Gears of War: Ultimate Edition

Gears of War Ultimate Edition
Gears of War: Ultimate Edition, a ben vedere, é il ripetersi di una strategia Microsoft che con Halo ha dato risultati incoraggianti: dar vita ad un team interamente devoto allo sviluppo di un singolo franchise. Così, come 343 Industries prima di lanciarsi nell'universo di Halo si é presentata ai fan con il remake del primo capitolo della saga, anche i Coalition hanno deciso di ottenere la fiducia dei fan mettendo mano a Gears of War con l'Ultimate Edition. Anche questa volta il risultato si é rivelato essere un ottimo biglietto da visita.

Gears of War: Ultimate Edition
Anche le mappe multiplayer sono stare rifatte da cima a fondo

L'origine della specie


Una riedizione di Gears of War era data per certa già settimane prima del suo annuncio, rimaneva solo un nodo da sciogliere: avrebbe compreso tutta la saga o solamente il primo? La risposta é il proverbiale piede in due scarpe, anche se per una volta sembra essere un aspetto positivo. Gears of War: Ultimate Edition offre la campagna del primo storico titolo Epic ma un comparto multigiocatore che prende il meglio dai tre episodi shakerando il tutto per ottenere, a dire di The Coalition, l'esperienza definitiva. A questo punto, prima di continuare, é d'obbligo una premessa: il gioco uscirà domani negli Stati Uniti e solamente tre giorni dopo da noi.
Il restauro fatto dona nuova linfa al gioco
Questo ha fatto sì che in fase di recensione sia risultato impossibile testare il lato multiplayer in quanto privo di giocatori (senza contare che anche a trovare una partita non sarebbe stato un risultato attendibile visto che lo stress test per i server arriverà solo con il gioco sul mercato), per questo abbiamo deciso di recensire momentaneamente l'opera per quanto riguarda la sola campagna single player. Il commento sull'aspetto competitivo e cooperativo di Gears of War: Ultimate Edition arriverà nei prossimi giorni, comunque prima dell'uscita sul mercato Europeo. Tornando a noi…

Chi é saltato sul carrozzone Microsoft all'epoca di Xbox 360 molto probabilmente ha già avuto modo di mettere le mani sulla saga di Sera, alcuni magari hanno aspettato impazienti l'Emergence Day per combattere insieme ai COG fin dal primo istante, ma chi ha fatto di Xbox One la sua prima console della casa di Redmond potrebbe aver qualche domanda riguardo il titolo che é stato a tutti gli effetti l'alfiere della scorsa generazione per la grande X (come Halo lo fu per quella ancora prima). Fortunatamente Gears of War: Ultimate Edition ha la risposta a tutte le domande, essendo una riedizione del primo capitolo della serie, ma oggi c'é pure il bonus: un veloce ripasso racchiuso nelle righe che seguono.

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Il primo Gears of War é uscito nel Novembre del 2006. Sviluppato da Epic fin dal suo annuncio era visto da tutti come lo strumento perfetto per mostrare i muscoli di Xbox 360. Insomma, rientrava nella categoria degli “spaccamascella”. Fortunatamente l'aspetto grafico non risultò essere il suo unico grande pregio: un giocabilità estremamente fluida data da una particolare versione della telecamera in terza persona unita ad un nuovo sistema di coperture per gli scontri a fuoco, rese Gears of War forse il primo nel suo genere –seguito e imitato da innumerevoli titoli a venire- e ottenne subito l'accesso al cuore di milioni di fan.

Ambientato in un mondo chiamato Sera, in un universo in cui la Terra non esiste, Gears of War lancia il giocatore sul campo di battaglia quattordici anni dopo l'inizio della guerra fra umani e l'orda di locuste. Sera infatti, cosa purtroppo non nota ai suoi abitanti, sotto la superficie nascondeva una civiltà parallela, nata nel buio ventre della terra e agguerrita tanto quanto i “batti-terra” sopra di loro.
In quello che passerà alla storia come il Giorno dell'Emersione, l'Orda decide di prendere il controllo della superficie spuntando da gigantesche voragini apertesi in tutto il globo e uccidendo un quarto della popolazione umana prima del tramonto. Lo shock é devastante e l'esercito umano si salva solamente trovando rifugio in un altopiano formatosi su una placca di granito –impenetrabile alle scavatrici del nemico. Per non lasciare nulla in mano ai demoni del sottosuolo, il Governo decide di utilizzare un'arma di distruzione di massa chiamata Martello dell'alba: in poche parole una serie di satelliti in orbita intorno al pianeta, sparano al suolo un raggio dalla portata devastante. Al termine di questo massacro il 99% della razza umana é polvere e cenere mentre i pochi sopravvissuti si trovano ostaggi sul loro stesso pianeta ormai invaso dalle locuste.

Gears of War: Ultimate Edition
Le espressioni facciali nei dialoghi ne hanno giovato enormemente

In questo scenario apocalittico il giocatore prende il controllo di Marcus Fenix, sergente dell'esercito COG con qualche problema alle spalle. Fenix, insieme ai suoi compagni deve cambiare le sorti della guerra e del suo mondo… il resto é Gears of War.

Tornando in prima linea


Il valore di un ottimo gioco lo si può cogliere anche ad anni di distanza, quando riprendendolo in mano si scopre quanto sia ancora divertente e a tratti inimitato. Gears of War: Ultimate Edition offre esattamente questo retrogusto. Dopo nove anni segare le Locuste con il Lancer, ripararsi di schianto dietro le colonne e avanzare scontro dopo scontro é ancora appagante come lo era all'inizio. A tutto questo va aggiunto il lavoro fatto da The Coalition che ha rivisitato tutto il gioco, smontandolo fino all'anima –unico aspetto rimasto immutato. Il motore grafico é stato aggiornato e tutti gli ambienti sono stati rifatti praticamente da zero, un aspetto che si nota fin da subito. Il gioco originale, per quanto spettacolare al suo esordio, soffriva di una certa carenza di illuminazione, a tratti capace di nascondere diversi dettagli al giocatore. Questo problema nell'Ultima Edition é scomparso.

Certo, non ci troviamo di fronte ad un carnevale di Rio, ma finalmente ogni cosa a schermo é ben visibile e dettagliata – tanto che ho potuto ammirare alcuni scenari e scorci veramente per la prima volta - il sistema di illuminazione in particolare può essere definito solamente con un o spettro di termini che va da “pregiato” a “spettacolare”. In sostanza il lavoro fatto dagli eredi dell'opera Epic non impatta solamente dal punto di vista meramente estetico ma é qualcosa di più profondo perché capace di donare nuova linfa al gioco facendo sì che anche chi ha già giocato e rigiocato l'originale a suo tempo possa goderne come fosse un qualcosa di nuovo. Piccolo rimpianto da “persone con troppe pretese” é l'assenza di una funzione simile a quella vista in Halo: Anniversary che permette di passare in tempo reale dal motore grafico originale a quello rifatto, la cosa comunque non impedisce ai più ispirati di abusare della funzione screenshot offerta da Xbox One.

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Nota stonata purtroppo é l'audio. I dialoghi sono stati ripresi pari pari (sia nella versione in lingua originale che in quella italiana) e in alcune occasioni sembrano scollegati dal contesto per quanto riguarda i livelli sonori e il patos trasmesso –leggasi: assente. Capita insomma di sentire un Dominic che invita con tono calmo e pacato il suo compagno d'arme alla ritirata, il tutto mentre il mondo intorno a loro esplode.

A rendere Gears of War: Ultimate Edition ancora più goloso agli occhi dei veterani non vi é solamente il lavoro di restauro – condito con la famigerata frasetta: “1080p e 60fps” - ma anche l'aggiunta alla campagna di un intero capitolo fino ad ora appannaggio esclusivo della versione PC. Si tratta di quasi un'ora di gioco extra, completamente nuova a tutti quelli che hanno sempre guidato i COG in battaglia attraverso il pad di una console. Capitolo, fra l'altro, particolarmente ispirato che offre non solo nuove ambientazioni ma anche un combattimento contro un boss di considerevole stazza.
Sempre rimanendo nel campo delle aggiunte, ma uscendo da quello ludico, la raccolta dei collezionabili sotto forma di piastrine Gears, sblocca nella galleria degli Extra alcuni numeri dei fumetti pubblicati dal 2008 al 2012 da Wildstorm. Purtroppo sono in inglese, aspetto che potrebbe distruggere l'interesse dei meno poliglotti. Rimane comunque una preziosa possibilità per chi volesse scavare ulteriormente nella storia di Sera e dei suoi abitanti.


Cosa manca, quindi?


Ovviamente non é tutto rosa e fiori. Alcuni glitch grafici danno vita a situazioni imbarazzanti, se non potenzialmente pericolose per il prosegui della partita, imbarazzo che continua nel momento in cui si osserva il comportamento dei compagni gestiti dalla IA, aspetto non toccato in fase di ristrutturazione. Spesso i nostri amiconi si lanciano in assalti temerari che li vedono, entro pochi secondi, piegati al suolo in una pozza di sangue. Un problema relativo a livello di difficoltà basso ma che, nel momento in cui si alza l'asticella, crea qualche grattacapo. Un compagno a terra può essere rianimato, un compagno morto porta tutti al checkpoint precedente cosa che in alcuni casi porta a dover rifare porzioni di gioco abbastanza consistenti o, magari, antipatiche.

Gears of War: Ultimate Edition
Con 19 arene da tutta la saga si giocherà per i mesi a venire


Dopo qualche giorno di prova del multiplayer (vista il rodaggio dei server dopo l'uscita sul suolo americano) é giunto il momento di tirare una somma definitiva di Gears of War: Ultimate Edition. Purtroppo il lato competitivo ha smorzato leggermente l'entusiasmo nei confronti dell'operato di The Coalition. Il motivo é molto semplice: al di fuori delle aggiunte prese dai successivi capitoli della serie, la pura giocabilità é rimasta praticamente identica rispetto all'originale, questo significa che gli scontri a fuoco, soprattutto sulla corta distanza seguono le regole della completa casualità. Il fucile a pompa Gnasher, sostanzialmente lo strumento più utilizzato durante le sparatorie, offre le stesse certezze di un tiro di dadi con, spesso, violazioni clamorose delle leggi del tempo. Troppe volte capita di premere il grilletto in largo anticipo sull'avversario e finire lo stesso al tappeto, così come il contrario: affrontare uno scontro con la convinzione di essere ormai spacciati per poi vedere il nemico andare in pezzi dopo un colpo sparato per disperazione, magari nemmeno nella direzione esatta di dove si trova l'avversario. Si tratta di una problematica presente in tutti i Gears of War, dovuta alla latenza che negli scontri a bruciapelo fa sentire con prepotenza il suo peso. Quello che porta a scuotere la testa in modo abbastanza sconsolato é l'apparente irrilevanza del server. Certo, non vi sono vistosi episodi di lag con personaggi che si teletrasportano, ma la sensazione di affrontare ogni duello a pompa puntando tutta la strategia sull'aleatorietà é un aspetto che indispettisce anche il giocatore più pacato. Ho perso il conto delle imboscate fatte a personaggi ignari e magari accucciati che si sono risolte in una completa sconfitta per il sottoscritto, nonostante i primi due o tre colpi fossero andati a segno con largo anticipo. Un altro aspetto, magari di poco conto ma che sul lungo periodo arriva a pesare, é la scelta di riportare il giocatore al menu principale ogni volta che si vuole cambiare stanza o modalità. Questo comporta una serie di passaggi inutili, scanditi da un paio di caricamenti, quando bastava far sì che fosse possibile tornare indietro semplicemente alla schermata del multiplayer.
Infine, per concludere la lista delle rimostranze, un semplice ragionamento: Gears of War: Ultimate Edition offre due stili di gioco, Classificato e Non Classificato. Nella teoria il sistema non classificato dovrebbe essere la giusta valvola di sfogo per chi non vuole affrontare partite troppo competitive o per chi, non considerandosi all'altezza degli altri giocatori vuole comunque divertirsi in qualche scontro senza trovarsi di fronte al campioncino o alla squadra organizzata. Però c'é un problema: essendo un sistema che non tiene particolarmente conto dei livelli dei singoli giocatori si arriva ad avere partite dove in squadra vengono piazzati dei livelli particolarmente alti. Giocatori che in quel momento preferiscono farsi una partita più leggere anziché darsi ai match classificati. Questo porta ad avere dei round dove nella squadra avversaria (o nella propria) si hanno player con uno scarto di livelli abissale –esempio: ho affrontato una partita dove in opposizione al mio team vi erano tre personaggi di livello 31. Per quanto uno voglia giocare in modo spensierato é difficile divertirsi nel momento in cui la scena viene completamente rubata da veterani. Avrebbe più senso tenere il sistema di pareggio dei livelli anche nella modalità Non Classificata, così da offrire sempre e comunque uno scontro equilibrato. Al di fuori delle problematiche appena riscontrare Gears of War: Ultimate Edition riporta in vita la stessa esperienza multiplayer già apprezzata negli ultimi anni con la saga originale. Come già detto l'elevato numero di mappe permette una continua variazione del panorama e le modalità inserite offrono un buffet in grado di accontentare tutti i gusti, senza contare che aggiornamenti futuri apporteranno modifiche, aggiunte e miglioramenti. Certo, rimane il rammarico per aver ritrovato gli stessi motivi di scorno presenti sul gioco originale, nonostante la presenza di server o un decennio di tempo per comprendere i problemi di calibrazione di meccaniche del genere. Alla fine della fiera, la vera prova del nove arriverà nei prossimi giorni, con la discesa in campo dei giocatori europei, solamente allora potremo vedere se tutto il sistema sarà in grado di reggere il colpo.

Gears of War: Ultimate Edition
8

Voto

Redazione

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Gears of War: Ultimate Edition

The Coalition nel 2016 porterà Gears of War alla sua quarta incarnazione (quinta contando il prequel dato da Judgment) e Gears of War: Ultimate Edition é l'anello di fidanzamento offerto ai fan a dimostrazione delle capacità del team di portare avanti un nome che per i giocatori Xbox ha sempre coinciso con bruta potenza grafica e gameplay frenetico. C'é da dire, che ora come ora, sembra un anello dannatamente bello.