Star Blade e persino Dig Dug. Shadow Labyrinth, in questo senso, è collocato nell'anno 3333: preparatevi dunque a trovare riferimenti a tutti questi giochi nella nuova avventura di PACC e del suo man...

Shadow Labyrinth: la Recensione del primo Pactroidvania
C'è chi sente nelle orecchie la musichina di Pac-Man e chi mente

Shadow Labyrinth: cosa significa Pactroidvania?

Shadow Labyrinth nella sua struttura di base è un Metroidvania, ossia un action-platform esplorativo bidimensionale con possibilità di backtracking e contaminazioni RPG come abilità speciali da equipaggiare e potenziare. I comandi di base sono quindi il movimento nelle 4 direzioni, il salto, l'attacco e la schivata; in maniera simile ai souls-like sarà disponibile anche una sorta di item curativo che, una volta usato, andrà ricaricato presso uno dei Checkpoint principali. Nel gioco saranno infatti presenti due tipi di Checkpoint: quelli principali sono anche collegati tra loro da una rete di teletrasporti, mentre in quelli secondari Numero 8 si cura senza ricaricare l'item e può raggiungere immediatamente uno dei principali senza però poter tornare indietro.

Proseguendo nell'avventura si sbloccheranno poi varie forme di attacchi a distanza o ad area, salti speciali come la schivata a mezz'aria, rampini estensibili per afferrare le sporgenze, la possibilità di infrangere determinate pareti o ostacoli, barriere statiche o mobili ed in generale tutte le forme di combattimento ed esplorazione avanzati. Tra tutti questi il più importante è la forma G.A.I.A., una fusione tra PACC e Numero 8 che dà origine per un tempo limitato a un energumeno robotico praticamente indistruttibile (i danni subiti riducono il tempo residuo della trasformazione) in grado di infliggere danni seri a nemici e Boss ma che richiederà poi un certo impegno per ricaricarsi assorbendo [leggasi “divorando”] i nemici sconfitti – e quando c'è da divorare nessuno ci riesce meglio di PACC.

Fin qui, feature più feature meno, la descrizione è quella di un classico Metroidvania: perché dunque l'enfasi sulla particella Pac all'inizio? Per il semplicissimo motivo che nella struttura di gioco sono state inserite due ingerenze provenienti proprio dal concept di Pac-Man. La prima è la presenza di alcuni binari luminosi che, se toccati, trasformano Numero 8 e PAC in una pallina che può percorrerli, saltando eventualmente dall'uno all'altro ma con limitata capacità difensiva; ciò non di meno, alcune sessioni esplorative ed anche Boss-fight obbligano il giocatore a padroneggiare questa peculiare forma di navigazione.

La seconda, che in verità si sblocca dopo alcune ore, è la possibilità di accedere tramite apposite stele a dei mondi paralleli denominati Labirinti i quali, è inutile girarci intorno, sono de-facto costruiti sulla base dell'originale Pac-Man. In questi veri e propri livelli-bonus lo scopo sarà quello di abbattere i fantasmi – che nel gioco si chiamano G-HOST – sfruttando alcune trappole e attacchi che si attivano [ma pensa un po'] divorando le pilloline sparse sui percorsi. Non parliamo quindi di un Pac-Man vero e proprio ma bensì di un sotto-gioco che da Pac-Man trae ispirazione e che è ottimamente inserito nella meccanica di Shadow Labyrinth.

Questo Boss ci ha tenuto impegnati oltre il necessario...
Questo Boss ci ha tenuto impegnati oltre il necessario...
I fondali sono di tutto rispetto, ma non lasciatevi distrarre da quelle creste di ghiaccio...
I fondali sono di tutto rispetto, ma non lasciatevi distrarre da quelle creste di ghiaccio...
L'imperatore galaga? Siamo messi bene...
L'imperatore galaga? Siamo messi bene...

Shadow Labyrinth di nome e di fatto

Una delle caratteristiche principali dei Metroidvania è quella di presentare uno studio delle aree che preveda un certo grado di interconnessione circolare, con porte e passaggi inizialmente chiusi che più avanti nel gioco tendono a diventare scorciatoie per tornare nelle prime aree o altri collegamenti similari; presa singolarmente, però, ciascun'area ha normalmente una struttura abbastanza schematica, se non lineare, “da platform”. Shadow Labyrinth, invece, enfatizza la struttura labirintica dimostrando che il suo nome non è solamente un nome: le varie aree presentano infatti numerosi percorsi alternativi, zone più o meno segrete o veri e propri vicoli ciechi; spesso capita di affrontare una serie di salti e sconfiggere nemici – anche rognosetti – solo per poi scoprire di essere tornati al punto di partenza, trasmettendo proprio l'impressione di star esplorando un intrico di passaggi in cui è facile smarrire l'orientamento – un labirinto, appunto.

Il tutto è realizzato con un'ottima grafica 2D che unisce in maniera egregia lo stile e le risoluzioni moderne a un concept ereditato dagli anni '80 e dalla Pixel-Art: è veramente accattivante, per esempio, vedere come possano essere resi PACC e i G-HOST, così come altri nemici provenienti o ispirati ai numerosi titoli di riferimenti – i più geniali di tutti sono probabilmente i mostri di Dig-Dug. Soffermandoci sul profilo audio abbiamo notato che durante le esplorazioni la colonna sonora tende a rimanere in secondo piano: questo è certamente un peccato, ma per lo meno possiamo contare su temi ben realizzati e accattivanti durane le situazioni particolari, come ovviamente le Boss-Fight. Ottimi tutti gli effetti sonori, che in buona parte riprendono quelli dei classici coin-op, a partire dal “wakawakawaka” di PACC quando raccoglie le gemmine-valuta. Se possedete l'edizione Digital Deluxe potete inoltre sostituire questi suoni con quelli originali. I doppiaggi sono limitatissimi, ma tutti i testi sono tradotti in Italiano.

Shadow Labyrinth: la Recensione del primo Pactroidvania
Scoppia, mostrillo di Dig-Dug!!!

Shadow Labyrinth: un progetto ambizioso

Mentiremmo se negassimo che la prima volta che abbiamo sentito parlare e visto alcuni concept di Shadow Labyrinth abbiamo fatto un sorriso sardonico pensando che si trattasse di una trovata pubblicitaria fine a sé stessa: “Un Metroidvania con Pac-Man?!? Ma parliamo di giochi seri, dai!”. Man mano che il lancio del gioco e le informazioni relative venivano rilasciate, però, ci accorgevamo sempre di più che la verità fosse altrove e adesso dobbiamo doverosamente ammetterlo: Shadow Labyrinth È un gioco serio, un progetto ambizioso che sfrutta lo schema generale dei Metroidvania per fare qualcosa di nuovo – un Pactroidvania, appunto – ma soprattutto per dare una grossa spinta al progetto UGSF, in cui Pac-Man fino ad adesso non era contemplato.

A monte delle miriadi di citazioni che purtroppo solo “i vecchietti” coglieranno – dal popolo dei Bosconian, ai succitati mostri di Dig-Dug, fino ai nemici dalla forma di ape che a ben vedere sono le astronavine di Galaga – abbiamo infatti un gioco solido, con una fase esplorativa resa peculiare dall'intrico labirintico di cui abbiamo parlato e un sistema di combattimento con le sue caratteristiche e le sue difficoltà: certi Boss ci hanno tenuti impegnati un bel po'. E a contorno di tutto, una trama complessa e drammatica: lasciamo a voi il compito di scoprire chi è PACC, quale sia la sua missione, chi sia la misteriosa ragazza bianca che perseguiterà il droide e Numero 8, quale futuro attenda il mondo e chi sia il misterioso “Onnipotente”.

Shadow Labyrinth, in conclusione, è un gioco solido che non va assolutamente preso sottogamba: certo non è il classico Pac-Man, ma è pur sempre Pac-Man in un contesto nuovo. Un'ottima sperimentazione che fa indubbiamente onore al mito.

 

Gallery

Shadow Labyrinth

Versione Testata: PS5

8

Voto

Redazione

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Shadow Labyrinth

Shadow Labyrinth inaugura il genere Pactroidvania, e lo fa con una struttura dei livelli intricata come il nome fa intuire, una trama più profonda di quanto si potesse prevedere e miriadi di citazioni. Un gioco solido che non deve assolutamente essere preso sottogamba destinato tanto ai nuovi giocatori quanto ai fan di vecchissima data.

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