Expeditions: A MudRunner Game, in contrada col fuoristrada – Recensione PS5

La recensione del simulatore su sterrato di Saber Interactive, una lenta e meticolosa scampagnata nella natura incontaminata per giocatori solerti e molto pazienti

Expeditions A MudRunner Game in contrada col fuoristrada  Recensione PS5

Sequel di MudRunner e SnowRunner, Expeditions: A MudRunner Game rafforza ulteriormente la componente off-road dei suoi precedessori per offrire un’esperienza "hardcore" riservata ai puristi della guida su sterrato. Dimenticate ogni forma di civiltà e asfalto, il massimo che vedrete qui sono strade in terra battuta da percorrere intorno ai 50 all’ora, mentre la media è già tanto se supera i 5 all’ora.

Expeditions: A MudRunner Game, in contrada col fuoristrada – Recensione PS5

Al comando di un gruppo di ricerca scientifico avremo modo di guidare veicoli di piccola, media e grossa taglia, da jeep compatte a enormi autoarticolati, esplorando le bellezze della natura e trasportando strumenti altamente tecnologici per studiare l’ambiente e monitorare lo stato di salute di aria ed acqua, senza dimenticare di gestire i propri accampamenti e soccorrere escursionisti e altri colleghi bisognosi di aiuto (in cambio di una ricompensa, ci mancherebbe).

Ogni missione completata, primaria o secondaria che sia, sbloccherà nuovi incarichi ed elargirà fondi, grazie ai quali finanziare strumentazione, ricercatori da abbinare alle spedizioni che forniranno bonus passivi di varia natura, e componenti con cui potenziare i veicoli oppure renderli più confortevoli una volta al volante.

Expeditions: A MudRunner Game, in contrada col fuoristrada – Recensione PS5

Expeditions: A MudRunner Game, giù dal burrone a bordo di un furgone

Il gioco si apre con un tutorial alquanto verboso ma molto utile per apprendere i rudimenti del gioco; non a caso una volta lasciati a ruota libera ci siamo ribaltati dopo 100 metri e siamo stati costretti a ricominciare la missione perché avevamo lasciato a casa ganci e martinetti. Non fate come noi e portatevi sempre dietro un paio di gadget per tirarvi fuori dai guai, anche a costo di rimetterci di tasca vostra (le missioni di solito forniscono un piccolo acconto, ma di rado basta a coprire le spese di tutta l’apparecchiatura utile e dei collaboratori). 

Il modello di guida di Expeditions: A MudRunner Game è lento e lascia poco spazio a errori. Il comportamento del veicolo non è troppo realistico, con danni puramente estetici di lieve entità (i componenti interni però si ammaccano in un attimo, occhio), la tendenza a scivolare su superfici in pendenza, a prescindere dall’inclinazione, e collisioni non sempre troppo convincenti con gli ostacoli, come sassi che si incastrano sotto il telaio o alberi morti invalicabili, ma la vera star è il terreno fangoso.

Expeditions: A MudRunner Game, in contrada col fuoristrada – Recensione PS5

Alimentato dal buon vecchio Havok, quest’ultimo si deforma in modo estremamente realistico sotto il peso dei veicoli, e la sua conformazione così alterata viene mantenuta fintanto che non si rientra al quartier generale. Nessuna rotta intrapresa sarà dunque mai uguale ad un’altra, letteralmente, e i solchi diventeranno sempre più profondi fino a rendere il percorso inagibile. A questo vanno aggiunte rocce e guadi, che il mezzo è in grado di affrontare solo approcciandoli alla giusta velocità e angolazione, magari dopo aver smanettato con le configurazioni di bordo, come pressione delle gomme, trazione e sblocco dei semiassi. 

Saber Interactive ha curato con estrema perizia il level design, creando ettari di natura incontaminata che a conti fatti costituiscono enormi puzzle ambientali, da studiare attentamente prima di mettere un copertone in fallo. Ed evitare errori sarà molto importante, visto che il gioco non tollera svarioni: le risorse sono contate e vanno procurate prima della partenza, i checkpoint sono pochi e si paga per essere recuperati, e se si resta a secco di carburante o si rompe qualcosa e non c’è nulla nei dintorni per rimpinguare le scorte l’unica opzione è ripartire da zero.

Expeditions: A MudRunner Game, in contrada col fuoristrada – Recensione PS5

Una scelta di design condivisibile considerato il genere di appartenenza, ma non avete idea di quanto sia frustrante passare tre quarti d’ora a tentoni tra crepacci e acquitrini per poi cappottarsi a due passi dalla destinazione e non avere modo di recuperare in alcun modo; è parte dell’esperienza e lo accettiamo, ma diamine se fa male al cuore. Le missioni con gli autocarri più pesanti in particolar modo sono tra le più logoranti e ne avremmo fatto volentieri a meno. 

Expeditions: A MudRunner Game, spedizioni pittoresche

A tal proposito però non possiamo non menzionare il rovescio della medaglia, ovvero la gioia di veder coronato il proprio impegno con una missione portata a termine, oppure di trovare dei rifornimenti proprio quando il motore è a un passo dal mollarci, o ancora di riuscire a riprendere la tratta con un abile lancio del verricello. In tal senso, Expeditions: A MudRunner Game quando vuole sa regalare grosse soddisfazioni, premiando i giocatori più meticolosi (o audaci) con una caterva di contenuti, sufficienti per qualche centinaio di ore. E il pacchetto non è neanche completo.

Expeditions: A MudRunner Game, in contrada col fuoristrada – Recensione PS5

La produzione Saber Interactive, infatti, al momento annovera solo due location principali, l’Arizona e i Carpazi; enormi, splendide e ricche di materiale, ma c’è palesemente un buco nel menù di selezione e considerati i trascorsi della compagnia è palese che non saranno pochi i DLC pubblicati. E poi manca ancora la co-op (sarà introdotta in futuro tramite aggiornamento), che farebbe decollare l’appeal del titolo alle stelle. 

Quanto alla presentazione, abbiamo già elogiato la modellazione del terreno e le sue l’interazioni, ma dobbiamo lamentare texture che ci mettono spesso un po’ a caricare (forse per la mole di dati necessaria a gestire il tutto); non è bellissimo, ma ci si può convivere. Ottima anche la realizzazione degli ambienti, dei veicoli e dell’effettistica, quest'ultima che fa sorridere per la mole di fumo sollevato dai vari camion, nonostante le tematiche naturaliste. Certo, stiamo studiando come salvaguardare la fauna locale dai rifiuti, ma chi la salverà dalla coltre di smog sollevata dal mio furgoncino, che per lo scopo, tra l’altro, ha bruciato più carburante di una petroliera al largo?

Expeditions: A MudRunner Game, in contrada col fuoristrada – Recensione PS5

Stabile il frame rate, caricamenti invece lunghetti dopo le transizioni (in pratica quando ci si fa recuperare per tornare all’accampamento). Trattandosi di una simulazione l’occhio vuole la sua parte, e dobbiamo dire che dal punto di vista tecnico Expeditions: A MudRunner Game non delude affatto. Buona la colonna sonora d’accompagnamento, che rimane in sottofondo senza venire a noia, mentre in primo piano ruggiscono i motori, a cui non farebbe male una calmata; sembrano costantemente su di giri, anche quando la marcia è tranquilla.

Expeditions: A MudRunner Game

Versione Testata: PS5

7.5

Voto

Redazione

Expeditions4Klogopng

Expeditions: A MudRunner Game

Per concessione di un noto filantropo (non è vero) inglese, la mia filosofia in fatto di gaming è da sempre “speed and power” (velocità e potenza NdR), a prescindere dal gioco, dai suoi ritmi e da quello che vuole trasmettere. Bene, applicare questi due concetti a Expeditions: A MudRunner Game equivale a sfracellarsi giù da un dirupo prima ancora di aver compreso i comandi, quindi occorre calma, pazienza e mano ferma, requisiti che sono sicuro non tutti avranno modo di devolvere ad un’esperienza così esigente. Coloro che riusciranno a persistere si troveranno però tra le mani un titolo molto appagante e ricco di contenuti, divertente nonostante l’aura severa e piuttosto rilassante, a dispetto della costante minaccia di “game over”. Al gioco mancano dei pezzi, e il voto ne tiene conto, ma se avete amato i predecessori fiondatevi pure a cuor leggero, non ve ne pentirete.