Ghostwire Tokyo, recensione Xbox: liberate Shibuya!

Il lavoro dei Tango Gameworks arriva su Xbox, riuscirà a risollevare le sorti del gioco?

Ghostwire Tokyo recensione Xbox liberate Shibuya

Se avete seguito una delle ultime puntate di PopTalk, avrete sicuramente notato come Gamesurf abbia focalizzato l’intera trasmissione sul gran numero di survival horror usciti in questa prima parte dell’anno. Pur con alterne fortune, titoli come Resident Evil, Dead Space, Project Zero e The Callisto Protocol siano intervenuti a tormentare i sonni dei sostenitori di questo particolare genere ludico. Ad unirsi alla festa (anche se in verità è più un’imbucati che un ospite), si appresta ad arrivare anche Ghostwire Tokyo, che approda finalmente anche sulla console Microsoft, dopo averla inizialmente snobbata. Abbiamo già parlato del lavoro di Tango Gameworks all’approdo su PS5, e non vi staremo a tediare più di tanto sul “core” del gioco, che sostanzialmente non cambia in termini narrativi, ma che porta in dote qualche simpatica novità, a patto però che il particolare stile di gioco vi sia piaciuto, o vi conquisti proprio sulla console Microsoft, dal momento che ve lo potrete ritrovare gratis sul Game Pass.

Ghostwire Tokyo, recensione Xbox: liberate Shibuya!
Un personaggio di Ghostwire: Tokyo. Crediti: Tango Gameworks/Bethesda Softworks.

Ovviamente, se lo avete amato su Playstation, niente vi distoglierà dal provarlo anche qui, dal momento che tra qualche raffinamento delle meccaniche di attacco e difesa e qualche nuovo mostro spalmato su tutta la vastità dell’area di Shibuya (ma non solo), di cose da fare ne avrete davvero a iosa. Soprattutto perché questa edizione integra al suo interno una espansione che esalterà i fans del gioco e che invece apparirà tanto come un tentativo (anche riuscito, volendo), di allungare un’esperienza di gioco che, come detto anche nel nostro precedente intervento, riesce a diventare stagnante dopo poche ore passate con il pad in mano.

L’espansione “Il filo del ragno”, rappresenta infatti un gradito omaggio a tutti i sostenitori del lavoro dei Tango, proponendo tutta una serie di livelli (ricavati dall’immensa mappa di gioco), dove si dovranno affrontare diversi compiti riconducili anche all’esperienza principale: eliminare tutti i nemici, recuperare anime perdute o proteggerle dall’attacco dei mostri che tentano di portarle definitivamente nel mondo dei non morti. Armati dei nostri classici poteri dovremo riuscire a respingere tutti gli assalti, completare le missioni e trasferirci al round successivo, non senza passare in alcuni ambienti intermedi dove permettere una certa evoluzione del nostro personaggio, acquistare nuovi poteri e far visita al “gatto supremo” che sembra gestire l’intera area di gioco.

Ghostwire Tokyo, recensione Xbox: liberate Shibuya!
Ghostwire: Tokyo, il combattimento. Crediti: Tango Gameworks/Bethesda Softworks.

E’ palesemente un modo per coinvolgere i giocatori in una attività tutto sommato piacevole, che sicuramente non aggiunge nulla al gioco in sé ma che ha il compito di intrattenere e magari raffinare le proprie tecniche di attacco e difesa. Magari può allungare la longevità media, che se normalmente può portarvi via una ventina di ore, con il Filo del Ragno può incrementare notevolmente il counter. La verità è che comunque questa modalità non può far niente per risolvere o risollevare il gioco dai problemi strutturali che abbiamo evidenziato e che lasciano Ghostwire Tokyo come un enorme punto di domanda e un perenne incompiuto nell’attuale panorama videoludico.

Esteticamente il lavoro compiuto su Xbox non stravolge quanto visto anche sulla controparte Sony e presenta una buona struttura Open World, capace di svilupparsi anche verticalmente. Lo stra abusato Photo Mode vi permetterà anche di ammirare da vicino la buona realizzazione dei modelli avversari e delle strutture, anche se a volte le texture non sembrano essere particolarmente generose in termini di dettagli, appiattendo un po' il quadro generale. La fluidità è generalmente buona, ad esclusione di alcuni passaggi dove il frame rate diventa instabile e dove potrebbe creare qualche grattacapo nel sistema di mira, che necessità di una certa precisione per garantirvi sempre di portare a casa la pellaccia.  Ottimo come sempre il doppiaggio, che aiuta la comprensione dei dialoghi tra Akito e KK, e soprattutto rende molto più tangibili le situazioni che il duo si troveranno ad affrontare durante l’intera avventura.

Ghostwire Tokyo, recensione Xbox: liberate Shibuya!
La città di Ghostwire: Tokyo. Crediti: Tango Gameworks/Bethesda Softworks.

Ghostwire: Tokyo

Versione Testata: Xbox Series X

7.5

Voto

Redazione

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Ghostwire: Tokyo

E' passato oltre un anno dall'uscita su PS5 di Ghostwire Tokyo e la sua uscita sulla console Microsoft non è salutata da novità così eclatanti da giustificare un vostro secondo passaggio, a meno che non abbiate già amato il titolo originale. A questo punto l'espansione gratuita potrebbe essere un buon modo per rimettere mano ai vostri poteri elementali e liberare Tokyo una volta per tutte!