Geometry Survivor, automatismi geometrici – Recensione PC

La recensione dello sgargiante auto-shooter di Brain Seal, uno psichedelico tripudio di colori al neon e forme geometriche incavolate con cui trascorrere brevi e chiassose pause

Geometry Survivor automatismi geometrici  Recensione PC

C’era una volta Geometry Wars. Nato come semplice minigioco in Project Gotham Racing 2, divenne a tutti gli effetti un franchise con rilasci su numerose piattaforme, di cui l’ultima nel 2016 con Dimensions Evolved. Si tratta di uno sparatutto unico nel suo genere, in cui navicelle e proiettili sono sostituiti da forme geometriche dai colori brillanti, un arcobaleno di luci e particellari in cui distruggere e scansare moltitudini di nemici, la cui sagoma ne determina il pattern di movimento.

Geometry Survivor, automatismi geometrici – Recensione PC

Chissà se ne mai faranno un altro... Nel frattempo è uscito su PC tramite Steam, Nintendo Switch, PlayStation 4 e 5, Xbox One e Series X|S qualcosa di molto simile: Geometry Survivor, che ne riprende da vicino meccaniche e art direction, con una differenza fondamentale: si tratta di un auto-shooter (sì, come Vampire Survivor), e l’unica modalità presente è una sopravvivenza a ondate, come suggerisce il nome. 

20 minuti. 20 minuti è quanto basta per vedere la produzione Brain Seal nella sua interezza, 20 minuti di puro inferno in cui il gioco ci tirerà addosso anche il lavello di casa (al neon pure lui) pur di farci fuori. Potrebbe sembrare un po’ poco, ma il prezzo contenuto del titolo compensa la carenza di materiale, e poi sono 20 minuti (o meno, stiamo dando per scontato di resistere fino alla fine) assai divertenti, che ripeterete volentieri molte volte, durante le pause o in cerca della run perfetta.

Geometry Survivor, automatismi geometrici – Recensione PC

Si può giocare con una mano sola, muovendo la nostra nave per il livello, mentre le armi equipaggiate fanno stragi dei poligoni alla carica. All’inizio della sessione si comincia con un semplice blaster a cadenza ridotta, ma raccogliendo punti esperienza è possibile ottenere una nutrita schiera di armi e potenziamenti, come scie esplosive, attacchi a spirale, proiettili di precisione o vaganti, scudi, laser e altre amenità.  

La seconda valuta sparpagliata in giro è costituita dai crediti, con cui acquistare altre navi (otto in totale, ognuna dotata di proprietà particolari e set di partenza) e bonus (o malus) passivi di varia natura, come il numero di vite con cui iniziare il round, la velocità di movimento della propria navicella o di quelle dei nemici, il raggio di raccolta del magnete ed altro ancora.

Geometry Survivor, automatismi geometrici – Recensione PC

La varietà per quanto concerne l’arsenale e le forme ostili non manca di certo, e insieme riempiono lo schermo di coloratissimi lampi in ogni dove, eppure la leggibilità dell’azione è sempre ottima, complici design ben distinti che mettono in risalto le minacce da evitare. Il ritmo è inizialmente lento, ma dopo i primi 4-5 minuti ingrana alla grande, con orde continue e potenziamenti sempre più pirotecnici; gli ultimi 5 minuti in particolar modo sono un vero spasso, a patto di riuscire a raggiungerli. 

Una colonna sono elettronica anni ‘80 si accompagna alla vivace veste grafica, ed è composta motivetti energici che mettono di buon umore e scandiscono bene le battute di gioco. Prestazioni perlopiù solide, con qualche singhiozzo nelle situazioni più concitate e nessun bug o problema tecnico da segnalare, a parte qualche diottria persa se si fissa lo schermo troppo a lungo, specie al buio (un trip da vivere almeno una volta). Disintegrate responsabilmente.

Geometry Survivor, automatismi geometrici – Recensione PC

Geometry Survivor

Versione Testata: PC

7.5

Voto

Redazione

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Geometry Survivor

Un auto-shooter divertente e immediato, ma anche molto limitato nell’offerta, quasi la verifica teorica di un’idea funzionale ma che avrebbe bisogno di maggior respiro. Bene avere più navi tra cui scegliere e un sistema di power-up legato ai risultati conseguiti, ma non sarebbero male più arene, più schemi nemici (il modo in cui si susseguono le ondate è sempre lo stesso), più opzioni insomma con cui rendere l’esperienza ancora più calamitante. La formula di base c’è, il prezzo del biglietto è modesto, ci si può lavorare. Se invece non avete troppe pretese su come trascorrere gli intermezzi e amate gli sparatutto, Geometry Survivor vi conquisterà.