Opoona

Gli utenti Playstation 2, che nel corso della scorsa generazione sono stati letteralmente inondati da giochi di ruolo più o meno ben realizzati, avranno senz'altro accusato, nel passaggio alla rivoluzionaria console Nintendo, un colpo non da poco, osservando, quasi impotenti, un drastico ridimensionamento del parco titoli a disposizione per questo genere.
Opoona rappresenta uno dei rari esempi di rpg per Wii e come tale non passa inosservato. Non tanto perché possieda dalla sua notevoli qualità, quanto per l'eccezionalità, al limite dell'incredibile, della sua presenza all'interno della ludoteca nintendiana.
Nel gioco vestite i panni di Opoona appunto, un piccolo uomo dello spazio che nel corso di una vacanza con la propria famiglia si é ritrovato suo malgrado catapultato fuori dalla navicella e conseguentemente separato dai suoi cari, su un pianeta a lui sconosciuto.
Tutta la prima parte del gioco sarà incentrata sul compimento da parte del protagonista di tutta una serie di lavori, più o meno curiosi, che serviranno a tenere impegnato il giocatore prima che la storia vera e propri decolli definitivamente.
All'interno della città in cui vi trovate sul pianeta potrete infatti dedicarvi a diverse attività, tra cui il cameriere, il netturbino e il cacciatore di mostri marini, giusto per citarne alcune; portare avanti simili job vi permetterà di sbloccare determinate licenze nonché di conoscere nuovi curiosi amici e sbloccare parti della città inedite, che a loro volta vi forniranno accesso a nuovi lavori.
Alla lunga lo svolgimento di queste attività potrebbe diventare noioso, ma fortunatamente il tutto viene parzialmente mitigato da alcune trovate divertenti e battute simpatiche. Come accennato prima, la svolta si presenta dopo qualche ora, quando avrete accesso alle altre zone del pianeta, in cui poter scorazzare, ammirando le ambientazioni realizzate dai grafici con una cura ed un gusto artistico decisamente notevoli, che tradiscono precedenti partecipazioni di un paio di elementi del team a passati capitoli della saga di Dragon Quest.
Nella seconda parte Opoona passa dalla struttura a job a quella di un jrpg più convenzionale, caratterizzato da combattimenti casuali, quest secondarie, dungeon da esplorare e forzieri del tesoro da trovare. Il sistema di controllo che coinvolge il wiimote e il nunchuck é semplice e funzionale, garantendo un'esperienza di gioco praticamente libera da ogni tipo di stress e frustrazione: l'ideale per i casual gamer, che su Wii sono la stragrande maggioranza, forse troppo poco per chi é cresciuto a pane ed rpg e dopo Zelda cerca sulla console Nintendo qualcosa che presenti una seppur minima complessità.
Il sistema di combattimento é tutto incentrato sull'utilizzo, tramite lo stick del nunchuck, di una sorta di sfera energetica, da indirizzare contro i nemici, decidendo di volta in volta traiettoria, velocità e potenza.
Il gioco in generale si lascia giocare piacevolmente, soprattutto se non si pretende di soddisfare tramite Opoona la propria fame di hardcore gamer di giochi di ruolo, a lungo repressa su Wii. Alcune scelte di game design fanno un po' storcere il naso, come la mappa piuttosto vaga e per nulla funzionale oppure gli obiettivi delle missioni, nella stragrande maggioranza dei casi, poco chiari se non del tutto oscuri.
Graficamente il gioco, come accennato in precedenza, risulta ben realizzato. Gli scenari che pure non fanno certo gridare al miracolo tecnicamente (si tratta pur sempre di un Wii) presentano un gusto artistico che li rende piacevolmente variopinti ed accattivanti. Discorso analogo per i personaggi, simpatici e discretamente animati. Il tutto é condito da qualche effetto speciale degno di nota, come le scie luminose nel corso delle battaglie, che mettono Opoona decisamente al di sopra della media della produzione per la console Nintendo. La parte audio presenta alti e bassi. Decisamente buone le musiche, realizzate da Hitoshi Sakimoto, il compositore di Final Fantasy 12, scadenti gli effetti sonori, se non a volte completamente assenti, soprattutto nelle scene di intermezzo, dando quasi l'impressione che ad un certo punto il team di sviluppo abbia voluto sveltire il completamento del gioco senza inserire tutti i dettagli previsti.
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Redazione



