Drop Duchy + The Tribe: Recensione del gioco strategico a base Tetris e il suo DLC

Drop Duchy + The Tribe è un gioco strategico e deckbuilding con una patina di Tetris

di Simone Marcocchi

Drop Duchy: Tetris può essere strategico?

Se amate tetris, ma soprattutto se siete tra coloro che non resistono al piacere degli indie strategici, allora vi piacerà Drop Duchy. Questo titolo emerge come un esperimento audace e riuscito, capace di fondere generi apparentemente inconciliabili in un ecosistema ludico coerente e stimolante. Sviluppato da Sleepy Mill Studio e pubblicato da The Arcade Crew, il titolo è anche un ibrido tra deck-building, roguelite, city builder e puzzle game, con una forte componente strategica basata sul posizionamento spaziale (BOOOM!). L’idea alla base è tanto semplice quanto geniale: costruire e gestire un ducato medievale attraverso l’uso di carte e tessere, sfruttando le sinergie tra ambienti, edifici e tecnologie per generare risorse, truppe e vantaggi tattici. Il risultato è un gameplay stratificato, che premia la pianificazione e la sperimentazione, senza mai perdere il ritmo.

Dai ducati alle tribù

Il recente DLC The Tribe rappresenta un’espansione significativa dell’esperienza originale, introducendo una nuova fazione che si distacca nettamente dalle precedenti per estetica, filosofia e meccaniche. La Tribù è un popolo druidico, legato a monumenti ancestrali e cerchi di pietra, che trasforma il campo di gioco in un rituale visivo e strategico. Non c’è una narrazione lineare, ma la lore si insinua nelle strutture stesse: ogni edificio, ogni tecnologia racconta una storia implicita, evocando miti e simbolismi attraverso l’interazione ludica. In questo gioco non esiste una storia, in realtà, ma quest'ultima è narrata attraverso le scelte del giocatore, il quale sfida gli avversari e tenta di arrivare alla fine del terzo boss, sbloccando nel contempo nuove carte o versioni potenziate di quelle base, aumentando il divertimento e la voglia di rigiocare una partita.

Dal punto di vista del gameplay, The Tribe introduce meccaniche basate sul posizionamento preciso di monoliti e cerchi di pietra, che attivano bonus e sinergie ambientali. Le foreste diventano fonti di cibo, le linee esplorabili due volte per turno generano effetti amplificati, e ogni scelta tattica si intreccia con una visione mistica del territorio. La nuova fazione porta con sé quattro edifici unici, quattro tecnologie e una quest line composta da dodici sfide, offrendo una curva di apprendimento stimolante e una ricompensa strategica tangibile per i giocatori più esperti. Inoltre, il DLC è accompagnato da un aggiornamento gratuito che introduce una modalità Endless, nuove sfide, miglioramenti alla UI e bilanciamenti generali, rendendo l’esperienza complessiva più fluida e accessibile.

Sul piano estetico, Drop Duchy mantiene la sua identità visiva fatta di colori pastello e interfacce pulite, integrando perfettamente le nuove strutture druidiche nel design esistente. Anche il comparto sonoro, pur non rivoluzionario, arricchisce l’atmosfera con effetti e motivi coerenti con la nuova fazione. L’implementazione tecnica è solida, con un’interfaccia migliorata, tooltip esplicativi e un ordinamento del mazzo più intuitivo, che facilitano la gestione delle risorse e delle strategie.

Difficile spiegare questo gioco, se non suggerendovi di giocarlo direttamente o se possibile di provarlo prima. Che la qualità sia elevata è indubbio, che il DLC sia fondamentale no, ma per l'esborso previsto si può anche fare un piccolo sforzo per donare agli sviluppatori qualche risorsa in più. Credetemi che vi assorbirà completamente per varie ore, ma è altresì vero che può portare un po' di noia se non vorrete convincervi a sbloccare prima le missioni utili per le fazioni rimanenti e vorrete potenziare solo quelle iniziali.