Lysfanga: The Time Shift Warrior: recensione del gioco che usa loop e cloni in modo (più o meno) creativo

Quanto Dream si prende una pausa dalle avventure grafiche per buttarsi nei roguelike

di Simone Marcocchi

Lysfanga: The Time Shift Warrior è un gioco di azione e strategia in stile isometrico, pubblicato da Quantic Dream, la software house francese nota per i suoi titoli narrativi come Heavy Rain, Detroit: Become Human e Beyond: Two Souls. Questo gioco però si discosta moltissimo dalle avventure grafiche, anche perché Quantic si presenta come produttore. Questo brand segue le avventure di Imë, una guerriera dotata di poteri temporali dalla Dea del Tempo, che deve salvare il regno di Antala da una minaccia demoniaca. Il concept si basa sulla capacità di riavvolgere il tempo e creare cloni di sé stessi, formando un esercito di versioni passate che possono combattere in modi diversi. Il gioco è uscito il 13 febbraio 2024 su Steam e vediamo come se l'è cavata.

Il gameplay di Lysfanga: The Time Shift Warrior è un mix di azione e strategia, che richiede di usare i poteri temporali di Imë per creare cloni della nostra avatar e combattere i nemici in modi diversi. Ogni clone ha una durata limitata e può essere controllato dal giocatore o agire in modo autonomo. In pratica entrate in un'area, uccidete un tot di nemici prima dello scadere del tempo, poi di fatto morite anche voi e quando vi risvegliate il vostro clone combatte la stessa tipologia di nemici del loop precedente, così potete concentrarvi su altri nemici e così via.

Ovviamente alcuni nemici sono strutturati per questa natura, quindi ad esempio alcuni dovrete tentare di distrarli in un loop per essere abbattuti in quello successivo oppure dovrete colpirne alcuni collegati in due loop differenti e cose di questo tipo. Il gioco offre diverse opzioni di personalizzazione, come le armi, le abilità e i potenziamenti che si possono ottenere durante le missioni. Il gioco ha anche una modalità cooperativa online, in cui due giocatori possono collaborare per affrontare le sfide. Grazie ad alcuni percorsi alternativi e mini-segreti, si possono trovare scrigni e sfere per potenziare la nostra eroina e di sicuro avere più cloni ci aiuta ad avere un maggior numero di loop da sfruttare.

Certamente uno degli elementi cardine del gioco è il fatto di non essere un roguelite (sembra strano ma ormai era quasi un obbligo), ma ha una struttura più lineare e una storia più sviluppata. Inoltre, Lysfanga ha un sistema di combattimento complesso e dinamico, che richiede di sfruttare i cloni e il tempo in modo creativo e tattico. Lo stile grafico è colorato e cartoonesco, che contrasta con l’atmosfera più cupa e realistica di altri esponenti del genere.

La grafica è piacevole e sfrutta il motore grafico Unreal Engine 4 per creare ambienti dettagliati e colorati, ispirati alla cultura asiatica. Il gioco presenta anche effetti visivi curati che coinvolgono le distorsioni temporali, le esplosioni e le magie. Il design dei personaggi e dei nemici è originale e vario, e le animazioni sono fluide e realistiche, così come il gameplay in generale che potete giocare attraverso un pad (consigliato), ma non disdegna mouse e tastiera, come ho fatto io nel corso del gioco.

Di certo da segnalare come nei si può dire che la trama sia poco originale e molto poco coinvolgente, oltretutto segue i cliché del genere fantasy senza offrire particolari colpi di scena o personaggi memorabili. La ripetitività delle missioni e dei nemici è quasi asfissiante, che rende il gioco monotono dopo qualche ora di gioco, oltretutto è geniale la parte dei loop, ma solamente se vi strapiace come idea, altrimenti diventa una sorta di tormentone.