Indiana Jones e l’Ordine dei Giganti: un DLC che scava nelle catacombe di Roma - La Recensione

Dopo l’Antico Cerchio, MachineGames porta Indy in un’espansione più intima e claustrofobica, dove il mistero di un cavaliere senza nome si intreccia con culti segreti e atmosfere che richiamano L’Ultima Crociata.

Indiana Jones e l'Ordine dei Giganti: un DLC che scava nelle catacombe di Roma - La Recensione

Con Indiana Jones e l’Antico Cerchio, MachineGames aveva dimostrato di saper riportare il celebre archeologo al centro della scena videoludica, intrecciando un linguaggio cinematografico con meccaniche capaci di valorizzarne lo spirito avventuroso. L’uscita del primo contenuto aggiuntivo, L’Ordine dei Giganti, non cerca di replicare quella scala epica né di rilanciarne la dimensione globale, ma adotta una direzione diversa: ridurre lo spazio per aumentare la tensione, trasformando i sotterranei di Roma in un teatro denso di storia e suggestioni.

Il DLC si concentra su ambienti chiusi, catacombe e cripte che sostituiscono panorami spettacolari con corridoi impregnati di umidità e simboli consumati dal tempo. È un cambio di registro netto, che richiama le sequenze più cupe dell’Ultima Crociata e che sfrutta la scrittura ambientale per raccontare, più che attraverso i dialoghi, con le pietre e le incisioni. L’atmosfera non nasce da un uso ridondante di effetti scenici, ma da un lavoro attento su luci, ombre e dettagli visivi che avvolgono il giocatore in una tensione costante.

Questa impostazione si riflette anche nella struttura dell’esperienza: L’Ordine dei Giganti è un contenuto autoconclusivo, accessibile già a partire da un punto intermedio della campagna principale, e che offre in media dalle cinque alle otto ore di gioco. Un arco narrativo compatto, dunque, che non si dilata inutilmente ma sceglie di concentrarsi su un’unica ambientazione, arricchita da rimandi storici e mitologici, capace di sostenere da sola l’intero peso della vicenda. Una scelta che conferma l’intento dello studio: non un semplice riempitivo, ma un tassello che contribuisce a consolidare l’universo narrativo di Indiana Jones.

Indiana Jones e l’Ordine dei Giganti: un DLC che scava nelle catacombe di Roma - La Recensione

Un cavaliere perduto nel tempo riporta in vita le vibes de "L'Ultima Crociata"

Il racconto del DLC L’Ordine dei Giganti prende forma a Roma, quando Indiana Jones viene avvicinato da Padre Ricci, un giovane sacerdote che ha scoperto un testo nascosto all’interno di un affresco. Quel documento menziona un cavaliere crociato senza nome e il mistero del suo elmo, oggetto che diventa il punto di partenza per un viaggio nei sotterranei della città. Ciò che sembra un semplice incarico si rivela presto un intreccio ben più ampio, che porta Indy a confrontarsi con un culto segreto deciso a custodire le verità legate all’Ordine dei Nephilim.

La scrittura punta molto sull’uso degli ambienti come veicolo narrativo. Le catacombe e le cripte non sono solo scenari: attraverso simboli incisi, affreschi consunti e reliquie nascoste raccontano frammenti di storia che il giocatore deve interpretare. È un approccio che rafforza l’immersione e che restituisce autenticità al ruolo di Indy, archeologo prima ancora che avventuriero.

Il tono complessivo si mantiene più oscuro e rituale rispetto al gioco base: i nazisti fanno un passo indietro e lasciano la scena a nuovi cultisti, figure ossessive e minacciose che incarnano un tipo di nemico diverso, meno militare e più simbolico. Questo spostamento rende l’atmosfera più cupa, vicina alle sequenze più misteriose dell’Ultima Crociata, dove la tensione non derivava solo dall’azione, ma anche dal senso di trovarsi di fronte a verità sepolte e pericolose.

In questo modo, L’Ordine dei Giganti costruisce un arco narrativo compatto che non punta sulla vastità, ma sulla densità del racconto: un mosaico di indizi, culti e simboli che arricchiscono l’universo di Indiana Jones senza mai perdere di vista la coerenza con il suo immaginario.

Indiana Jones e l’Ordine dei Giganti: un DLC che scava nelle catacombe di Roma - La Recensione

Un ritmo pulp travolgente e appagante (forse troppo stealth) in pieno style Indy

Dal punto di vista ludico, L’Ordine dei Giganti non introduce sistemi inediti ma ricalibra quelli già presenti, sfruttando la nuova ambientazione per dare al giocatore una percezione diversa della stessa formula. La scelta di ambientare quasi tutto il DLC nei sotterranei romani ha un impatto diretto sulla gestione delle meccaniche: corridoi stretti, spazi angusti e poca luce obbligano a un approccio più cauto, dove ogni passo richiede attenzione.

La componente stealth è quella che più beneficia del nuovo contesto. Le pattuglie dei cultisti non offrono molte possibilità di aggiramento e costringono a calcolare i tempi con precisione. Qui emerge un limite che era già nel gioco base: l’assenza di vere eliminazioni silenziose. Arrivare alle spalle di un nemico non concede alcun vantaggio tattico, e questo riduce la varietà delle strategie.

Quando la copertura salta, subentra il combattimento, più duro rispetto all’avventura principale. I cultisti hanno barre di salute più ampie e reagiscono con aggressività, costringendo a sfruttare al meglio le risorse disponibili. Non si tratta di scontri frequenti, ma quando avvengono interrompono bruscamente il ritmo e possono mettere in difficoltà chi non ha accumulato abbastanza munizioni o medikit.

Sul fronte opposto, i puzzle ambientali adottano un’impostazione più immediata. Restano coerenti con il contesto — iscrizioni da allineare, leve da azionare, simboli da decifrare — ma raramente si rivelano complessi o realmente ostici. Non mancano momenti suggestivi, come dover interpretare la disposizione di affreschi per aprire un passaggio o scoprire un meccanismo celato dietro un altare, ma la difficoltà resta contenuta. Se da un lato questo favorisce la fluidità del ritmo, dall’altro può lasciare un senso di incompiutezza a chi aveva apprezzato le sfide più elaborate del gioco base.

Il vero punto di forza del gameplay risiede nella varietà delle situazioni. Nonostante le meccaniche siano già note, l’espansione alterna con intelligenza infiltrazioni, enigmi ed esplorazione, evitando la sensazione di ripetizione. Un corridoio buio sorvegliato da due cultisti può essere seguito da una stanza ricca di indizi visivi da interpretare, e poco dopo da una sequenza di fuga in cui il giocatore deve correre, saltare e usare la frusta per scampare al collasso di una galleria. È in queste transizioni che il DLC ritrova l’essenza di Indiana Jones: non tanto nell’innovazione delle meccaniche, quanto nel modo in cui queste si intrecciano per generare tensione e sorpresa.

Nel complesso, il gameplay di L’Ordine dei Giganti non riscrive la formula, ma la adatta a un contesto che ne esalta i punti di forza e ne mette a nudo i limiti. L’atmosfera claustrofobica rende più incisive le sezioni stealth, i combattimenti più severi alzano la tensione, i puzzle più leggeri mantengono il ritmo scorrevole.

Indiana Jones e l’Ordine dei Giganti: un DLC che scava nelle catacombe di Roma - La Recensione

Le catacombe di Roma non sono state mai così affascinanti!

Sul piano visivo, gli sviluppatori con questo DLC hanno scelto di cambiare registro rispetto al gioco base. Se L’Antico Cerchio aveva fatto della varietà scenica una delle sue cifre, alternando deserti assolati, montagne e templi monumentali, il DLC concentra invece tutto il suo fascino nelle ombre dei sotterranei romani. Non ci sono grandi cartoline da ammirare, ma corridoi invasi dall’acqua, cripte ingiallite dal tempo, cappelle sotterranee in cui la luce delle candele si riflette sulle pareti consumate.

La direzione artistica lavora di sottrazione: spazi più stretti, palette più scure, dettagli che emergono poco alla volta. È nel modo in cui il chiarore di una torcia disegna sagome sulle mura o nell’acqua che scivola lungo i mattoni corrosi che il DLC costruisce la sua identità visiva. In alcune sezioni basta alzare lo sguardo per imbattersi in volte decorate, affreschi corrosi e simboli che, al di là del valore scenografico, guidano il giocatore nella progressione. Qui la scrittura ambientale si fa ancora più evidente: le stanze raccontano storie attraverso i materiali, senza bisogno di troppe parole.

Dal punto di vista tecnico, l’espansione mantiene il livello del gioco base. Su PC, con impostazioni al massimo e ray tracing attivo, le performance raggiungono i 120 FPS stabili, con cali a 60 durante le cutscene più pesanti. Non si notano bug rilevanti né problemi di caricamento: l’ottimizzazione appare curata e coerente con il livello produttivo.

Il risultato non è pensato per stupire con vastità e colori, ma per immergere in un’atmosfera opprimente e credibile, dove ogni dettaglio contribuisce a rafforzare la sensazione di trovarsi davvero sotto Roma. Non è la bellezza da cartolina a colpire, ma la coerenza estetica che lega ogni mattone, ogni goccia e ogni incisione a un mondo che sembra avere secoli di storia da raccontare.

 

 

 

 

Indiana Jones e l’Antico Cerchio

Versione Testata: PC

7.5

Voto

Redazione

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Indiana Jones e l’Antico Cerchio

L’Ordine dei Giganti è un’espansione che non punta a stupire con la scala, ma con l’atmosfera e la cura dell’ambientazione. I sotterranei di Roma diventano protagonisti silenziosi di un racconto più intimo, che alterna momenti riusciti ad altri meno incisivi. Non è un DLC che rivoluziona, ma che affina, offrendo ai fan di Indiana Jones un frammento coerente e godibile, capace di arricchire l’esperienza complessiva.

 

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