Recensione Borderlands Game of the Year Enhanced

Ricomincio da uno

Recensione Borderlands Game of the Year Enhanced

Il PAX East di quest’anno è stato foriero di numerose novità in ambito videoludico, dato che in questa occasione sono stati annunciati nuovi dettagli e contenuti per Rage 2 o The Outer World, contenuti aggiuntivi per We Happy Few e non ultimi per importanza, tante buone novelle da Gearbox Software con l’arrivo di Borderlands 3. Dopo cinque anni di lavoro ininterrotto, gli sviluppatori della casa di sviluppo sembrano infine essersi decisi a pubblicare, nel prossimo futuro, un degno seguito del secondo capitolo, munito come visto dal trailer di armi e personaggi eccessivi quanto strampalati.

L’occasione fa l’uomo ladro, ed è forse per questo che ad accompagnare l’annuncio del sequel Gearbox abbia anche deciso, in previsione del vicinissimo settembre, di presentare una versione Enhanced del primo capitolo, una sorta di dichiarazione d’amore in alta definizione scritta nei confronti della community intimamente innamorata del franchise. Ma cosa cambierà dalla già presente Game of the Year pubblicata negli anni scorsi?


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ESAGERATI E STRAMPALATI!

Seppur la memoria comincia ormai a vacillare scrutando al passato, dato che si parla dell’ormai lontano 2009, i racconti dei quattro eroi alla ricerca della fantomatica Cripta hanno fatto la storia all’interno del genere, principalmente perché vennero proposti sfruttando una chiave di registro fortemente eccentrica quanto particolare. Il pianeta desertico di Pandora poteva essere esplorato scegliendo uno tra i quattro protagonisti presenti nel roster, un pretesto per diversificare il gameplay con quattro classi differenti, ognuna pensata per accostarsi a un sistema di combattimento originale, che poteva variare dal corpo a corpo all’utilizzo di armi elementali. La costante tra i quattro veniva messa a nudo dalla presenza di una rosa di armi così vasta da far impallidire l’eletto all’interno della matrice prima del suo rendez-vous finale contro gli agenti.

Da piccoli incarichi da seguire nella divisione ormai nota caratterizzata da missioni principali e secondarie, il gioco veniva/viene intervallato dall’uccisione di nemici più o meno ostici, che culmina in una boss-fight complessa dove a comandare è sempre una sola costante: il divertimento.

Le ricompense in denaro ed esperienza completano la struttura ruolistica di questo first person shooter, soprattutto quando combinata con il recupero dei materiali sparsi per la mappa, così da rendere ogni parte dell’esplorazione e del combattimento finalizzata a uno scopo. È chiaro che la struttura odora di antico da ogni lato la si annusa, complice un sistema di gioco che rappresenta un primo step dell’evoluzione che ha condotto il genere a quello che oggi viene definito shooter-looter game.


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Mettere le mani su un titolo del genere, a distanza di dieci anni, permette ai ricordi di riaffiorare senza freno, soprattutto quando si pensa malinconicamente a una struttura videoludica che ha comunque segnato il format dell’epoca, dove noi giocatori ci accontentavamo veramente di “poco” (accordateci il virgolettato) per divertirci. A dimostrarlo non sono solo gli articoli dell’epoca, qui il nostro redatto dal buon AleNet a cui auguriamo “lunga vita e prosperità”, ma anche tutta la grossa fetta di giocatori che ha seguito passo dopo passo l’evoluzione del brand fino a oggi.

Il peso dell’età si sarebbe fatto comunque sentire, tenendo conto indubbiamente della formula di gameplay, ed è forse per questo motivo che Gearbox ha provveduto a sistemare alcune delle caratteristiche costituenti del gioco, così da rimuovere quella lieve patina di polvere da sopra la scatola del gioco per farlo apparire un po' più al passo coi tempi: intanto è stata inserita la mini-mappa simile a quella presente in Borderlands 2, così da ricevere subito un feedback sulla nostra posizione nel mondo di Pandora, poi sono state introdotte nuove armi leggendarie, accompagnate da una revisione necessaria del sistema di ricompense alle spalle del loot. I giocatori saranno contenti di sapere che adesso la maggior parte del bottino fatto cadere a terra verrà raccolto automaticamente dal nostro alter ego, mentre nell’inventario sarà possibile flaggare direttamente la spazzatura per vederla più velocemente ai distributori. Tutto questo appare come un modo utile a semplificare la permanenza in gioco eliminando quei meccanismi un po’ capziosi.

Al fine di rispondere alle volontà della community, Gearbox ha anche cambiato la routine di gestione alle spalle del boss finale, cercando così di rendere la sfida molto più entusiasmante che in passato, dove appariva fin troppo semplice.

Non manca chiaramente tutto il restauro tecnico sul fronte del comparto grafico, che nel caso odierno cerca di implementare la risoluzione con un upscaling che supporti il Full-HD e il 4K, senza dimenticare anche tutti quei tecnicismi legati all’occlusione ambientale, definizione di luci e ombre e restauro degli effetti particellari. Niente che faccia gridare al miracolo, ma comunque un buon tentativo di rianimare il prodotto sfruttando l’annuncio di qualche giorno fa. Tra l’altro i possessori della Game of the Year su Steam avranno la possibilità di ricevere gratuitamente l’aggiornamento, così da potersi godere sin da subito tutti gli elementi di rework precedentemente segnalati. A concludere questa disamina è doveroso segnalare che la modalità cooperativa locale è stata estesa, in formato split-screen su console, fino a quattro giocatori contemporaneamente.


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Versione Testata: PC

7

Voto

Redazione

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Recensione Borderlands Game of the Year Enhanced

Questa Enhanced Edition di Borderlands si dichiara come un valido tentativo di ammodernare un gioco che ha fatto la storia del genere, cercando di renderlo il più possibile al passo coi tempi. Con dieci anni sulle spalle questo primo capitolo riesce in parte a uscire dalla sua grotta ferma nel passato, tenendosi cucito addosso il peso di una vecchiaia che non può certamente cancellare con un semplice schiocco di dita. Al netto dei difetti, potremmo banalmente sottolineare che le intenzioni erano buone, certo è che la maggior parte dei giocatori saranno così allucinati dall’arrivo del terzo capitolo che magari, per fare un bel ripasso, si rigiocheranno questa versione.