Lies of P: Overture: Recensione del DLC che ci porta allo zoo

Lies of P: Overture è il nuovo DLC che porta il protagonista in aree inedite

Nel cuore oscuro di Krat, dove le bugie si intrecciano con la verità come fili di marionette spezzate, si apre un nuovo capitolo: Lies of P: Overture. Non è un semplice seguito, né un’appendice. È un sussurro dal passato, un’eco che precede la tragedia, un preludio che getta nuova luce su ciò che credevamo di conoscere. La Logica ha perfettamente senso, lo scopo, come spesso accade con questi contenuti è quello di fare in modo che in caso di seguiti i riferimenti siano sempre al gioco principale, e questo ci sta, ma offra a tutti coloro che volessero un "more of the same" che non sia il semplice New Game Plus.  

La storia si svela solo a chi ha già camminato a lungo tra le rovine della città, affrontato i suoi incubi meccanici e superato il nono capitolo della narrazione principale. È lì, nel silenzio dell’Hotel Krat, che qualcosa cambia. Un oggetto misterioso — la Crisalide di Stella — appare come un invito, o forse un avvertimento. Seguirne il richiamo conduce a un sentiero dimenticato, il Sentiero del Pellegrino, dove una scia luminosa guida i passi verso un nuovo destino.

Lies of P: Overture: Recensione del DLC che ci porta allo zoo

Che cos'è Lies of P. Overture

Overture non è solo un viaggio in un luogo diverso, ma un’immersione più profonda nella coscienza stessa del protagonista. Ogni incontro, ogni frammento di storia, ogni nuova minaccia è un tassello che arricchisce il mosaico già complesso della trama originale. Non serve conoscere il futuro per comprendere l’importanza di ciò che è stato: basta ascoltare le voci del passato.
E così, chi ha già affrontato la verità dietro le bugie, può ora tornare indietro — non per cambiare il corso degli eventi, ma per comprenderli meglio. Overture è un invito a guardare con occhi nuovi ciò che credevamo di aver già visto.

Una delle innovazioni più significative è la possibilità di scegliere il livello di difficoltà. Per la prima volta nella serie, il giocatore può decidere quanto impegnativa sarà la sua avventura, passando da un’esperienza più accessibile e narrativa a una sfida brutale e punitiva, simile a quella originale. Questa scelta non è definitiva: può essere modificata in qualsiasi momento, permettendo a ciascuno di adattare il gioco al proprio stile o stato d’animo.

Dal punto di vista del design, Overture introduce nuove ambientazioni che si distaccano dai quartieri industriali e gotici della Krat originale. I nuovi scenari sono più astratti, quasi onirici, e sembrano riflettere una realtà distorta, dove la memoria e la percezione si fondono. In questi luoghi si aggirano nuove creature (facciamo due passi allo zoo?), non semplici varianti di nemici già visti, ma esseri completamente nuovi, con comportamenti imprevedibili e attacchi che richiedono strategie inedite. Il loro design è profondamente simbolico, e si intreccia con la lore più oscura del gioco.

Aree inedite e nuovi nemici

Per accedere all’espansione, è necessario aver raggiunto almeno il Capitolo 9 della storia principale. Questo significa che il personaggio dovrebbe trovarsi attorno al livello 80 o superiore per affrontare le nuove sfide con una certa sicurezza. Sebbene non ci sia un requisito rigido, partire con un livello troppo basso potrebbe rendere l’esperienza frustrante, soprattutto se si sceglie la difficoltà più alta.

Lies of P: Overture: Recensione del DLC che ci porta allo zoo

Il gameplay si arricchisce anche grazie all’introduzione di nuove armi e Legion Arms, oggetti unici che offrono nuove possibilità di combattimento e personalizzazione. Le animazioni sono state rese più fluide, e il sistema di parry e schivata è stato perfezionato per offrire una risposta più immediata e dinamica. Inoltre, è stata aggiunta una modalità Boss Rush, pensata per i giocatori più esperti, che vogliono affrontare in sequenza i boss più iconici del gioco.

Che siate esperti o meno, possiamo darvi come dimensione circa una quindicina di ore per completare il tutto, con un livello di difficoltà che è già stato rivisto al ribasso da parte della software house in quanto si è accorta che forse era un'esperienza troppo complessa. Confesso che non mi ci sono trovato così male, ma è anche ovvio che dipende molto da come abbiate condotto il vostro personaggio fino al momento di varcare i picchi innevati di Overture. I difetti restano gli stessi del gioco principale, ovvero qualche sbilanciamento generale nell'esperienza e il concetto di schivata-parry che seppur migliorato andrebbe (probabilmente) rivisto, ma è ovvio che come contenuto, per quanto mi riguarda, è molto curato, divertente e appagante, tanto da consigliarlo in pieno. 

PS prima di chiudere... imparate a dominare l'arco e farete "scintille".

Lies of P

Versione Testata: PC

8

Voto

Redazione

cover.png

Lies of P

La forza di Lies of P: Overture è tutta nella lore (in parte), senza disdegnare il gameplay (alla grande!), per un risultato appagante ma spigoloso, con gli stessi difetti del gioco originale, ma anche gli stessi pregi. Certamente meno incisivo sul fattore trama, ma sempre iconico e divertente.

Iscriviti alla Newsletter

Resta aggiornato sul mondo Gamesurf: anteprime, recensioni, prove e tanto altro.

ISCRIVITI